[1]Recensioni Manga e Anime - Pag 8
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Visualizzazione risultati da 106 a 120 di 502

Discussione: [1]Recensioni Manga e Anime

Cambio titolo
  1. #106
    Aggression L'avatar di Squall the beast
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    L'hai copiata spudoratamente o l'hai fatta te?

  2. #107
    Utente L'avatar di Twest
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    ho aggiunto del mio, anche le note tecniche ho ridimensionato dei pezzi...

    in ogni caso se l'avessi fatta tutta io avrei voluto scrivere le stesse cose... anche se probabilmente non sarebbe uscita cosi
    Twest the best!

  3. #108
    Aggression L'avatar di Squall the beast
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    ho già detto che non aggiungo recensioni scopiazzate.
    Mi dispiace ma penso che dovrai rifarla con farina del tuo sacco

  4. #109
    Utente L'avatar di Twest
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    Citazione Squall the beast
    ho già detto che non aggiungo recensioni scopiazzate.
    Mi dispiace ma penso che dovrai rifarla con farina del tuo sacco
    non è scopiazzata... dai... ti assicuro che è diversa dall'originale...
    controlla
    Twest the best!

  5. #110
    Aggression L'avatar di Squall the beast
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    Citazione Twest
    non è scopiazzata... dai... ti assicuro che è diversa dall'originale...
    controlla

    Citazione Twest
    Uno dei manga ultimamente rieditati dalla DynIt, nonché oggetto di questa recensione, è Il Giocattolo dei Bambini, altresì noto con il nome ufficiale di Kodomo no Omocha abbreviato spesso in Kodocha. Ma questo manga non è nuovo ai panorami italiani, poiché arrivò già alcuni anni fa in versione anime sulle reti nazionali, sotto il nome di Rossana (ovviamente un nome artificioso, atto a italianizzare il prodotto) e dopo aver subito i consueti tagli e le riscritture di rito, per localizzarlo e adattarlo ad un pubblico di bambini, è stato dimenticato per un certo tempo, fino alla pubblicazione del manga (la prima edizione partì nel 2002 e terminò nel 2003) e alla sua seconda edizione, a inizio 2006.
    Citazione http://www.everyeye.it/anime/articolo.asp?id=4468
    Uno dei manga ultimamente rieditati dalla DynIt, nonché oggetto di questa recensione, è Il Giocattolo dei Bambini, altresì noto con il nome ufficiale di Kodomo no Omocha (abbreviato spesso in Kodocha ). Ma questo manga non è nuovo ai panorami italiani, poiché arrivò già alcuni anni fa in versione anime sulle reti nazionali, sotto il nome di Rossana (ovviamente un nome artificioso, atto a italianizzare il prodotto) e dopo aver subito i consueti tagli e le riscritture di rito, per localizzarlo e adattarlo ad un pubblico di bambini, è stato dimenticato per un certo tempo, fino alla pubblicazione del manga (la prima edizione partì nel 2002 e terminò nel 2003) e alla sua seconda edizione, a inizio 2006.
    Citazione Twest
    TRAMA: L'intreccio di questo manga non è facilmente descrivibile, senza entrare troppo nei particolari, quindi per evitare di rovinare troppo la sorpresa ci limiteremo a trattarla in maniera marginale.
