[1]Un topoc un po' Blues & Surreale - Pag 33
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Discussione: [1]Un topoc un po' Blues & Surreale

Cambio titolo
  1. #481
    Contestualizzazione:
    Dopo aver letto per l'ennesima volta il racconto del Ribelli, mi sono deciso a scrivere la seconda parte di un racconto che in reatà non avrebbe dovuto avere una continuazione. Ad ogni modo inizierò a postare il primo racconto, scritto il 27/07/2010.

    Entrambi i racconti hanno come titolo Trilogy non deve morire, ma hanno diversi sottotitoli. Il primo è Hanno fatto fuori Trilogy, cazzo; il secondo è Uno strano rapporto sessuale.

    Trilogy non deve morire - Hanno fatto fuori Trilogy, cazzo
    Mi trovavo a Foggia, ero sceso in treno dopo aver ricevuto il bonifico bancario. I soldi bastavano per pagarsi l’Eurostar, quindi decisi di fare tutti gli scambi dei regionali. Arrivai a Foggia dopo un intero giorno di viaggio, fottutissimo viaggio sotto il sole cocente dell’Adriatico di fine luglio. Ma almeno risparmiai 45 euro.
    Gli accordi erano chiari: io scendevo e mi scopavo la sua moglie. Sua di Trilogy, si intende.
    Quando quel bastardo mi aveva contattato quasi non ci credevo: la sua voce era camuffata al telefono e, tra un’invettiva e l’altra, mi fece questa proposta. Rimasi abbastanza timoroso, ebbi il sospetto che il foggiano m’avrebbe chiesto poi qualcosa in cambio, tipo il mio culo o quello della Beatrice mia. Ma invece niente, persino il bonifico. Mi disse che l’età iniziava a farsi sentire e non riusciva più a soddisfare quell’impudente troia della sua moglie. Quella bella figa che diceva di scoparselo solo per soldi, il luridone; e lui se la scopava per la figa, sia chiaro. Non aveva capito che tutte le femmine si devono scopare per la fica, ma loro non devono scoparti per i soldi.
    Va bè, anche se non aveva capito niente ero comunque sereno. Già mi pregustavo la ninfomane troiazza coi capelli neri e gli occhi neri, magari un po’ su d’età e truccata come una baldracca, una di quelle terrone da fare ballare sull’uccello, insomma. Le terrone sono le terrone, ‘cozio.
    Mi ci vollero due ore per trovare quella fottuta via in quella merda di città del sud. Altro che notte della taranta, avevo i piedi in fiamme perché avevo messo delle scarpe Geox per non farmeli puzzare di profano gorgonzola. Magari la terrona era anche esigente.
    Avevo il timore che il Trilogy si sarebbe piazzato lì vicino a farsi le seghe, però mi sarebbe comunque andato bene, magari gli avrei spillato qualche soldo extra. Ma niente interventi suoi, su questo sarei stato chiarissimo.
    Arrivai fuori dalla porta di quel motel a tre stelle che qua da noi non ne avrebbe avuta nemmeno mezza e busso. Niente. Provo a fare uno squillo. Niente. Maledizione. Cazzo dovevo fare? Ho provato ad aprire la porta e, magia!, non era chiusa a chiave. Pensai: saranno scesi un attimo, li aspetto qui.
    La stanza faceva schifo come l’hotel e come l’affare in cui mi ero cacciato: perché scoparmi una donna sposata davanti agli occhi del suo flaccido marito? Mi vergognavo un po’ di me stesso, come quella volta che molestai la mia amica che dormiva (ma feci bene: puttana!). C’era un po’ di disordine: oggetti in terra, una scarpa maschile vicino alla porta del cesso. Pensai: o hanno scopato e magari mi cacciano o hanno litigato perché lei era all’oscuro di tutto.
    Andai verso il cesso ed entrai: le mattonelle di ceramica erano rubiconde, piene di sangue. Vicino al water c’era un corpo riverso: era un vecchio pelato e grosso, corrispondente alla descrizione di Trilogy. Non gli vedevo il cazzo, ma se fosse stato piccolo, avrei avuto la certezza.
    «Ma che cazzo è?», dissi, veramente turbato. Temevo la mia incolumità. Dopo essere indietreggiato, mi avvicinai al corpo e gli misi le mani in tasca: estrassi qualche centone dal portafoglio e glielo rimisi in tasca, premurandomi di lasciargli 50 euro. Non volevo certo essere indagato per omicidio, io non c’entravo niente.
    Di sua moglie non c’era proprio l’ombra. Magari l’aveva ammazzato lei. Senza analizzare i motivi della sua morte (forse gli avevano sparato), uscii dalla camera e dall’albergo, pallido in viso. Non si vedono spesso cadaveri.
    Con parte dei soldi spillati al grassone presi un Eurostar (avevo bisogno di meditare e dormire, non volevo certo continuare a cambiare treno) ed arrivai a Brescia di notte. Qua trovai Chiara e provai ad adocchiarla, ma lei fu irremovibile: aspettava un palestrato lampadato con la Mini Cooper S pagata dal papà. Allora, fanculo.
    Mi recai quindi ad un centro massaggi cinese, andai nel piano interrato e spesi 50 carte con una orrenda cinese, che perlomeno aveva le ciglia lunghe, magra consolazione. Dopo, rimasi a girovagare nei pressi della stazione, venendo scambiato per un rom. Tornai a casa il mattino, utilizzando il primo autobus disponibile. Mi fermai a comprare dei preservativi in via Montini, ero rimasto quasi senza; me ne rimaneva uno in macchina, dentro la custodia di un orrendo CD dei Deep Purple con l’orchestra di Berlino. Ce l’avevo in macchina da un anno e mezzo.
    Della moglie di Trilogy non ebbi notizie, manco del cadavere; comunque non ebbi problemi con la giustizia, in Terronia omicidi simili sono all’ordine del giorno, quindi è inutile indagare troppo.
    Però, adesso che sto scrivendo, devo ammettere che sono dispiaciuto: avrei volentieri fatto un giro con quella figa caliente.
    Ok, passata la malinconia della non scopata, mi sollazzo ascoltandomi Tom Waits. Affanculo anche questa storia.
    La pazzia dilagherà... un giorno...

