Le nostre recensioni - Pag 32
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Visualizzazione risultati da 466 a 480 di 502

Discussione: Le nostre recensioni

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  1. #466
    giovila
    Ospite
    Macbeth - Shakespeare

    Macbeth è un generale che viene premiato dal Re di Scozia Duncan per le imprese compiute. Tre Streghe, intanto, gli profetizzano un futuro da re, mentre all'amico, il generale Benque, profetizzano la continuità del trono di Scozia ai suoi successori. Mabeth informa la moglie della profezia, e allora lei decide di uccidere il re Duncan, facendo ricadere la colpa sui servi. E così, Macbeth diventa re. Però, i figli di Duncan, capiscono tutto e decidono così di fuggire, uno in Inghilterra (Malcolm) e l'altro in Irlanda. Macbeth, avendo paura di poter essere scoperto, ordina a tre sicari di far uccidere non solo Banquo (ma non ci riescono) e suo figlio, ma anche la famiglia del nobile MacDuff. Quest'ultimo decide così di vendicarsi e, col suo esercito, assedia il castello di Macbeth, che duellando con MacDuff muore. A questo punto, la tragedia finisce con la salita al trono di Malcolm, il primogenito di Duncan.

    M'è piaciuto molto: una storia coinvolgente, affascinante e mozzafiato. Lode a Shakespeare

  2. #467
    lollo92CM
    Ospite
    Le teste di Giuseppe Genna

    Milano è sempre più buia e cupa. L'ispettore Guido Lopez è sempre più cupo e buio. l' occidente è un'unica grande massa con la testa marcia. La testa di Lopez invece si gonfia. Di pensieri. Mentre, in prossimità del Natale, viene trovata all'Idroscalo di Milano una testa. Nessun corpo. Nessun segno. La testa. Ma una testa può nascondere così tanti segreti. E le indagini di Lopez e del suo aiutanto Mario Orfeo portano a vicoli ciechi, illuminazioni, macchinazioni ben più grandi di loro. Tutto è mistero. Sono incappati in una cosa più grande di loro. Ma non di Lopez, della sua testa. La sua testa si gonfia. E collega tutto. I Servizi segreti c'entrano con questa storia. Ma la realtà, per come Lopez la conosce, viene ribaltata, più di una volta. Di chi si può fidare? Chi sono quelle
    persone intorno a lui? Di chi sono le teste? Le teste. Non più una sola. Ci sono grandi segreti dietro e dentro ogni testa. Ma Lopez, rassegnato al fato indegno di questo mondo in degrado, non abbandonerà la sua, di testa. Un giallo che inizia in sordina per poi diventare un vero e proprio capolavoro. Tutto ciò che sembra non è e ciò che è non dovrebbe essere così. Non si deve credere a niente. Oltre al giallo, tramite le parole di Lopez, c'è una denuncia alla società e alla politica odierna. Perchè anche nella realtà ci sono "i Servizi" che insabbiano tutto. Nulla è ciò che sembra. E Lopez l'ha scoperto. Genna ce lo dice. Lopez che non ha niente da perdere. Un Giuseppe Genna che tormenta il suo personaggio ma che forse è per primo lui tormentato. Tormentato dall'Occidente, dove tutto è segreto, dove nulla è e dove ciò che è non è pulito. Sporco. Uno stile deciso, prosaico ma molto evocativo. Possono risultare pesanti alcuni passaggi scritti, quasi, in flusso di coscenza. Ma alla fine tutto torna ed è questo ciò che ci soddisfa. Genna avrebbe potuto fare meno giri di parole, vero, ma il quadro alla fine ci appare
    completo. Un romanzo davvero interessante, scritto bene, uno stile che rimane impresso, che punge, che arriva dritto al lettore. Una storia appassionante che non stanca mai. Un personaggio sublime che è arrivato finalmente al suo congedo. Uno sguardo profondo sull'Occidente. Sulle teste.