    Siamo in Giappone, in una scuola elementare come tante, in una classe del sesto anno, dove Sana Kurata, è costretta ad osservare i maltrattamenti che i maschi della classe, capitanati da un certo Akito Hayama, compiono nei confronti della giovane maestra; questo fino a quando la forte personalità della ragazza non ha la meglio sul suo buon senso e, a un certo punto, interrompe il "divertimento" dei compagni di classe, ponendosi in diretto contrasto con Hayama.
    E' così che comincia la storia di due ragazzini che litigando, piangendo, spintonandosi e aiutandosi a vicenda, inizieranno pian piano a crescere e a scoprire che il mondo non è solamente appannaggio degli adulti, ma è anche, in parte, il giocattolo dei bambini...
    Ma la storia è tutt'altro che banale e comunque ben diversa da quella che abbiamo potuto vedere in tv.
    Citazione http://www.everyeye.it/anime/articolo.asp?id=4468
    L'intreccio di questo manga non è facilmente descrivibile, senza entrare troppo nei particolari, quindi per evitare di rovinare troppo la sorpresa ci limiteremo a trattarla in maniera marginale.
    Siamo in Giappone, in una scuola elementare come tante, in una classe del sesto anno, dove Sana Kurata, è costretta ad osservare i maltrattamenti che i maschi della classe, capitanati da un certo Akito Hayama, compiono nei confronti della giovane maestra; questo fino a quando la forte personalità della ragazza non ha la meglio sul suo buon senso e, a un certo punto, interrompe il "divertimento" dei compagni di classe, ponendosi in diretto contrasto con Hayama.
    E' così che comincia la storia di due ragazzini che litigando, piangendo, spintonandosi e aiutandosi a vicenda, inizieranno pian piano a crescere e a scoprire che il mondo non è solamente appannaggio degli adulti, ma è anche, in parte, il giocattolo dei bambini...
    Citazione Twest
    Il primo errore che si può fare su questo manga è quello di etichettarlo sulle basi dell'anime "italianizzato" (per utilizzare il termine più civile atto all'intervento che è stato fatto) visto in tv e quindi considerarlo un prodotto di scarso valore; in secondo luogo il fatto che sia pubblicato nella testata Love&Pop della DynIt potrebbe spingere qualcuno a pensare che non sia altro che la solita storia sentimentale, strappalacrime e "zuccherosa", così tipica di molte trame del settore shojo; infine, anche non lasciandosi fuorviare da certe cognizioni, si potrebbe essere spinti a considerarlo niente più che un prodotto per bambini in virtù dell'età dei personaggi (che a inizio serie hanno poco più di 12 anni).
    Niente di più falso in tutti e tre i casi!
    Citazione http://www.everyeye.it/anime/articolo.asp?id=4468
    Il primo errore che si può fare su questo manga è quello di etichettarlo sulle basi dell'anime "italianizzato" (per utilizzare il termine più civile atto all'intervento che è stato fatto) visto in tv e quindi considerarlo un prodotto di scarso valore; in secondo luogo il fatto che sia pubblicato nella testata Love&Pop della DynIt potrebbe spingere qualcuno a pensare che non sia altro che la solita storia sentimentale, strappalacrime e "zuccherosa", così tipica di molte trame del settore shojo; infine, anche non lasciandosi fuorviare da certe cognizioni, si potrebbe essere spinti a considerarlo niente più che un prodotto per bambini in virtù dell'età dei personaggi (che a inizio serie hanno poco più di 12 anni).
    Niente di più falso in tutti e tre i casi!