  2. #482
    The uzzotaker
    Ospite
    Ma io amo questo topiz, cazzo.
    Preso due racconti a caso mi sono esaltato da morire.
    Ora mi metto di buona lena e cerco di leggere tutto ciò che ho perso.

  3. #483
    Citazione The uzzotaker Visualizza Messaggio
    Ma io amo questo topiz, cazzo.
    Preso due racconti a caso mi sono esaltato da morire.
    Ora mi metto di buona lena e cerco di leggere tutto ciò che ho perso.
    Quali hai letto?
    Il topiz è nato in ottobre 2005, quindi ci sono 5 anni e mezzo di racconti. Si è creata una situazione molto omogenea, dato che qua ho messo ogni cosa, anche racconti seri (ma sono una minoranza).
    Io ti consiglierei di leggere quello di Pasquale perché era uscito davvero bene, in più ne ho fatto la revisione, quindi non dovrebbe esserci alcun errore o refuso: http://forum.gamesvillage.it/showthr...1#post23726110

    E poi i tre di Ken, che sono corti ma a me fanno morir dal ridere. Pensa che andai a postarli in un forum su Ken il Guerriero lasciando basiti gli utenti. Nell'ultimo racconto Ken si sbronza e viene violentato in un cesso di un autogrill da due camionisti tedeschi, poi arriva Robin Hood e alla fine Ken passa la domenica a smaltire la sbornia guardando la Premierleague su Sky. La cosa che rende i racconti davvero godibili e leggeri secondo me è l'abbondanza (ma non ridondanza) di espressioni gergali, bestemmie e imprecazioni che hanno come oggetto Ken. questo fra l'altro lasciò atterriti gli utenti di quel forum.

    Però come Pasquale non ce n'è, ogni tanto me lo rileggo; PASQUALE BANANE
    La pazzia dilagherà... un giorno...

  4. #484
    The uzzotaker
    Ospite
    Cazzo.
    Ho letto Pasquale. Fino alle superiori era la cronaca della mia vita.
    Una roba del genere non la trovi nel reparto bestseller della feltrinelli.
    Il chè è indice di qualità altissima.

