Le nostre recensioni - Pag 33
  • In diretta da GamesVillage.it
    • News
    • -
    • In Evidenza
    • -
    • Recensioni
    • -
    • RetroGaming
    • -
    • Anteprime
    • -
    • Video
    • -
    • Cinema

Pag 33 di 34 PrimoPrimo ... 233031323334 UltimoUltimo
Visualizzazione risultati da 481 a 495 di 502

Discussione: Le nostre recensioni

Cambio titolo
  1. #481
    Utente del 1991.non 1987 L'avatar di Pes 87
    Registrato il
    02-06
    Località
    Bologna Terrona
    Messaggi
    8.560
    Jean-Paul Sartre

    Raccolta di Racconti:Il muro.


    Una raccolta di 5 racconti del filosofo-scrittore Francese Sartre.
    Per precisione andrò a fare una recensione brevissima di ogni racconto per poi tirare le somme della raccolta totale.


    Il Muro:Probabilmente il più vibrante e teso dei cinque racconti.Sicuramente il più inquietante.Vivremo i momenti prima di una esecuzione di un giovane ribelle spagnolo durante la guerra civile in Spagna.Tutto ciò che passa per la mente del condannato ci viene imposto in prima persona seguendo uno stile minimalista ma estremamente poetico e crudo.Tutte le paranoie del protagonista e dei suoi compagni di morte narrate in prima persona in una lucida e proprio per questa folle attesa dell'ora della fine.Il giovane protagonista per non morire come una bestia vorrebbe comprendere la morte,ma non può poichè è una cosa impossibile accettarla completamente.Allora comprende la futilità di tutto ciò che lo circonde.
    Sicuramente non si può esprimere a parole ciò che Il Muro trasmette,è un racconto breve ma intenso come pochi.
    Voto:9 1/2

    LA Camera:Altro racconto breve(anche se leggermente più lungo del Muro) ma estremamente significativo.Il tema:la follia.Un uomo folle e sua moglie che spera ardentemente di entrare nel mondo di lucida pazzia del marito sempre più immerso nella sua nebbia.Folgorante è il dialogo fra marito e moglie,uno dei più vibranti e profondi che abbia mai letto.Eve(la protagonista) vive frà il mondo dei vivi(rappresentanto per lo più dal padre) e quello di follia del marito in un alienante stato di clausura fino alla sfolgorante frase finale che cambia la prospettiva al tutto.
    9 +

    Erostrato:Questa volta il tema è la violenza e il sadismo oltre che l'alienazione dalla società.Il tentativo estremo di un folle intellettuale che vuole innalzarsi rispetto a un mondo di cui ha sorda paura e che fino alla fine non riuscirà a sconfiggere.
    8 1/2

    Intimità:Il meno riuscito dei cinque,ma non per questo di mediocre qualità.Il tema trattato è l'impotenza,la frigidità.
    7 1/2

    Infanzia di un capo:Indubbiamente il racconto più riuscito,nonche il più lungo(all'incirca 100 pagine).Sartre si sofferma divinamente sulla figura di Luciano,un pre-destinato capo di industria, in un racconto misto frà prima persona e terza persona.Sin dall'infanzia si pone l'accento sulla personalità di Luciano in un racconto che ha delle sfumature da romanzo psicologico d'eccezione.

    9 1/2.


    Tirando le somme la raccolta il Muro è un gioiellino.Solitamente pensando a racconti brevi si pensa a personaggi caratterizzati male o sommariamente e temi abbozzati.Sartre ci dimostra come invece anche 20 pagine possono darci un personaggio profondo e geniale.Tema dei racconti sono la follia,l'impotenza sessuale e non,l'accettazione o il rifiuto di se stessi,la sessualità perversa e la nullita del mondo,la disgregazione di una morale borghese allo sbando.Ma sopratutto Sartre riesce a creare 5 piccoli capolavori filosofici e psicologici.Come Voltaire uso i suoi racconti per spiegarci l'illuminismo allora Sartre usa i suoi racconti per metterci di fronte all'esistenzialismo più nudo e crudo.Una raccolta che consiglio a tutti vivamente,in grado di far riflettere tantissimo.Personalmente parlando,uno dei libri più belli che abbia mai letto.Il meglio del meglio della letteratura esistenzialista
    Ultima modifica di Pes 87; 1-09-2010 alle 01:18:09