    Citazione Twest
    Kodomo no Omocha è infatti un caso particolare di prodotto che nelle apparenze dimostra molto meno di quanto vale in realtà. Ci troviamo infatti alle prese con una trama che, per quanto possa sembrare, all'apparenza, frivola o eccessivamente lineare, è di contro decisamente ricca di colpi di scena, densamente strutturata, curata quasi a livello maniacale e abilmente orchestrata dal genio artistico di cui è dotata Miho Obana, l'autrice a cui si deve, oltre allo storyboarding, anche il tratto fine e preciso che caratterizza l'intera opera.
    Citazione http://www.everyeye.it/anime/articolo.asp?id=4468
    Il Giocattolo dei Bambini è infatti un caso particolare di prodotto che nelle apparenze dimostra molto meno di quanto vale in realtà. Ci troviamo infatti alle prese con una trama che, per quanto possa sembrare, all'apparenza, frivola o eccessivamente lineare, è di contro decisamente ricca di colpi di scena, densamente strutturata, curata quasi a livello maniacale e abilmente orchestrata dal genio artistico di cui è dotata Miho Obana, l'autrice a cui si deve, oltre allo storyboarding, anche il tratto fine e preciso che caratterizza l'intera opera.
    Citazione Twest
    Dal punto di vista dei pregiudizi sul genere, c'è poco da dire... certamente è un'opera che potrebbe risultare comunque ostica a un accanito detrattore degli shojo, ma una cosa può essere affermata con sicurezza: per quanto sia un manga classificato nel genere "dedicato al pubblico femminile", non è una storia dall'impronta spiccatamente sentimentale, quanto più basata sui caratteri e i risvolti psicologico dei protagonisti. Non è una storia strappalacrime, poiché nonostante la presenza di un buon numero di momenti di sentimento, il particolare carisma dei protagonisti (e il loro esplosivo umorismo, che spesso sfiora la demenzialità) tende a concedere a quasi tutte le situazioni una grinta e un fervore che mal si concilierebbero con la commozione.
    Infine, nonostante quello che si potrebbe pensare a priori, la storia non è assolutamente di natura sdolcinata e svenevole, ma è anche vero che questo è un fattore di natura strettamente personale.
    Citazione http://www.everyeye.it/anime/articolo.asp?id=4468
    Dal punto di vista dei pregiudizi sul genere, c'è poco da dire... certamente è un'opera che potrebbe risultare comunque ostica a un accanito detrattore degli shojo, ma una cosa può essere affermata con sicurezza: per quanto sia un manga classificato nel genere "dedicato al pubblico femminile", non è una storia dall'impronta spiccatamente sentimentale, quanto più basata sui caratteri e i risvolti psicologico dei protagonisti. Non è una storia strappalacrime, poiché nonostante la presenza di un buon numero di momenti di sentimento, il particolare carisma dei protagonisti (e il loro esplosivo umorismo, che spesso sfiora la demenzialità) tende a concedere a quasi tutte le situazioni una grinta e un fervore che mal si concilierebbero con la commozione.
    Infine, nonostante quello che si potrebbe pensare a priori, la storia non è assolutamente di natura sdolcinata e svenevole, ma è anche vero che questo è un fattore di natura strettamente personale.
    Citazione Twest
    In ultima istanza, il problema dell'età dei protagonisti, che forse è la barriera più grande tra questo manga e il grande pubblico. In sostanza, e senza entrare nei particolari della trama, i personaggi principali sono dei bambini (o meglio degli adolescenti), questo è vero, ma gli argomenti che la storia tratta non sono certo adatti all'età dei soggetti in questione: infatti spesso e volentieri ci si trova di fronte a situazioni che anche degli adulti avrebbero problemi ad affrontare (e forse, osservando la questione dall'alto, proprio perché tali!); insomma, anche se forse non è un fumetto crudo e adulto, la Obana ha comunque un suo modo molto diretto per trattare anche situazioni che con i bambini non hanno normalmente molta affinità. Dopotutto, se sulla copertiva vige, in grande, la scritta "Riservato a un pubblico maturo", un motivo ci sarà.
    Citazione http://www.everyeye.it/anime/articolo.asp?id=4468
    In ultima istanza, il problema dell'età dei protagonisti, che forse è la barriera più grande tra questo manga e il grande pubblico. In sostanza, e senza entrare nei particolari della trama, i personaggi principali sono dei bambini (o meglio degli adolescenti), questo è vero, ma gli argomenti che la storia tratta non sono certo adatti all'età dei soggetti in questione: infatti spesso e volentieri ci si trova di fronte a situazioni che anche degli adulti avrebbero problemi ad affrontare (e forse, osservando la questione dall'alto, proprio perché tali!); insomma, anche se forse non è un fumetto crudo e adulto, la Obana ha comunque un suo modo molto diretto per trattare anche situazioni che con i bambini non hanno normalmente molta affinità. Dopotutto, se sulla copertiva vige, in grande, la scritta "Riservato a un pubblico maturo", un motivo ci sarà.

