il punto di vista che ci colloca nell' ambiente familiare del comandante, questo, lo fa perfettamente. Con una lentezza a tratti esasperante. E con quei suoni che ti hanno fatto tanto schifo, ma sottolineano il contrasto tra l'orrore e le loro placide, indifferenti, crudeli esistenze. Senza mostrare praticamente nulla, mai un internato, mai un ebreo e mai le nefandezze vergognose che avvenivano aldila del muro, riesce a testimoniare comunque la terrificante indifferenza della famiglia Hess. E dal primo minuto, il rigetto della coscienza, avviene attraverso l' odio che ogni singola immagine riesce a provocare. La vacuità delle loro esistenze, le loro ordinarie attività, come se niente di importante stesse accadendo. In sottofondo le urla, l'abbaiare dei cani, gli ordini, i gemiti di sofferenza. Nemmeno percepiti., come rumori che niente hanno a che vedere con loro e che non provocano il benché minimo turbamento. E il fumo, i bagliori dei forni. Fumo che si staglia nel cielo, mentre questi mostri si beano del loro giardino, delle rose e dei lillà. Non c'è un singolo secondo in cui non si provi odio e ribrezzo per la loro tranquilla esistenza e per la follia che permea ogni discorso di questi demoni in divisa. Per quanto riguarda invece i tuoi interrogativi sulla ragazza polacca , semplicemente è una donna coraggiosa, che nasconde qualche mela nel campo di lavoro, in modo che gli internati possano trovarle il giorno dopo.