  2. #482
    Utente L'avatar di halfman87
    Registrato il
    09-09
    Messaggi
    752
    Alcune recensioni post-estate

    Meyer, Stephenie: L'Ospite

    Nel suo ultimo libro la Meyer si allontana dall'universo sempre più commercializzato e sempre meno spontaneo di Twilight per cimentarsi in quella che, a detta della scrittrice, potrebbe diventare una nuova serie, trilogia o tetralogia.
    Ancora una volta viene rivistata una tematica classica, quella dell'invasione aliena, ancora una volta vista dagli occhi di un'adolescente, la giovane Mel Strider, posseduta dall'aliena Wanda con cui intreccia un controverso rapporto di amicizia.
    Si notano subito le differenze rispetto alla precedente serie della scrittrice: L'ospite è un romanzo molto più introspettivo rispetto a "Twilight", molto meno legato all'aspetto sentimentale e con una protagonista che si allontana dallo stereotipo di Bella Swan, che subisce gli eventi in balia delle passioni, una figura che, non disdegnando la sfera sentimentale umana, riesce a mostrare una determinazione caratteriale (specie nel finale) davvero notevole.
    Ancora una volta molto piacevole l'universo parallelo in cui si svolge la narrazione, non ci resta che attendere con trepidazione il sequel e sperare che l'ormai certa trasposizione cinematografica non finisca con l'inquinare anche questa promettente saga.
    Voto: 8 1/2

    Paolini, Christopher: Brisingr

    Previsto inizialmente come il capitolo conclusivo dell'allora Trilogia dell'Eredità, il libro di Paolini si presenta nella sua versione definitiva come il più voluminoso della serie ma anche, se così si può dire, il più povero a livello narrativo.
    Dopo il colpo di scena del precedente Eldest la narrazione riparte da Eragon e il cugino Roran a caccia dei Ra'Zac colpevoli della morte dello zio e tutore del protagonista e padre di Roran.
    Il ritorno dai Varden (trasferitisi nel Surdan per facilitare la collaborazione con il re Orrin) è scandito subito dallo scontro con il controverso Murtagh, rivelatosi nel prequel il fratello del protagonista e alleato, suo malgrado, del perfido Galbatorix.
    Da qui i vari personaggi si dividono e Paolini riporta le vicende di ognuno di essi, chiudendo il libro con la morte di un vecchio personaggio e con una nuova speranza per il futuro.
    Davvero molto evidente è la natura incompleta del libro: sembra infatti di leggere la prima parte di un libro che si interrompe bruscamente proprio quando la narrazione diventa più accesa.
    Oltretutto, nonostante le dichiarazioni dello scrittore, questa sofferta decisione sembra essere dovuta a scelte di semplice marketing: sebbene la storia dei cuori abbia senza dubbio richiesto una trattazione molto approfondita, il libro appare allungato in più punti, e viene da chiedersi se fosse davvero necessario eliminare il finale per fare spazio a queste digressioni.
    La narrazione soffre inoltre dell'inspiegabile assenza di Murtagh, che appare in maniera davvero sporadica e la cui controversa situazione, sospesa tra l'obbligo di servire Galbatorix e il desiderio di libertà, non riceve mai l'attenzione che meriterebbe.
    Promosso con riserva, dunque, questo terzo capitolo del Ciclo dell'Eredità, che riconferma le capacità di uno scrittore incredibile ma soffre dei tagli alla sceneggiatura. Restiamo in attesa dell'atto conclusivo, nella speranza che rappresenti la chiusura che aspettiamo dalla fine di Eldest.
    Voto: 7