    Citazione Twest
    L'edizione DynIt (all'epoca Dynamic) non ha effettivamente dei punti deboli, ma è ad ogni modo doveroso parlarne un po', poiché all'epoca della sua prima uscita fu probabilmente l'edizione più curata mai uscita in Italia.
    Innanzitutto dal punto di vista della stampa, essa è pulita e netta, e la carta utilizzata, di buona fattura, impedisce che vi sia il fastidioso effetto di "ombra", dovuto alle immagini stampate dall'altro lato della pagina e parzialmente visibili. Sono d'altronde sostanzialmente manchevoli sbavature e errori di stampa di sorta. In più la rilegatura e l'impaginazione sono molto curate, il che conferisce ai volumi una certa elasticità e, tranne che in situazioni estreme, evita il rischio di "sventrare" il fumetto perché lo si è aperto troppo; anche le sovraccopertine, riproducenti alcune immagini a colori dei protagonisti, creano spesso e volentieri dei piacevoli effetti.
    Una doverosa precisazione va poi fatta per le "note" presenti su questo manga: infatti, in questo caso, il lavoro fatto è stato impressionante e quantomeno meritevole di plauso; non ci troviamo infatti di fronte alle "solite" (quando sono presenti, ovviamente) noticine scribacchiate in piccolo in un angolo bianco, e magari irraggiungibile, della pagina, ma abbiamo a che fare con un grande elenco di note sistemate a fine volume che spiegano, per esteso e a una dimensione tale da non far perdere diottrie, tutte le gag, le allusioni, le tradizioni anche solo accenate e perfino le canzoni a malapena nominate, insomma quasi tutto quello che serve per abbattere quella barriera culturale che impedirebbe a un italiano di gustarsi appieno questo manga.
    Decisamente un lavoro ben fatto.
    Citazione http://www.everyeye.it/anime/articolo.asp?id=4468
    L'edizione DynIt (all'epoca Dynamic) non ha effettivamente dei punti deboli, ma è ad ogni modo doveroso parlarne un po', poiché all'epoca della sua prima uscita fu probabilmente l'edizione più curata mai uscita in Italia.
    Innanzitutto dal punto di vista della stampa, essa è pulita e netta, e la carta utilizzata, di buona fattura, impedisce che vi sia il fastidioso effetto di "ombra", dovuto alle immagini stampate dall'altro lato della pagina e parzialmente visibili. Sono d'altronde sostanzialmente manchevoli sbavature e errori di stampa di sorta. In più la rilegatura e l'impaginazione sono molto curate, il che conferisce ai volumi una certa elasticità e, tranne che in situazioni estreme, evita il rischio di "sventrare" il fumetto perché lo si è aperto troppo; anche le sovraccopertine, riproducenti alcune immagini a colori dei protagonisti, creano spesso e volentieri dei piacevoli effetti.
    Una doverosa precisazione va poi fatta per le "note" presenti su questo manga: infatti, in questo caso, il lavoro fatto è stato impressionante e quantomeno meritevole di plauso; non ci troviamo infatti di fronte alle "solite" (quando sono presenti, ovviamente) noticine scribacchiate in piccolo in un angolo bianco, e magari irraggiungibile, della pagina, ma abbiamo a che fare con un grande elenco di note sistemate a fine volume che spiegano, per esteso e a una dimensione tale da non far perdere diottrie, tutte le gag, le allusioni, le tradizioni anche solo accenate e perfino le canzoni a malapena nominate, insomma quasi tutto quello che serve per abbattere quella barriera culturale che impedirebbe a un italiano di gustarsi appieno questo manga.
    Decisamente un lavoro ben fatto.
    Hai copiato tutto spudoratamente