  5. #485
    La morte
    Gentili lettori, premetto subito che sono un cadavere.
    La mia morte fu inaspettata, per certi versi stupida. Avevo appena iniziato il secondo turno alla trafila, in fonderia; non avevo controllato lo stato della macchina, dato che solitamente la trovavo già pronta per lavorare. La feci partire e, dopo qualche istante, sentii un boato e vidi qualcosa arrivarmi addosso a folle velocità: era uno spezzone di rame lungo almeno un metro.
    Come potete ben capire, sono caduto ed ho visto tutto nero, con strani arabeschi pulsanti nelle palpebre. Non ho sentito molto dolore, ma una sensazione di insensibilità e di gelo, come se avessi messo la testa in un freezer. Sentii i miei colleghi correre ed urlare. La macchina, che stava lavorando con la protezione aperta, venne spenta.
    «Chiamate un dottore!», diceva Giacomo; «Oh no, no no», gemeva Ali, in coro con molte altre voci che non riuscivo a distinguere.
    “E che sarà mai?”, pensavo, “Mi farò magari qualche giorno in ospedale”. Cercai di aprire gli occhi ma non vi riuscii; allora cercai di alzare una mano o una gamba, insomma cercai di muovermi. Niente. Sentivo tutto ciò che accadeva attorno a me, ma ero completamente incapace di interagire. Pensavo fosse colpa del trauma.
    Arrivò il capo (per essere politically correct sarebbe meglio chiamarlo “Principale”): «Oh santo cielo, come farò adesso, quando mi faranno i controlli? Ragazzi – disse rivolgendosi presumibilmente ai miei colleghi – ragazzi, vero che lui non lavorava qua e nessuno lo conosce?». Capii che forse il mio incidente era più grave di ciò che avevo previsto.
    Arrivò l’ambulanza. Durante il viaggio provarono a rianimarmi: sentivo l’elettroshock e i massaggi cardiaci, ma il mio stato di immobilità persisteva. Riuscivo persino a scorgere i dialoghi dei dottori e capii dal loro tono di sconforto professionale che la mia situazione era davvero molto grave. Pensai di essere in coma, o perlomeno lo sperai.
    La mia speranza svanì quando sentii la parola “obitorio”. Mi misero in un sacco e, passata qualche ora, venni spogliato e lavato dal personale. Percepii le loro mani, la spugna e l’acqua fredda; sentivo tutto questo in modo lieve, come quando una gamba si è addormentata sotto al peso del corpo.
    Mi misero nella cassa, ben vestito. Sentivo i miei colleghi, i parenti, i vecchi amici e compagni di scuola. Erano molto addolorati, o perlomeno così sembravano. Li sentivo sempre più flebilmente.
    Durante il funerale non capii nulla della messa funebre, non solo perché la cassa era chiusa, ma perché i miei sensi regredivano sempre più. Capii che mi avevano messo nel freddo loculo quando non percepii più niente.
    Iniziai quindi a rivivere nei miei ricordi, a vedermi la mia vita come un film. Nella calma che solo la morte può dare riuscii a fare una analisi oggettiva di ciò che avevo fatto nel corso nella mia vita: ero completamente distaccato.
    Nel giro di qualche tempo (è difficile tenere contato il tempo in un loculo), iniziai a pensare con sempre maggiore difficoltà, al ché preparai mentalmente questo breve racconto, il mio testamento.
    La pazzia dilagherà... un giorno...

  6. #486
    DeepDown
    Ospite
    cos'è questo posto?

  7. #487
    Cicileo Marioli L'avatar di ciciLEO!!
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    dato che dare opinioni non è il mio forte, e che comunque non vorrei sgarbazzare l'atmosfera dell'ultimo racconto, ma comunque dirò qualcosa di totalmente inopportuno: se il tipo fa testamento e non ha nominato nessuno per ereditarte la collezione di monete antiche, mi ci prenoto io.

  8. #488
    The uzzotaker
    Ospite
    Citazione DeepDown Visualizza Messaggio
    cos'è questo posto?
    L'antro dell'oscuro e del male. L'angolo da leggere a ritmo di blues, la terra delle cronache di squallide e violente vicende umane.
    è ciò che non volete accettare, ma ch'è così, ed è immutabile.

  9. #489
    hitfreezy
    Ospite
    Ti capisco, Skop. Anch'io l'ultima volta che son morto ci son rimasto di merda.

  10. #490
    Citazione DeepDown Visualizza Messaggio
    cos'è questo posto?
    Ah boh, io non lo so mica... è già tanto se ricordo come mi chiamo.
    La pazzia dilagherà... un giorno...

  11. #491
    °°° L'avatar di Matichek
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    Che strano, è la prima volta, nella mia lunga permanenza su gamesvillage, che noto questo thread.
    E siccome sono una persona metodica nel disordine generale della mia vita, ho cominciato dal principio. Beh, è stata una bella esperienza. Come altrimenti avrei potuto scoprire che Asriel scriveva ho al posto di o in genuini quanto inconsistenti topic sull'eventuale morte di Squall? Ma questo non è che il contorno, un delizioso agrodolce che copre di una patina di malinconia (ma non color seppia) tutta la lettura, e insomma sono arrivato fino al racconto di Janus, quasi tutto d'un fiato. E' una lettura che sa di Terrapin, di Van Vliet ma soprattutto è significativa, per me, l'assonanza con In the Aeroplane Over the Sea.
    E' un vortice da cui è difficile uscire, ad esempio ieri notte ho smesso solo a causa di un attacco di prurito incontrollabile dovuto a una tardiva prima scottatura di rito; dopo mi sono messo a leggere Madame Bovary. Flaubert doveva essere un cinico bastardo dimmerda, lo adoro.