    Collins, Suzanne: Hunger Games

    Poco conosciuto e pubblicizzato qui da noi, autentico caso mediatico negli Stati Uniti, Hunger Games è in ogni caso un esperimento davvero incredibile, una sorta di rivistazione moderna del genere distopico che, fondendosi con l'abilità narrativa della scrittrice e con una protagonista assolutamente affascinante, riesce a creare qualcosa di davvero unico.
    Il libro di Suzanne Collins (che avrà peraltro due seguiti, il primo dei quali in arrivo ad ottobre in Italia) è ambientato in un ipotetico futuro in cui gli Stati Uniti sono stati rovinati dalle catastrofi naturali, e si sono dovuti ridurre ad un'unica, enorme città, Capitol City, circondata da 12 distretti i cui abitanti vengono trattati come schiavi.
    Gli Hunger Games da cui prende titolo il romanzo sono una manifestazione annuale che ricorda il fallimento della ribellione dei ristretti, culminata con la distruzione del tredicesimo di essi, e che prevede che due ragazzi di ogni distretto, dai 12 ai 20 anni, vengano gettati in un'arena in una sfida mortale, con l'unico obiettivo di uccidere gli altri concorrenti nella maniera più spettacolare possibile, facendo la felicità degli spettatori del reality più cruento della storia.
    In questa controversa cornice è inserita Katniss Everdeen, l'affascinante protagonista che, nel tentativo di salvare la vita alla sorellina, finirà con lo stravolgere il gioco, gettando le basi per quella che potrebbe diventare una pericolosa rivolta.
    Scritto in maniera accattivante e dotato di un immaginario unico, Hunger Games è qualcosa che, ai giorni nostri, è sempre più raro trovare. Perderselo sarebbe un peccato mortale.
    Voto: 9 1/2



  3. #483
    Utente del 1991.non 1987 L'avatar di Pes 87
    Registrato il
    02-06
    Località
    Bologna Terrona
    Messaggi
    8.560
    Lord Jim di Conrad

    Più leggo Conrad e più mi rendo conto di quanto memorabile e insostituibile sia lo scrittore inglese di vocazione ma polacco di nascita.
    Insostituibile perchè ancora una volta Conrad si dimostra un abile esploratore dell'animo umano ma allo stesso tempo un bravissimo narratore.In una storia affascinante e avventurosa si mescola uno studio dell'animo umano invidiabile in tutte le sue sfaccettature.
    Ma partiamo per gradi.Lo strumento narrativo di Conrad è il solito,ovvero la narrazione obliqua per mano di Marlowe.Una narrazione ricca di riflessioni e pause quasi filosofiche.Marlowe ci racconterà la storia di Jim.Jim è un ragazzo romantico,un sognatore,"uno di noi,uno in gamba" come lo descrive Marlowe.La sua vita difficile macchiata da un grande peccato lo porterà a errare per tutto il pacifico orientale,fino all'estrema fine.La nascita,la morte,la rinascita e infine la morte.
    Un'opera angosciosa e affascinante che vi porterà ad amare il mondo palpitante ricreato da Conrad su immagine e somiglianze del vero oriente così tanto amato dallo scrittore.
    Lo stile è ricco di metafore,sillogismi e spunti rilfessivi.Proprio per questo la lettura più risultare estremamente "densa" ma mai stucchevole.Lo consiglio a chi ama una lettura che fà riflettere,lo sconsiglio fortemente a chi cerca una lettura spensierata.

    Voto: 8,5


  4. #484
    Vecchio utente L'avatar di Dexter89
    Registrato il
    09-04
    Messaggi
    18.350
    Signori, ho finamente aggiornato!
    (Sono un po' lento, lo so )

    Ho abbandonato il forum. Se per qualsiasi esigenza dovete contattarmi, potete farlo inviandomi un mp e sperare che una volta all'anno io riapra l'account

  5. #485
    Bluesman L'avatar di Berretto Verde
    Registrato il
    09-04
    Località
    Roma
    Messaggi
    9.178
    E' dal 2006 che non mi decido di scrivere una recensione su GV e dato che oggi avevo il tempo e la voglia ecco a voi .