  6. #111
    Utente L'avatar di Twest
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    Infelice

    dai non è giusto!! pero...

    povera sana non ha neanche una recensione!!!!
    Twest the best!

  7. #112
    Aggression L'avatar di Squall the beast
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    Citazione Twest
    dai non è giusto!! pero...

    povera sana non ha neanche una recensione!!!!
    ma dai ne fai una te! Anhce se la fai corta non importa!
    Tutti ci hanno messo del loro non vedo perchè devi copiare proprio te...

  8. #113
    Utente L'avatar di Twest
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    Citazione Squall the beast
    ma dai ne fai una te! Anhce se la fai corta non importa!
    Tutti ci hanno messo del loro non vedo perchè devi copiare proprio te...
    ok hai ragione
    Twest the best!

  9. #114
    Hana Tsukishima
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    TITOLO : Ken - le origini del mito -

    TITOLO ORIGINALE : Soten no ken ( Il pugno del cielo blu )

    AUTORE : Tetsuo Hara & Bronson

    GENERE : Drammatico , Azione

    CASA EDITRICE : Panini Comics ( Planet Manga )

    NUMERO DI ALBI : 28 ( in prosecuzione )

    PREZZO : 2,00 €

    TRAMA : Siamo , agli albori della seconda guerra mondiale . Kenshiro Kasumi è l ' ultimo discendente della Sacra Scuola di Hokuto , nonchè un famoso personaggio della malavita cinese denominato " Re degli Inferi " ( per aver sbaragliato in una notte , la banda criminale del Fiore Rosso che ostacolava l'espansione dell'organizzazione rivale , il Chinpan , a cui apparteneva ). Ritiratosi in patria ( Giappone , dove insegna in un ' università femminile ) , dopo anni di eccessi e omicidi senza pietà , si vede costretto a tornare a Shangai , per estirpare una volta per tutte la rinata organizzazione del Fiore Rosso che a quanto pare , si è vendicata dei torti subiti in passato uccidendo tutti i suoi vecchi amici mafiosi , compreso il suo grande amore Yuling Han , sorella del boss Guanglin .

    CRITICA : Tetsuo Hara , torna in azione , insieme alla sempre utile supervisione di Bronson , riproponendoci uno dei personaggi dei fumetti e dell' animazione giapponese più famosi , carismatici e divinizzati degli anni 80'-90' : Kenshiro Kasumi ( meglio conosciuto qui in Italia come " Ken il Guerriero " ) . Come avrete già intuito , la nuova storia che ci propina il duo ( Hara-Bronson) , non racconta le vicende del Kasumi post-olocausto nucleare , ma di un suo lontano parente ( forse lo zio ) vissuto negli anni 30' .
    Il nuovo Kenshiro ,diversamente dal suo futuro nipote ( triste , riservato e a volte irascibile ) , è un 'uomo loquace , acculturato , dotato di una sottile ironia , nonchè di una passione smodata per alcuni vizi ( su tutti , bere e fumare ), e si muove in un contesto storico reale , pieno di interessanti risorse narrative . Lo stravolgimento a livello di narrazione e caratterizzazione dei personaggi a cui il lettore viene sottoposto , che rischia seriamente di spaesarlo , viene attenuato dall' evoluto e bellissimo stile di Hara ( molte pagine sono esenti da retinature , sfoggiando un dettaglio degno del miglio Kentaro Miura ) . Purtroppo , l' entusiasmo e la gioia di riabbracciare finalmente dopo tanti anni questo amatissimo personaggio ( soprattutto per i veterani dei manga ) che ha regalato tantissime emozioni a milioni di ragazzi , va tristemente a sbattere con una storia che parte col freno a mano tirato , e che nonostante la ricchezza di spunti offerta dal background si comincia clamorosamente , dopo pochi volumi , a ripetere in maniera schematica ( nemico insignificante - incontro e scontro con il super avversario di turno - sospensione non preventivata dello scontro- lacrime- scontro decisivo- e cosi via ) e dispersiva , risultando spesso scontata , frustrante e a volte anche noiosa . Attualmente , la serie non ha subito alcuno scossone narrativo e molti sono stati anche costretti ad interrompere la serializzazione di questo manga , in nome dei bei vecchi tempi andati , ma la maestria di vecchie volpi come Hara e soprattutto di un magnifico narratore come Bronson , suggeriscono al lettore ( soprattutto ai fan di Kenshiro ) di continuare a seguire la serie in attesa del colpo di genio che potrebbe risollevare le sorti di questo insipido prequel .

    VOTO : 7,5
    Ultima modifica di Hana Tsukishima; 17-12-2006 alle 20:00:38

  10. #115
    Aggression L'avatar di Squall the beast
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    Aggiungo subito

  11. #116
    Hana Tsukishima
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    TITOLO: Trigun


    AUTORE: Yasuhiro Nightow ( Naito )


    GENERE: Western-fantascientifico-psicologico


    CASA EDITRICE: Dynit

    NUMERO DI ALBI: 3 + 9 ( interrotto )