  3. #468
    SPURTIGLIONE L'avatar di Edivad Snake
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    05-05
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    8.209
    qualcuno ha letto il romanzo di La sottile linea rossa di James Jonson,da cui il film ha preso spunto?
    Vale la pena leggerlo?Ho sentito che è diverso rispetto al film di terrence Malick.Lo vorrei leggere se rispetto al film vi è una maggior caratterizzazione psicologica dei personaggi
    Ultima modifica di Edivad Snake; 21-12-2009 alle 21:19:14

  4. #469
    lollo92CM
    Ospite
    Che la festa cominci. Niccolò Ammaniti.

    Perchè quando si legge un libro di Ammaniti si entra in un universo parallelo. Un universo inventato da questo simpatico e semplice scrittore. Che si è accorto del marcio che c'è nel mondo, in Italia, e lo denuncia col sorriso in faccia, mascherando il tutto con sketch, battute, scene erotiche e il suo solito modo di scrivere molto diretto e asciutto.
    C'è una grande festa a Villa Ada.
    Gli invitati sono i più vari ma la chiave per entrare è una sola:
    appartenere al mondo dello spettacolo. Eppure ci finiscono dentro anche degli aspiranti satanisti, come camerieri naturalmente. Inutile dire che, grazie a loro, la festa non procederà come previsto. E tra tutti i vip ne scoviamo uno in particolare che non si sente a suo agio, uno scrittore, uno che dovrebbe starsene a casa sua ma che ama fin troppo apparire e farsi vedere, pur avendo parecchi dubbi interiori.
    Seguendo una trama particolarmente intrecciata, divertente e a volte anche inverosimile (ma ormai lo conosciamo l'inverosimile di Ammaniti, è particolare, è un simil-inverosimile, un verosimile falsato insomma), si affrontano vari temi. Principalmente c'è uno sguardo diretto e accusatorio ai vip, ai Mass-media, all'Italia. Dove ognuno fa come vuole, dove le figure di merda non esistono e se proprio esistono fanno anche bene, dove conta solo l'apparenza e non l'aspetto interiore. Vallettopoli, calciopoli, mafia, prostituzione, scandalo: tutti mischiati insieme.
    Questa è l'Italia.
    I personaggi di Ammaniti sono come al solito simpatici, divertenti, ben delineati e soprattutto: veri. Perchè ci si rispecchia in loro. Perchè "sono" noi. Stereotipati. "Siamo" loro.
    L'unico piccolo neo del libro può risultare l'assenza di un vero apice, la piattezza del ritmo. Certo, ci sono parecchi colpi di scena, ma è come se alcuni di essi fossero prevedibili o comunque
    non risaltino rispetto agli altri. Si viaggia sempre sullo stesso ritmo.
    Ma se la storia presenta qualche piccolo neo (ma proprio piccolo,
    perchè tutto il libro è davvero godibilissimo e non stanca mai, c'è sempre voglia di andare avanti, di leggere, di curiosare e di conoscere meglio la storia e i personaggi) lo stile, la sintassi, la grammatica, la narrazione, non hanno eguali. Ogni frase, ogni parola, ogni virgola sono al loro posto e sembra quasi che il libro non lo si stia leggendo con gli occhi ma con la mente, tanto è diretto e si legge facilmente. L'inconfondibile stile di Ammaniti sottoposto ad un labor limae eccezionale.
    Perchè si riesce a vedere ogni scena, a provare ogni emozione. Si è nel libro. Siamo vicino ad Ammaniti mentre lo scriveva. Siamo con i satanisti. Con lo scrittore che vuole apparire. Con i vip. Siamo, invece, ma non sembra, sul nostro divano a leggere col sorriso in faccia, soddisfatti di una lettura così piacevole, non vedendo l'ora di mettere il libro in bella vista nella propria libreria.