    Evangelisti, Valerio - Nicolas Eymerich, Inquisitore

    Nicolas Eymerich, un improbabile nome per un inquisitore della Santa Sede.
    Sarà questo il vostro primo pensiero dopo aver letto almeno il titolo omonimo del libro di lancio della saga fantascientifica che vede come protagonista uno spietato e bigotto inquisitore capace di fare di tutto pur di dar credito alla Chiesa e all’importante ruolo della tanta temuta Inquisizione. Certamente vi starete chiedendo perché questo libro viene catalogato come fantascientifico, visto che le premesse sono tutto tranne che quel sembra. Ebbene verrette catapultati in diversi tre mondi, o meglio dire tempi, che vi faranno capire come tutto ciò può essere amalgamato senza cadere nel ridicolo, e ottenere un romanzo che trascende dai classici sia della fantascienza sia del romanzo storico.
    Non anticipando la trama nei suoi dettagli, si possono capire solo dai fatti generali cosa aspetterà ad un lettore che si cimenterà nella lettura del romanzo.
    Siamo nel 300 e dopo la morte a causa della peste dell’ultimo inquisitore nominato dalla Chiesa, verrà nominato un troppo giovane, e ambizioso, Nicolas Eymerich come suo successore. Sono gli anni dei tumulti religiosi e la Chiesa è costretta ad affrontare lotte contro gli eretici che sembrano più fervidi che mai. Il nostro protagonista dovrà affrontare quello che sembra il male che attanaglia il mondo dalla sua creazione, e forse non basterà la sola fede. In un romanzo quasi ambizioso anche da un punto di vista scientifico, vedremo come la fede può essere superata e fatta concreta ragione attraverso uno sviluppo che l’umanità non si sarebbe mai aspettata.
    L’opera contiene degli alti e dei bassi, dettati da una leggerezza nei primi capitoli del libro che potrebbe portare un lettore che abbia letto solo la trama a non capire che opera si sta affrontando. La lettura è molto scorrevole, personalmente ho impiegato due giorni a finire il libro visto che non si arriva alle trecento pagine. Detto ciò caratterizzato da una solida trama di fondo, da una scrittura limpida e leggera, e da un protagonista molto intrigante che esula dal solito guerriero senza macchia; “Nicolas Eymerich, Inquisitore” è un romanzo che inizia egregiamente quella che si potrebbe rivelare una saga che non sdegna di avere pretese di un romanzo fantascientifico e allo stesso tempo storico.


    Voto: 7,5/10


  6. #486
    Utente del 1991.non 1987 L'avatar di Pes 87
    Registrato il
    02-06
    Località
    Bologna Terrona
    Messaggi
    8.560
    I Miserabili di Victor Hugo



    Impossibile non annegare a lasciarsi sprofondare dalla prosa e dal mondo di Hugo.Da sempre scrittore capace di creare personaggi indimenticabili e storie commueventi,dà il meglio di sè proprio con i Miserabili.
    Miserabili che come egli stesso ammette sono il suo capolavoro.
    Libro lungo e sicuramente lento,che gode appieno del romanticismo della sua epoca e già fà intravedere il naturalismo che frà Zola,Balzac,Mouppassant fece grande la Francia.
    I Miserabili è un inno profondo e lacerante alla vità,alla speranza.Come lo stesso autore afferma nel romano è la storia delle tenebre alla luce,della miseria alla ricchezza interiore,dell'uomo a Dio.
    Iniziamo nel dare un commento alla trama.Mielosa e strappalacrime al punto giusto,cruda quando serve.Lenta nel suo profondo diramarsi.Lenta è proprio l'aggettivo giusto,non poteva essere altrimenti per un'opera di 1400 pagine.Lenta anche perchè piena delle disgressioni su praticamente tutto(storia,religione,filosofia,persino le fogne) di Hugo,e lenta perchè legata a una prosa estremamente ricca,ampollosa e complessa che a ben vedere è l'unico vero scoglio superato il quale siamo di fronte a un capolavoro senza tempo.
    Ma i due veri e unici punti di forza dei Miserabili sono altri.La prosa è ottima,ma il sublime viene addentrandoci in essa.
    La prima cosa che salta all'occhio e l'importanza che Hugo dà alla storia:la storia è l'impalcatura su cui tutto si innesta.Mirabilmente descritta da Hugo tutti i personaggi vengono sballottati dalla storia che diviene il fato,il destino.L'importanza che vengono attribuite alla battaglia di Waterloo,alla rivoluzione del 1832 non è puro e semplice sfogio di conoscenza da parte di Hugo.
    In secondo luogo,i personaggi.
    Incredibile la galleria di figure tutte estremamente affascinaniti con i picchi assoluti che si raggiungono con Jean Valjean,Gavrochè,Gillenormand,Enjolras.Personaggi che rimarrano per sempre nei cuori del lettore.
    Senza volersi soffermare oltre e senza anticipare nulla per non rovinarvi nulla,lo consiglio caldamente a chi,trovando un pò di tempo libero da poterci dedicare con continuità,vuole una riproduzione accurata di un mondo palpitante di vita e una storia che vi terra incollati alle pagine per molto tempo.Vi assicuro che una volta arrivati alla fine,vi renderete conto che in fin dei conti,avete anche voi lasciato un pezzo di cuore nella Parigi dei Miserabili.