    PREZZO:4 , 20 €


    TRAMA:In un mondo completamente sommerso dalla sabbia e dominato da due soli vaga un famoso e temuto pistolero . Si chiama Vash The Stampede ed è il primo ricercato ad avere una taglia sulla testa di 60 miliardi di doppi dollari . Il " Tifone umanoide " ( chiamato cosi , per i famosi disastri che causa durante il suo peregrinare da una città all' altra ) è il primo caso di uomo dichiarato calamità naturale e la compagnia assicurativa Bernardelli, per tutelare i propri assistiti e se stessa ( dal fallimento ), invia in missione due dipendenti ( la minuta e bizzosa Meryl Strife e la gigantesca e dolce Milly Thompson ) che dovranno cercare di rintracciare il famoso pistolero biondo e impedirgli di combinare disastri o quantomeno limitarli .


    CRITICA :Sotto un velo di comicità demenziale e azione a profusione si nasconde la vera anima di Trigun , un manga molto profondo e dai molteplici messaggi . Il valore della vita umana , il dualismo bene-male , l' importanza di rispettare la natura , sono tutti temi che il bravo Naito tiene sempre presenti al lettore con dei dialoghi molto belli e ispirati che riescono a farci immergere completamente nella narrazione . Questa , inizialmente ha una struttura episodica molto lineare che col passare dei volumi diventa sempre più articolata , tanto da costringere l' autore a organizzare dei flashback molto più lunghi di come lli aveva preventivati .

    Affascinanti le psicologie di Vash , Knives ( suo fratello gemello ) , del deviato prete Nicholas D. Wolfwood e delle agenti della compagnia d'assicurazioni . Tutti , sono mossi da sentimenti e propositi credibili che donano all ' opera un ' imprevedibilità fuori dal comune .

    Purtroppo , il manga deficita nei personaggi di contorno ( approfonditi in modo limitato) e nelle ambientazioni che risultano abozzate e quasi tutte stereotipate .

    Tecnicamente , i disegni ( alllungati e retinati con una perizia quasi maniacale ) sono sopra la media e si amalgamano bene con la storia , anche se spesso alcune delle frenetiche scene d'azione e saltuariente dei baloon dove sono contenuti i dialoghi risultano incomprensibili e confusionari agli occhi del lettore che spesso è costretto a esaminarli più di una volta .

    Ottima l'impaginazione e la brossatura dei volumetti che lasciano a desiderare un pò solo per la qualità della carta . Splendide , a mio avviso , le svraccoperte dell ' edizione Maximum .


    VOTO:8,5

    Trigun è un manga toccante , di grande impatto , adrenalinico , con una trama originale , profonda e interessante . Da leggere , almeno una volta nella vita
    Ultima modifica di Hana Tsukishima; 25-11-2007 alle 14:19:37

  12. #117
    Aggression L'avatar di Squall the beast
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    Abbiamo dato più o meno lo stesso voto al manga io e te

  13. #118
    Hana Tsukishima
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    Citazione Squall the beast
    Abbiamo dato più o meno lo stesso voto al manga io e te
    Meno di 8.5 , non potevo dargli

  14. #119
    Aggression L'avatar di Squall the beast
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    Citazione Hana Tsukishima
    Meno di 8.5 , non potevo dargli
    Io gli ho dato 8 per le sceno confusionali e per l'improvvisa interruzione

  15. #120
    Hana Tsukishima
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    TITOLO: Ken il guerriero

    TITOLO ORIGINALE : Hokuto no Ken ( Il pugno di Hokuto )

    AUTORE: Tetsuo Hara & Bronson

    GENERE: Azione , drammatico

    CASA EDITRICE: Star Comics

    NUMERO DI ALBI: 27

    PREZZO: 5000 lire ( 2 , 60 € )

    TRAMA: Alla fine del XX secolo una già annunciata guerra nucleare sconvolse il pianeta terra , riducendolo a una landa desolata e arida . Miracolosamente , diversi essere umani sopravissero al tragico evento , ma in un mondo senza leggi le persone più deboli dovettero inevitabilmente piegarsi al volere di quelle più forti e spietate .
    In questo scenario apocalittico , si muove Kenshiro Kasumi ultimo discendente di Hokuto un ' antichissima e prestigiosa scuola di arti marziali .