  5. #470
    "Non lo so, arrivederci" L'avatar di pizzuzza
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    07-06
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    5.195
    Il simbolo perduto-Dan Brown

    A distanza di sei anni dal "Codice da Vinci", Dan Brown torna a far parlare di sè con questo nuovo romanzo. Temi centrali: massoneria, antichi misteri, scienza del terzo millennio...come al solito abilmente mescolati dall'autore, il quale scrive in maniera semplice ed accattivante, in un improbabile intreccio pseudo complottistico. Questa volta Robert Langdon, dopo aver rivelato al mondo che Gesù Cristo avrebbe avuto non solo una moglie, ma anche una propria discendenza, si trova a dover risolvere antichissimi enigmi creati dai massoni di rango più alto al fine di evitare che gli "antichi misteri" cadano in mani sbagliate. In tutto questo, svolge un ruolo importante la noetica, scienza del terzo millennio che studia i rapporti tra mente e materia e che si sta avvicinando alla antica saggezza pre-cristiana.
    Mi sembra che si possano dire due cose con certezza di questo romanzo: è filo-massone ed è new age. Sotto il primo aspetto, Brown commette molti errori storici (ai quali siamo ormai abituati) nell'etichettare le origini degli USA come massoniche e non cristiane; si spreca poi in uno sdolcinato encomio della massoneria in ogni sua angolazione. Sotto il secondo aspetto, le teorie di una possibile interazione tra mente e materia girano già da qualche anno tra gli ambienti new age, venendo puntualmente smentite da veri scienziati, ai quali non interessa vendere qualche libro ai giovani, sempre più ignoranti, giusto per fare un po' di soldi.
    Per concludere, volendo riassumere "Il simbolo perduto" in una sola battuta, non ne trovo di migliori di quella del buon vecchio Chesterton: "Un buon romanzo ci rivela la verità sul suo eroe, un cattivo romanzo ci rivela la verità sul suo autore"...chapeau.

    Voto: 3/10
    Ultima modifica di pizzuzza; 27-01-2010 alle 02:04:25

  6. #471
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    04-10
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    1
    Alessandro Baricco-OceanoMare casa editrice Feltrinelli Prezzo 7,50
    Le storie di Oceano mare, ruotano intorno agli abitanti della locanda Almayer, un luogo perduto nel tempo sul ciglio del mare. E' un libro che a mio avvio vale la pena di leggere e rileggere. La scelta dei personaggi è geniale, ed ogni singol storia, di ogni personaggio i va ad intrecciare con un'altra, poi con un'altra ancora, e alla fine tutte inevitabilmente finiscono per incontrarsi. Un libro bellissimo, che risveglia le più impensabili emozioni. il mio voto non può essere che 10/10

  7. #472
    Regrets L'avatar di squall92
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    04-06
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    Citazione Darth Archangel Visualizza Messaggio
    Il deserto dei tartari - Dino Buzzati

    Buzzati ha creato un mondo vero e proprio, fuori dal tempo, dallo spazio, quasi magico, che ti trascina all'interno della caserma Bastiani e facendoti abituare alla sua vita, alle sue abitudini. Le abitudini, ecco, uno dei concetti più importanti del libro, le abitudini che ti intrappolano all'interno di questa prigione "dorata" e non ti lasciano più. All'uscita della caserma, volevo quasi rientrare anche io, ti avvolge davvero. Un protagonista bellissimo, non indagato in profondità certo, ma non occorreva, Buzzati ci fa conoscere le sue paure, le sue speranze, le sue fantasie, senza neanche citarle, tanto che sembra diventare un amico. Magico e dolcissimo, un libro che mi ha incantato e mi ha terrorizzato al tempo stesso, un libro che non si presta alle letture scolastiche, un libro che un ragazzo (14-18 anni) non dovrebbe mai leggere. Un libro che ti fa vivere delle esperienze che già si hanno avute almeno una volta e che si vivono ancora, un libro che ti coinvolge terribilmente.