    Voto 9,5


    Estremamente,caldamente consigliato.


  7. #487
    Maelstorm85
    Ospite
    Una Giornata nell'Antica Roma di Alberto Angela

    Best Sellers Mondadori Editore

    Prezzo: 12€ circa

    In questo libro Alberto Angela grazie a un lavoro durato parecchi anni e con aiuti da parte di archeologi ed esperti di civiltà romana, ci mostra un martedì qualsiasi del 115 D.C. a Roma. Partiamo dall'alba e dal risveglio di un ricco nella sua domus (con tutti i rituali legati al risveglio nell'alta aristocrazia romana) e spostandoci in strada iniziamo a vedere scorci di vita quotidiana passando dal mercato degli schiavi fino alla sessualità dei romani e al post banchetto serale. Angela con una scrittura molto semplice e per nulla pedante (come se fosse una puntata di Ulisse o Passaggio a Nord Ovest) ci mostra le abitudini quotidiane degli antichi romani e smonta alcuni pregiudizi e luoghi comuni che nel corso dei secoli hanno creato numerosi equivoci. Per esempio il fatto che i romani fossero dei depravati e nei banchetti che vomitassero spesso tutto il cibo accumulato per continuare a mangiare. Ho apprezzato moltissimo il capitolo dedicato al foro romano e quello legato alle terme (con una perfetta descrizione delle tappe che un romano faceva per lavarsi dentro le terme). E' un libro che ovviamente parla di tanti argomenti diversi e può risultare molto interessante ed utile a chi vuole approfondire la storia romana non dal punto di vista delle battaglie e degli eventi storici, ma dalla vita quotidiana dei suoi abitanti. Lo consiglio senza ombra di dubbio agli appassionati di storia romana e a chi volesse approfondire alcuni aspetti poco noti di vita romana.

    Voto 9
    Ultima modifica di Maelstorm85; 7-02-2011 alle 13:29:36

  8. #488
    Vecchio utente L'avatar di Dexter89
    Registrato il
    09-04
    Messaggi
    18.350
    Aggiornato

    Ho abbandonato il forum. Se per qualsiasi esigenza dovete contattarmi, potete farlo inviandomi un mp e sperare che una volta all'anno io riapra l'account

  9. #489
    Carpire. L'avatar di Conan89
    Registrato il
    09-09
    Messaggi
    6.000
    Alan D. Altieri.
    L'eretico-Magderburg.