    CRITICA: Hara e Bronson , creano un miscuglio eccellente , sfornando una delle più belle storie a fumetti degli ultimi 20 anni . Il plot di questo splendido manga che offre un backgorund povero sul piano architettonico e storico , è il campo da gioco ideale per lo sceneggiatore ( Bronson ), che grazie a questo espediente riesce a costruire e articolare senza limitazioni di alcun genere , man mano che gli episodi si susseguono , una storia avvincente , veloce , struggente e curata in ogni minimo particolare . I personaggi , inizialmente discretamente tratteggiati da un Hara ancora un pò grezzo e inesperto ( col progredire della storia raggiungeranno uno splendore grafico pari alla parte narrativa ) che si muovono in questo mondo desolato , pregno di lacrime , violenza gratuita , ricco di segreti da svelare e racconti da ascoltare , sono soggetti che meriterebbero ognuno un proprio spin-off per l ' eccellente caratterizzazione e la sorprendente umanità di cui trasudano per tutto il tempo in cui sono chiamati in causa . I molti volti ( se non tutti ) che compaiono per dare man forte , o per schiacciare il prode Ken (nonché lo stesso protagonista ) , imboccheranno un tunnel che li farà lentamente maturare rendendo le loro future scelte talmente imprevedibili da creare numerosi colpi di scena che si susseguiranno a ripetizione e non faranno più staccare il lettore da ogni volume . Tra questi ormai leggendari personaggi della letteratura a fumetti e dell' animzione giapponese , oltre allo straziato e taciturno ultimo discendente della scuola degli tsubo ( i punti di pressione sparsi nel corpo umano , su cui sono basate tutte le tecniche del Hokuto ) , è impossibile non citare figure come il " Re di Hokuto " Raul ( controverso guerriero , tanto forte e crudele in battaglia , quanto debole di spirito nei confronti delle persone che ama ) , Toky ( individuo giusto , valoroso e caritatevole , innamorato della vita e della gente ) , Rey ( uomo di Nanto generoso e passionale , che improvvisamente verrà ingiustamente travolto da un destino beffardo ) . Tutti vogliono realizzare i propri sogni e progetti e lasciano spesso i novelli otaku ( e non ) che si accingono a leggere per la prima volta questo capolavoro , stupefatti e piacevolmente sorpresi da un tale realismo . E ' incredibile come ogni volta che si arriva allo scontato epilogo di un particolare evento , alla morte o alla separazione da un personaggio che ha accompagnato il protagonista per molto tempo , un turbine di sentimenti travolgano tanto i personaggi del manga , quanto i cuori e le menti dei lettori che non possono far a meno di provare le stesse sensazioni , belle o brutte , che in quel momento , grazie alle potenti e sempre molto espressive tavole e i sempre toccanti e curatissimi e mai banali dialoghi che gli si pongono dinnanzi agli occhi . Gli unici difetti ( se tali si possono definire ) che posso attribuire a questo eccellente prodotto , sono le proporzioni dei nemici che spesso e volentieri , durante i sempre violentissimi incontri più importanti , variano di dimensione ( da un po’ più grandi di Ken , dopo un paio di vignette diventano giganteschi ) e alcuni lati del carattere di Ken a volte un po’ troppo spigolosi . L’edizione proposta da Star Comics ( esaminata in questa recensione ) ha una buona rilegatura , copertine con didascalie non proprio azzeccate ( che propongono i bellissimi artwork originali di Hara ) , una traduzione + che buona , ma ( come da tradizione , purtroppo ) una carta di una qualità molto scadente . Tutti quelli che ancora non hanno acquistato i volumi con le avventure dell’ “ uomo dalle sette stelle “ e vorrebbero cominciare a serializzarle dovrebbero dare un ‘ occhiata all’ottima riedizione pubblicata in tempi recenti dalla d!Visual che offre un formato maxi e tutte le tavole originariamente colorate , proposte fino all’ edizione precedente del fumetto in b/n . Il prezzo di questi lussuosi volumi è alto , ma la qualità del prodotto è talmente buona da indurmi a consigliarvene l ‘immediato acquisto .


    VOTO: 9

    Ultima modifica di Hana Tsukishima; 11-01-2007 alle 21:08:00

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