    Voto: 10/10. Mi ha fatto capire perchè amo leggere. Un libro che descrive il tempo, con dolcezza e magia, ma con terrore e paura allo stesso tempo. Un libro incredibilmente moderno ed attuale.
    Bellissimo.
    Lo devo prendere, per forza.
    Dal 08 in memorabilia. 1

  8. #473
    Utente del 1991.non 1987 L'avatar di Pes 87
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    Cuore di Tenebra-di Joseph Conrad

    "Dimenticate la vostra concezione di mondo.Dimenticate la vostra concezione di civiltà.Dimenticate tutto ciò che credete di sapere sull'uomo.Poichè tutto è una menzogna" Conrad

    Un viaggio onirico e allucinato nella wilderness,nel cuore della giungla contaminata dal colonialismo di inizio 900' in Africa.Nel grande serpente d'acqua che affonda la sua testa nella regione del Congo.Un viaggio che Conrad fece davvero poco prima del 1900 e dalla quale ritorno mezzo morto,con una visione della vita e del mondo completamente cambiata.
    Il protagonista è ancora Marlow,il caro vecchio Marlow presente in tutti i libri di Conrad.Marlow non è altro che Conrad,non è altro che uno strumento narrativo per mettervi nel mezzo dell'azione.
    Marlow ci racconta mentre è sul Tamigi della sua spedizione in Congo.Dice di essere cambiato dentro e che tutto gli è sembrato un sogno,un incubo a dirla tutta.
    Marlow sottoscrive un contratto per una compagnia d'affari belga e si dirige in Africa per trovare Kurtz.Per fare ciò dovra fare un lungo viaggio.Un viaggio dentro la giungla,che diventa un viaggio onirico dentro se stesso.
    Pian piano realizza l'abominio e il non-sense del colonialismo,e ci si addentra sempre di più.Sempre più dentro la giungla per cercare Kurtz che ormai ha perso i contatti col mondo civilizzato da troppo tempo.E arriverà a trovarlo Kurtz.Marlow da una parte è l'uomo occidentale tipo,dall'altra parte c'è Kurtz.Un genio lo definivano,un esempio di civiltà.Ma Kurtz è stato troppo tempo nella giungla,Kurtz è stato troppo tempo nel buoi in se stesso.Kurtz è uscito da Kurtz.Il vero Kurtz ha avuto la meglio.L'uomo che stà sotto la facciata di uomo civile europeo ha avuto la meglio.Kurtz è stato troppo tempo nelle tenebre.
    Kurtz è l'esempio di come la civiltà abbia solo nascosto la violenza,anzì non si è limitata a ciò.La civiltà ha amplificato la violenza che nella wilderness esplode come un pentola a vapore.
    Non esiste bene o male,esiste l'uomo che è un miscuglio di azioni e pensieri.
    Kurtz è azione e pensiero senza restrizioni,Kurtz è dentro ognuno di noi......

    Un libro estremamente moderno per temi trattati,che ha diverse chiavi di lettura.
    Estremamente scorrevole e piacevole da leggere.Non è lungo,sulle 200 pagine.Cuore di Tenebra è un libro che può benissimo stuprare la vostra concezione di vita se si ha la sensibilità di leggere e di pensare al di là del bene e del male.L'intreccio non è da oscar ma rimane affascinante,sopratutto grazie alla tecnica narrativa originale è riuscita.D'altronde non è da Conrad soffermarsi troppo sull'intreccio,Conrad si sofferma di più su meditazioni interiori e su impressioni che in alcuni casi sono anche fortemente visive.
    Una opera d'arte,un masterpiece su tutti i fronti.Consigliato a tutti coloro che vogliono un libro profondo,profetico e oscuro allo stesso tempo.