    Da tempo volevo leggere questo romanzo, di cui qui sul forum ne ho sempre sentito parlar bene, ma ero un pò frenato dal fatto della presenza di un ninja nella Guerra dei Trent'anni, cosi invece di comprarlo ho deciso di prenderlo in biblioteca.
    Ambientato nel 1631 in Germania, dopo il primo decennio della guerra infinita, un uomo armato di daikatana salva dal rogo una una giovane accusata di stregonia. A causa di ciò una brutale compagnia di mercenarie, sotto il servizio del nobile Aurbach, lo insegue per vendicare la morte di alcuni dei loro compagni durante il salvataggio della giovane. Nel frattempo viene approfondita anche la storia del nobile Reindhart Von Dekken, interessato a questo ninja, e del suo torbido passato legato all'omicidio di tutta la sua famiglia e di quella della sposa di suo fratello Karl. Si narra anche la storia di Madre Erika, una badessa di un convento tormentato dall'orrida figura dell'Inquisitore dei Topi, di un costruttore di lenti e di un cavaliere francese, legati entrambi al ninja, e del nobile Alessandro Colonna, un cardinale della Chiesa Romana.
    Si tratta di una trilogia, quindi questo primo libro è solo la punta dell'iceberg.
    Gli aspetti positivi di questo libro sono tanti, ma anche per questo i difetti: Altieri riesce a ricreare molto bene l'atmosfera malsana e disumana della guerra, grazie alle sue ottime doti descrittive. Soprattutto ho apprezzato molto le descrizioni dell'ambienti, molto ben fatte, e la scelta dell'autore di non farsi problema a parlare degli atti crudeli come stupri e omicidi. Oltre a ciò la sua scrittura è molto scorrevole, nonostante l'uso di tantissimi aggettivi, e anche la storia prende molto.
    Di negativo secondo me c'è però una struttura fin troppo scenografica, come se l'intenzione dell'autore sia di scrivere un copione per un film d'azione, e soprattutto una influenza troppo fumettistica: Wulfgar, il ninja, sembra il Gatsu di Bersek, invincibile in qualsiasi duello e inflessibile a tutto. Oltre a ciò molti utenti lo fanno passare come romanzo storico, quando invece non lo è perché comunque l'autore si prende fin troppe licenze. Altro aspetto negativo per me sono un pò i personaggi, tutti abbastanza stereotipati, sebbene salvo Reindhart per la sua crudeltà e perché sembra un personaggio molto più complesso da come ci viene presentato (e anche il suo passato aiuta molto a rendere affascinante tale personaggio). Altro mio difetto, o almeno per me che sono un appassionato ed esperto di armi bianche e duelli, è la scelta dell'autore di aggrapparsi al luogo comune della katana super potente, quando al contrario è inferiore alle spade europee perché più pesanti e dalla lama larga. Inoltre pure parecchi dei colpi susati da Wulfgar sono presi dalla scherma occidentale, a conferma di quanto dico, ma vengono fatte passare come roba presa da quella orientale.
    Detto questo, per concludere, l'Eretico è un gradevole romanzo che merita di essere letto, anche se non deve essere preso come un romanzo storico.
    Voto: 7.5/10
    Daily god warriors!

    La corona non ha bisogno di una linea di sangue, ma di spade e acciaio!" (Re dell'Antico Regno - War and Treason [Racconto Interattivo])

  10. #490
    Paraboloide L'avatar di Mattz
    Registrato il
    05-06
    Località
    Rovigo
    Messaggi
    16.896
    Il gabbiano Jonathan Livingston di Richard Bach

    Un romanzo breve straordinario che chiunque dovrebbe leggere (E' questione di 45' o 1ora al massimo). Mi era piaciuto moltissimo anni fa, ma non l'avevo compreso bene. L'ho riletto in questi giorni e mi ha lasciato dentro un ottimismo senza paragoni; perchè di questo parla il libro: di vita e di ottimismo.
    Richard Bach riesce magistralmente ad esporre la sua visione della vita attraverso la storia del gabbiano Jonathan, un gabbiano particolare, che non passa le giornate a mangiare e a tirare a campare, preferisce invece tentare di avvicinarsi sempre più alla perfezione. Jonathan intraprende quindi un viaggio interiore alla ricerca del suo vero Io e si lascia alle spalle le insicurezze e le limitazioni.
    Inutile dilungarsi nella recensione: toglierebbe piacevolezza alla lettura. Consigliatissimo.
    Gli do 10.


  11. #491
    Utente L'avatar di Raven90
    Registrato il
    01-08
    Messaggi
    2.797
    LA TORRE NERA n.7

    Commala come-come.
    Percorro la strada infestata
    E sento le rose che cantano.

    Eh si, dopo tanti mesi ho finalmente raggiunto, assieme a Roland ed al suo Ka-Tet, la mia destinazione finale: la torre nera.
    Il viaggio mi ha condotto in luoghi incredibili, pieni di mostruosità, ma anche stracolmi di meraviglie di ogni sorta, che mai scorderò. Ora sono qui, ai piedi della torre, che canto le gesta di Roland di Gilead, l'eroe dannato, l'ultimo pistolero di un mondo perduto e dimenticato.
    Commala come-come
    Il mio viaggio è finito.
    Roland alla torre nera giunge.
    Il viaggio ricomincia da dove si era concluso nel sesto libro di questa meravigliosa saga: al dixie Pig. Siamo in compagnia di Jake, Oy e Callahan, i due eroi catapultati nel 1999 per salvare Susannah/Mia che sta per partorire la più mostruosa e temibile delle creature. Intanto, in un altro dove ed in un altro quando, Roland e Eddie sono impegnati in un'altra missione assieme a John Cullum, colui che fonderà la Tet-corporation per proteggere la rosa, la rappresentazione della torre nera nel mondo cardine. Dovranno sia convincere John, sia ritrovare la strada per il mondo del pistolero. Chiaramente si presenteranno altre difficoltà per i nostri amici, ma sta a voi scoprirlo, cari lettori.