  12. #492
    Estemporanea di miseria - Luglio
    «Puoi uccidermi, se vuoi».
    La solita frase. Giacomo, accarezzato dal tiepido sole del tramonto, stava sulla roccia; sotto di lui un burrone, circa centocinquanta metri di vuoto, gli alberi di sotto. Dritto con le braccia aperte, in equilibrio su una sola gamba, pareva una statua dimenticata.
    Dava le spalle a Carla, la sua ragazza, che non riusciva a capire questo comportamento; d’altronde Giacomo non glielo spiegava. Per quale motivo, tutte le volte che arrivavano lassù, lui si comportava così? Cosa voleva dimostrare? Carla si sentiva angosciata e in questi brevi istanti capiva di non amarlo, o almeno non del tutto.
    Lei non avrebbe mai pensato di gettarlo giù dalla rupe, approfittando malignamente della sua fiducia. Per fargli capire che non l’avrebbe mai spinto di sotto se ne stava ad osservarlo con le braccia conserte e con l’espressione mesta e lievemente sconcertata (quasi vuota) che le provocava questo comportamento inspiegabile, mantenendo una distanza di due metri e quarantacinque centimetri.
    Proprio questa distanza le impedì di afferrargli il braccio quando – per errore – scivolò via per sempre.
    La pazzia dilagherà... un giorno...

  13. #493
    Ludwig Van Vierhundertvierzig
    Ospite
    io in questo momento sto cagando col pc sul tappeto e non son degno di leggere; però ho letto lo stesso.
    I miei mi volevano chiamare Giacomo, quindi mi tocco le palle, che sono pure a portata di mano.

  14. #494
    Citazione Matichek Visualizza Messaggio
    Che strano, è la prima volta, nella mia lunga permanenza su gamesvillage, che noto questo thread.
    Il motivo è perché lsi trova in prima pagina una volta ogni 3/4 mesi.

    E siccome sono una persona metodica nel disordine generale della mia vita, ho cominciato dal principio. Beh, è stata una bella esperienza. Come altrimenti avrei potuto scoprire che Asriel scriveva ho al posto di o in genuini quanto inconsistenti topic sull'eventuale morte di Squall?
    Che coraggio,... ma dal principio cronologico o nella lista al primo post? Dovrei farla anche io questa cosa... i primi racconti se non erro sono del 2005.

    Ma questo non è che il contorno, un delizioso agrodolce che copre di una patina di malinconia (ma non color seppia) tutta la lettura, e insomma sono arrivato fino al racconto di Janus, quasi tutto d'un fiato. E' una lettura che sa di Terrapin, di Van Vliet ma soprattutto è significativa, per me, l'assonanza con In the Aeroplane Over the Sea.
    Ottimo... Non ricordo perché lo scrissi, ma se non erro scrissi in poco tempo un lungo testo di getto, con tasselli non a posto, nel disordine generale, poi iniziai a riscriverlo suddividendo in capitoli e rendendolo meno scabro.
    Boh, comunque mi sa che a te piacerebbero i surrealismi esasperati.
    Citazione Ludwig Van Vierhundertvierzig Visualizza Messaggio
    io in questo momento sto cagando col pc sul tappeto e non son degno di leggere; però ho letto lo stesso.
    I miei mi volevano chiamare Giacomo, quindi mi tocco le palle, che sono pure a portata di mano.
    Però devi toccartele con la mano piena di merda colante e poi offrire 2000 euro a una tua compagna delle superiori per fartele leccare CON GUSTO. Assolutamente NON sforzata, ma con gusto, se no non vale.
    La pazzia dilagherà... un giorno...

  15. #495
    Citazione Lord Skop's Visualizza Messaggio
    2000 euro CON GUSTO.
    L'ultima volta che ho visto qualcosa con GUSTO era tutto salato.

    Chi scivola via è lento ma le tartarughe, che sono lente, non scivolano via affatto.
    Questo perché sono tartarughe, lei non è una tartaruga.
    Spoiler:

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