    10/10
    Ultima modifica di Pes 87; 5-05-2010 alle 15:59:17


  9. #474
    Utente del 1991.non 1987 L'avatar di Pes 87
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    Cervantes-Don Chisciotte della Mancia


    Solitamente quando si parla di un libro come Don Chisciotte si pensa a qualcosa di pesante,estremamente arcaico e "antico".Don Chisciotte invece non lo è.
    Certo,soffre il peso degli anni ma il libro è di una modernità impressionante per quanto riguarda lo stile.Stile che cambia ripetutamente passando dall'ironico al burlesco,dal serio al filosofico per un campionario di situazioni che sono sempre imprevedibili e sconcertanti.
    Passiamo innanzitutto al contenuto.Don Chisciotte è un Hidalgo,un piccolo nobile spagnolo che un giorno decide di punto in bianco di mettersi a professare l'antico mestiere di cavaliere errante con un suo cavallo che è più un ronzino che un destriero(da qui il nome Ronzinante,Ronzin-Ante),successivamente si aggiungerà Sancho Panza.Don Chisciotte e Sancho sono due personaggi di pregevole fattura,due perle della letteratura mondiale per caratterizzazione.Il primo è un folle dotto e delirante,il secondo è un rustico contadino dal tenace e realistico buon senso.Si imbarcano alla ricerca dell'avventura ma non fanno altro che incamminarsi per un destino di sconfitta e smentita.
    L'opera non è solo una parodia molto riuscita delle vecchie storia di cavalieri.Don Chisciotte è molto di più.Don Chisciotte a ben vedere ha diversi piani di lettura ed è una delle opere più introspettive del panorama mondiale.Dietro una realtà disincantata e triste,permane nel romanzo un sorriso di saggezza che guarda a tutte le illusioni con animo sereno,senza ripudiarne alcuna,perchè sono tutte proprie dell'uomo.Don Chisciotte è considerato un folle perchè non si piega alla società e alle bastonate ricevute.Don Chisciotte non è un folle ma è un Superuomo come lo descriverà anche Nietzche,un uomo che non se ne importa di tutto è che percorre la sua strada cercando di non farsi trasportare passivamente.
    Don Chisciotte è un simbolo,è il simbolo della lotta disillusa e folle che si può combattere contro una realtà immutabile e tetra.Don Chisciotte è il simbolo della felicità che si può trovare dietro una lotta o dietro un ideale,nonostante ciò ti possa portare alla rovina.Don Chisciotte è il simbolo dell'uomo che non è pago di una vita vissuta per inerzia e che vuole tornare alle origini,che vuole avere uno scopo che non sia velleitario o superfluo.Don Chisciotte è più di un eroe,Don Chisciotte è un folle idealista in un mondo materialista.Lo scontro è tremendo,il vincitore pure..............


    Tralasciando il significato che l'opera può avere,Don Chisciotte si presenta come un libro parodico.Le scene esilaranti sono sempre dietro l'angolo e lo stile del narratore è conciso e secco,sempre pronto a sottolineare l'azione.
    Si prova una certa pesantezza nel leggere i lunghi monologhi di Don Chisciotte,ma è inevitabile visto che il tutto è voluto.Cervantes vuole rendere ridicolo il suo personaggio attraverso un modo di parlare ampolloso e irritante che però sarà al centro anche di molte situazioni comiche.
    L'intreccio è semplice,ma si possono ravvisare altre storie "dentro la storia" anche abbastanza lunghe,come nel caso del ex-prigioniero dei Saraceni(a ben vedere una sorta di auto-biografia di Cervantes) che racconta la sua storia.Nel suo viaggio i due troveranno diversi personaggi e saranno testimoni di diversi avvenimenti su cui la follia di Don Chisciotte troverà sempre modo di scatenarsi.