    Commala come-come
    Milioni di rose cantano.
    Childe Roland nella torre nera entra.

    Il settimo libro della saga della torre nera è, penso, il più bello, drammatico e completo dei sette. Finalmente i viaggiatori potranno scoprire cosa si cela nella torre nera, quali orrori o quali meraviglie, dunque sfamare la loro curiosità. Sarà un viaggio pericoloso, indubbiamente, ma anche interessante, in quanto ci sarà l'opportunità non solo di visitare nuovi luoghi, ma anche di fare la conoscenza di nuovi ed interessanti personaggi, che verranno descritti, come sempre, divinamente da Stephen King. Difficilmente il lettori dimenticherà queste personalità forti e complete; gli entreranno nel cuore e mai ne usciranno. Da segnalare il ritorno di un vecchio amico del pistolero, assoluta sorpresa che mai mi sarei aspettato.
    Le ambientazioni saranno molteplici e ancora una volta sarà presente, per buona parte del libro, il viaggio tra i quando. Quindi ritroveremo la New York del 1999, quella del 1987 ed infine torneremo nel mondo di Roland, per poi, forse, tornare a New York. Insomma, sarà un viaggio molto vario e movimentato, ma alla fine troveremo dinnanzi a noi un finale inaspettato, sorprendente e, a mio modo di vedere, assolutamente GIUSTO e geniale.

    Commala Come-come
    La porta si apre.
    Childe Roland nella torre nera entra.

    Cosa posso dirvi? Leggetelo con attenzione e soprattutto....attenti a DANDELO.
    VOTO: 9.5

  12. #492
    Utente L'avatar di tubolino
    Registrato il
    12-08
    Località
    Lo Spazio
    Messaggi
    1.421
    Tre Uomini in Barca - Jerome K. Jerome

    Un classico della letteratura umoristica, caposaldo della letteratura di genere. Nato come guida di viaggio, grazie a una brillante intuizione dell'editore venne spogliato delle sue funzioni divulgative per favorire le qualità umoristiche che l'hanno reso famoso.
    I tre personaggi e il cane che li accompagna sono caratterizzati divinamente, completandosi l'un l'altro, mischiandosi in situazioni che non possono che generare ilarità. Lo stile di scrittura, poi, è veloce e scorrevole, con un magnifico uso dei tempi comici letterari, con diversi episodi che fanno breccia immediata nel cuore e nella mente del lettore. Mi sono ritrovato a leggerlo e rileggerlo con grandissimo piacere ogni volta.
    L'unica vera pecca è forse la brevità, che però forse è propedeutica per la scorrevolezza del romanzo.

    VOTO: 9
    Rocking since 1930.

  13. #493
    Maelstorm85
    Ospite
    Mimmo Franzinelli

    Guerra di Spie

    I Servizi Segreti Fascisti, Nazisti e Alleati (1939 - 1943)

    Oscar Storia Mondadori 12€

    L'autore in questo libro ci descrive in maniera dettagliatissima come funzionava il controspionaggio durante la Seconda Guerra Mondiale e si sofferma nel raccontare alcune storie di spie catturate e giustiziate, inoltre l'autore ci spiega anche le ragioni per cui una persona decideva di tradire la propria patria e offrirsi al nemico rischiando la vita come per molti è accaduto. Il libro è diviso in tre macrocapitoli principali:

    1) Il Servizio Informazioni Militare (Sim) al lavoro

    2) L'offensiva dello spionaggio Anglo Americano

    3) L'alleato Padrone (I servizi segreti nazisti in Italia)

    In questi capitoli vengono descritte in maniera molto minuziosa (con montagne di citazioni di nomi che causano confusione al lettore) tutte le storie delle spie e dei gesti che hanno compiuto. Mi ha colpito molto la storia della spia Margit Gros (spia dei francesi che grazie alla sua bellezza seduce molti ufficiali della regia marina carpendo informazioni militari riservate), ma ci sono molte altre storie interessanti.