    Capolavoro della letteratura mondiale,Don Chisciotte innaugura la stagione del romanzo moderno.Considerato il capolavoro della letteratura spagnola.
    Soffre un pò gli anni nella narrazzione ma ancora oggi risulta estremamente piacevole da leggere,nonostante siano presenti clamorosi alti ma anche deprimenti bassi(sopratutto nell'ultima parte).
    Lo consiglio a tutti.

    9+/10


  10. #475
    Utente del 1991.non 1987 L'avatar di Pes 87
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    ma non si aggiorna più?


  11. #476
    Maelstorm85
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    L'ho letto poco tempo fa ma non vedendo nessuna recensione allora la faccio io.

    Banda di Fratelli di Stephen E. Ambrose

    Edizioni Tealibri 12.90€

    Innazitutto da questo libro va detto che è stata realizzata una miniserie di dieci puntate da Tom Hanks e Steven Spielberg. Il libro e anche la serie tv, narrano la storia della compagnia Easy del 506° reggimento di paracadutisti dell'esercito americano (Le famose Aquile Urlanti), impegnato in: Francia,Olanda,Belgio e Austria durante la Seconda guerra mondiale. A differenza della serie tv, il libro si dilunga in alcuni punti come l'addestramento iniziale della compagnia e il trasferimento in Inghilterra alla fine del 1943. Nel libro se proprio dobbiamo trovare un protagonista è il Capitano (poi diventato maggiore) Dick Winters. Il quale partendo dal D Day diventerà il comandante della Easy. E' un libro molto bello da leggere e appassionante, Ambrose a differenza di testi molto più profondi e complessi come D Day, qui invece ci narra come fosse un romanzo la storia di questa compagnia in maniera fluida e scorrevole. Solo in alcuni capitoli l'autore secondo me si dilunga un po troppo nella descrizione degli scontri con i tedeschi e nel capitolo finale del libro del narrare il destino di ogni soldato della compagnia Easy. Per il resto avendo adorato l'omonima serie tv, ho adorato ancora di più il libro.

    Ve lo consiglio assolutamente se siete appassionati della seconda guerra mondiale o di libri a sfondo bellico.

    9.5/10
    Ultima modifica di Maelstorm85; 5-02-2012 alle 23:16:25

  12. #477
    Paraboloide L'avatar di Mattz
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    Abissi d'acciaio - I.Asimov

    E' il primo libro della quadrilogia che compone il ciclo dei Robot. Asimov presenta la situazione dell'universo fra circa 2-3 millenni: i coloni terrestri sono riusciti a popolare altri mondi e rinnegano il pianeta d'origine come il peggiore dei mondi su cui vivere. La terra è sovraffollata e organizzata in città: immensi agglomerati urbani sotterranei o comunque seprati dalla luce del sole mediante cupole d'acciaio e cemento. L'uomo ha perso ogni contatto con la natura: è infatti diventato fortemente agorafobico, detesta i "mondi esterni" (notoriamente più ricchi e sviluppati) e nonostante la Terra sia stato il mondo che ha dato vita al cervello positronico e ai robot, gli abitanti sono diffidenti nei loro confronti e la situazione è molto tesa.
    Tesi sono anche i rapporti con gli "Spaziali" ( i coloni ormai completamente indipendenti), che da qualche secolo hanno creato una propria città sulla terra (Space Town) dove i terrestri non hanno accesso , attirandosene l'odio per via del disprezzo nei confronti di questi ultimi.
    La vicenda principale è un'omicidio: muore uno spaziale residente a Space Town e la terra percepisce il rischio di essere invasa e costretta a pagare per questo fatto inspiegabile (l'omicidio non è contemplato tra spaziali).

    Il caso è affidato ad una coppia molto singolare: un detective umano e uno spaziale decisamente strano: un Robot.
    Una storia davvero notevole, che spazia tra le paure dell'umanità e l'impassibilità degli Spaziali, passando per l'intrigante mondo delle 3 leggi della robotica.

    Assolutamente consigliato

    voto 8/10


  13. #478
    Paraboloide L'avatar di Mattz
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    Il Sole Nudo - I.Asimov

    E' il secondo volume della quadrilogia dei Robot, presenta come protagonisti l'ottima coppia del primo volume, ma un'ambientazione completamente differente.
    Com'è logico, anche in questo caso si indaga su un omicidio, ma stavolta è tutt'altro che inspiegabile, anzi: qualsiasi detective avrebbe potuto decretarne l'assassino senza troppa difficoltà. Ci sono però delle lacune, come l'arma del delitto introvabile e la sensazione che gli interessi in gioco siano decisamente più grandi di quelli previsti dal detective terrestre.
    La storia si svolge infatti su Solaria, uno dei mondi esterni, ex colonia terrestre. La società si è sviluppata e organizzata in modo completamente differente dal mondo di origine, tanto che gli abitanti hanno oramai ben poco di umano ed essi stessi tentano di sopprimere anche gli ultimi legami con le proprie origini terrestri. Un romanzo molto ben riuscito che scava a fondo nella robotica , ma soprattutto nella psiche dei terrestri e dei così differenti Solariani, evidenziandone le paure primitive, gli istinti e le ideologie.
    Lo stile di narrazione è tipico di Asimov: diretto, semplice. Proprio in questo modo il lettore riesce facilmente ad immergersi nel mondo narrato, senza dover interpretare alcunchè. La lettura è molto piacevole e l'interesse si mantiene sempre a livelli molto alti dall'inizio all'ultima pagina del libro.
    Consigliato (naturalmente dopo aver letto il primo libro del ciclo dei robot, anche se rimane comprensibile anche per una lettura isolata)

    voto 8.5


  14. #479
    Utente del 1991.non 1987 L'avatar di Pes 87
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    L'Assommoir di Emile Zola

    Il capolavoro del Naturalismo francese,che poi sarebbe la controparte del Verismo italiano.
    Se il Verismo italiano trova il suo apice nei Malavoglia di Verga(senza dimenticarci dei Vicerè di De Roberto e nel Mastro Don Gesualdo dello stesso Verga) il naturalismo francese trova il suo apice proprio in questo romanzo,romanzo che all'epoca della publicazione causo non poco scandalo in tutto l'ambiente borghese europeo.
    Libro estremamente crudo,intriso di un messaggio sociale profondo,L'Assommoir è la storia di una donna,tale Gervaise,una operaia di buon cuore e di onestissime ambizioni la cui unica sfortuna stà nel vivere in un ambiente opprimente attorniata da uomini e da una società che ne causeranno la disintegrazione fisica e morale.
    Ma più che la storia di Gervaise è la storia della Parigi povera e operaia del 1850.Una Parigi che appare come un mostro capitalista consumata dall'alcool e dal vizio.Non per nulla l'opera prende il nome di una bettola,di un luogo di vizio,L'Assommoir di Papà Coulomb che vende liquori(Assommoir si potrebbe tradurre nell'italiano corrente con L'Ammazzatoio),luogo frequentato da ubriaconi,assassini e prostitute.
    L'Assommoir è la storia della miserabile condizione umana,umanità nata nobile e portata alla peggiori nefandezze dalla povertà e dal vizio.
    Questa parabola è rappresentata divinamente con Coupet,secondo uomo e marito di Gervaise.Uomo astemio e gran lavoratore,portato dalla fatica e dal destino a diventare un alcoolizato e infine un folle consumato dal vizio e ormai senza più valori morali.Questa parabola è rappresentata perfettamente sopratutto da Gervaise.Aprendo il libro al capitolo 1 e ai capitoli finali non si ci rende quasi conto che sia lo stesso personaggio.Ma lo è e il cambiamento attraverso i venti anni è graduale e assolutamente verosimile.
    Proprio sulla maturazione e sulla caratterizzazione dei personaggio vorrei soffermarmi.Qui Zola dà il suo meglio non creando maschere che non sono delle semplici rappresentazioni statiche,ma proprio dei personaggi assolutamente credibili,verosimili,andando a scandagliare nei loro cuori mettendo in luce il processo di graduale impoverimento morale e psichico che la vita impone alle classi povere e diasagiate.L'Assommoir è una dannatissima potente rappresentazione,veritiera ma sopratutto terribile ,di una impossibile redenzione sociale tanto agognata ma mai raggiunta.
    L'Assommoir è una storia triste proprio perchè terribilmente veritiera.Non si possono chiudere gli occhi di fronte alle disgrazie che si consumano nella parte povere delle grandi città,nei quartieri poveri offuscati dall'ombra dei grandi quartieri residenziali ricchi,dove storie di uomini,donne,bambini,alcool e povertà si intrecciano a creare un miscuglio che atterrisce l'anima.Nessuno ha mai saputo rappresentare il disagio e la povertà così tanto bene come Zola.Opera del 1870 che però riecheggia di una spaventosa modernità.

    Lo stile è fresco,diretto,conciso.Non ci sono lunghe divulgazioni scientifiche come si potrebbe presuppore per un'opera Naturalista.No.Zola preferisce soffermarsi sulla realtà e sui pensieri profondi e inconsci dei suoi personaggi senza farsi scrupoli.Per questo sono presente anche molte forme lessicali "impure" che fecero storcere il naso alla borghesia dell'epoca.Una stile moderno tuttosommato.

    Un libro da leggere,senza se e senza ma.

    Voto:9+
    Ultima modifica di Pes 87; 26-08-2010 alle 15:45:20


  15. #480
    Maelstorm85
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    Solomon Kane

    di Robert E. Howard

    Newton Compton Editori 4.90€

    Da questo ciclo di storie è stato tratto il recente film del regista Michael J. Bassett dove però non troveremo alcun legame fra l'opera cinematografica e quella letteraria. Partendo da questo presupposto inizio a spiegare brevemente la figura di Solomon Kane. Kane è un giustiziere fortemente credente e pio, che tenta di estirpare il male dalla terra e tutte le aberrazioni sovrannaturali a esso legate. Il nostro eroe si aggira in un arco temporale di circa trent'anni, dal 1580 con il primo racconto "Teschi sulle stelle" fino al 1610 con la poesia "Solomon Kane's Homecoming" quando il nostro eroe torna a casa per raccontare a degli increduli popolani tutte le sue avventure. Essendo una serie di racconti come il più noto ciclo di Conan il Barbaro non ha concatenazioni in alcuni racconti e dunque essendo un lavoro incompiuto è naturale che molte domande siano senza risposta. Ad esempio sappiamo che Solomon ha subito le torture dell'inquisizione spagnola, e che nella schiena ha delle ferite di uno scudiscio musulmano. Howard non ci spiega granchè, anche se comunque sono dettagli secondari, mentre invece in questi trent'anni di viaggi, visitermo molti continenti fra cui un Europa misteriosa e oscura e l'Africa intrisa di magia nera e misticismo e in un racconto Solomon scoprirà addirittura una civiltà creduta perduta. E' presente anche una bella storia sui vampiri e storie su pirati e farabutti che il nostro eroe sterminerà senza tanti complimenti.

    Come libro personalmente mi è piaciuto abbastanza, alcuni racconti gli ho trovati decisamente troppo macabri e noiosi (per esempio il racconto sul barone che vive nel castello in Germania), ma Howard comunque ha un buon modo di raccontare una storia. E' un libro che per fortuna si discosta totalmente dall'orrendo film e quindi potete tranquillamente leggerlo senza timore di anticiparvi nulla. Lo consiglio agli appassionati di Fantasy e a coloro che adorano gli spadaccini erranti. Direi che un voto giusto per questo libro è un 8.
    Ultima modifica di Maelstorm85; 21-11-2010 alle 15:04:03

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