    Consiglio l'acquisto del libro a chi è interessato ad un aspetto finora ancora poco noto del secondo conflitto mondiale, e di chi in generale vuole sapere come lavorano i vari servizi segreti.

    Voto 8
    Ultima modifica di Maelstorm85; 7-08-2011 alle 16:09:52

  14. #494
    Maelstorm85
    Ospite
    Arrigo Petacco

    Come eravamo negli anni di guerra (1940 - 1945)

    De Agostini Editore

    In questo libro lo storico Arrigo Petacco ci illustra un lato fino a oggi mai approfondito della seconda guerra mondiale vissuta in Italia e cioè la guerra vista dalla gente comune che in città ogni giorno viveva con il terrore dei bombardamenti alleati e soprattutto soffriva la fame (questo soprattutto dal 1942 in poi). Petacco anno per anno e mese per mese ci illustra uno spaccato della società italiana in quei tragici anni, narrando storie di vita quotidiana e articoli di giornale mai considerati in altri testi (che molto spesso parlano solo dell'aspetto militare della guerra tralasciando la vita civile). L'ho trovato un libro davvero scorrevole e molto interessante così come le tante fotografie che ci mostrano come si arrangiavano i nostri nonni e i nostri bisnonni in quei tragici anni. Lo consiglio senza ombra di dubbio agli appassionati della seconda guerra mondiale e soprattutto a chi vuole approfondire non la vita militare degli italiani ma quella di tutti i giorni.

    Voto 9
    Ultima modifica di Maelstorm85; 4-09-2011 alle 02:15:05

  15. #495
    stalker omosessuale L'avatar di red-hair-red
    Registrato il
    10-10
    Località
    Mortibus.
    Messaggi
    206
    Tutti questi 9 e 10 sono sospetti....

    Comunque

    Titolo Demian
    Autore Hermann Hesse

    Nell'intezione dell'autore, Demian avrebbe dovuto rappresentarsi come la vita di un giovane non comune che va descrivendosi nel modo in cui lo stesso ragazzo ne confida passo passo a sé stesso. Lo stile fresco e sintatticamente elementare rende questo testo un'opera credibile, forse anche troppo credibile, se si pensa a quali semplificazioni va incontro l'orizzonte dei significati attribuiti ai soggetti di questa vicenda dagli intenti allegorici. Nietzsche affiora un po' ovunque in modo palese, privo di grazia, attraverso immagini ripetitive e discorsi abbastanza ammaestrati dalla linearità totalizzante dell'opera. Si arriva perfino a metterlo tra le letture predilette del Sinclair adolescente, come se già l'opera non rielaborasse a sufficienza i contenuti della sua fortunata filosofia.
    Diretto ad un pubblico giovane, ampio, probabilmente disegnato su misura per tutta quella parte di fanciulli che, a suo tempo, non era in grado di andare a leggersi le opere Nietzschane, ma che comunque doveva giungere alla percezione del proprio destino come qualcosa a cui dedicarsi con tutti sé stessi. E così in Demian dovrebbero concentrarsi tutti i tratti della ragione, in Pistorius quelli della tradizione e della cultura, ovvero di quel bagaglio intellettuale che necessita all'individuo per creare qualcosa di nuovo. Sembra invece di aver a che fare con disiecti membra poetae: semplificazioni simboliche in cerca di qualcuno che salvi loro da un copione scontato (perchè l'autore, appunto, non lo ha fatto). Sinclair allude a un tentativo di cronaca interiore che avrebbe potuto sciogliere il nodo della memoria, dunque rendergli la morte materia più nota e meno dolorosa (nel senso in cui la conoscenza della propria vita è anche quella della propria morte). Una strada motivata, dunque, quella dell'allegoria, pratica escamotage per “trasporre” il peso della materia profonda della vita sulla superficie del mero ricordo. Pur possedendo diverse analogie con quel capolavoro che è Il giuoco delle perle di vetro, Damien rimane un libro per molti, forse per troppi, che forse la purezza dello stile Hessiano ha reso utile, ma non interessante.
    Ed è per questa seconda ragione che si dovrebbero leggere i libri.




    Voto: 6

Pag 33 di 34 PrimoPrimo ... 233031323334 UltimoUltimo

Regole di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •