Ci danno su Koulibaly. Nel Napoli ha sempre giocato sul centro-sinistra, mi chiedo se sia adatto a fare il braccetto di destra.
Ci danno su Koulibaly. Nel Napoli ha sempre giocato sul centro-sinistra, mi chiedo se sia adatto a fare il braccetto di destra.
Io non seguirò il mercato perché ormai è inutile
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Steven Zhang alla Gazzetta
Lei ormai vive a Milano e sembra perfettamente inserito in città. Si sente pure un po’ milanese?
«Amo molto Milano. Ho imparato a conoscere cultura, tradizioni e mentalità italiane. Ai miei amici dico spesso che oggi mi sento 40% cinese, 30% americano, 20% italiano e 10% cittadino del mondo. Non parlo ancora correttamente l’italiano ma lo capisco. E il modo di pensare dei cinesi è abbastanza simile al vostro».
Il calcio è un’azienda particolare: richiede managerialità ma anche passione. Quanto è importante trovare il giusto equilibrio? E la passione crescente per l’Inter l’ha portata a qualche scelta poco razionale?
«È un rischio che corro durante il calcio mercato quando voglio comprare subito i calciatori migliori e non guardo il budget o il bilancio. Sì, a volte accade che la passione travolga la parte razionale, quando si fanno acquisti o si decide di non cedere... Spesso chiedo al nostro ds Ausilio: “Piero, non è che stiamo facendo un errore?”. Il dialogo con i miei dirigenti è fondamentale per cercare quel famoso equilibrio tra razionalità e passione».
Lei ha dimostrato di saper scegliere i suoi tecnici: Pioli, Spalletti, Conte e ora Simone. Tre di loro hanno vinto gli ultimi tre scudetti e uno è in finale di Champions. Ci regala un giudizio su ognuno?
«Mi hanno tutti insegnato qualcosa. Pioli è stato il primo allenatore con cui ho lavorato in vita mia. Volevo avere un tecnico italiano che conoscesse perfettamente il campionato: Stefano mi ha dato le basi. A Spalletti sono molto legato perché ha tracciato un solco fatto di gioco, lavoro e risultati, riportando l’Inter in Champions League: un obiettivo fondamentale in quel momento. Con lui abbiamo avuto una delle migliori difese ed ho capito l’importanza di un grande reparto arretrato se si vuol vincere. Sa cosa mi disse una volta Moratti?».
No, ce lo racconti.
«Caro Steven ho fatto tanti errori durante la mia presidenza, focalizzandomi solo sui grandi bomber, ma quando ho iniziato a comprare i grandi difensori, allora ho cominciato a vincere. E mi citò Samuel... È una lezione importante che ho appreso da lui».
Lei è sempre molto composto, ma in tribuna a San Siro, quando l’Inter sbaglia una grande occasione o subisce un gol, non le esce mai una imprecazione in italiano?
«Yes, i say… vaffanculo!».
Suo padre segue sempre l’Inter? E verrà ad Istanbul per la finale?
«Papà è legatissimo all’Inter, segue tutti i campionati anche quelli stranieri e le coppe. Sta cercando di farci una sorpresa e venire domani, ma non è semplice incastrare i suoi impegni di lavoro».
Come si può sintetizzare il progetto societario dell’Inter?
«Un giusto mix tra tradizione e innovazione. Abbiamo un forte legame con la storia e le radici nerazzurre, teniamo molto al rapporto con i tifosi e il territorio. Ma abbiamo anche uno sguardo sempre proiettato nel futuro».
Lo dimostra la nuova moderna sede nella zona dei grattacieli e il fatto che il club sia passato da 120 a 600 dipendenti. L’Inter non è mai stata così Internazionale, eppure il management è rimasto tutto italiano. Perché?
«Spesso le aziende straniere quando vanno all’estero fanno l’errore di non capire com’è la cultura del Paese. Se pensi di dominare il mercato senza conoscerlo, rischi solo di essere arrogante. Sei o sette anni fa quando arrivai in Italia fu Urbano Cairo a darmi il primo consiglio: se vuoi vincere hai bisogno di qualcuno che conosca bene il nostro calcio e come funziona un club. E poi mi fece il nome adatto: Beppe Marotta. Se vuoi stare in un Paese devi anche saperti adattare a quel Paese. Io ho bisogno di manager italiani».
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Per Jack da Zhang
«Yes, i say… vaffanculo!».
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Boh si parla insistentemente di Lukaku ancora in prestito, con Koulibaly in prestito e Sergej dalla Lazio.
Giorni bollenti.
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in attesa di:The Last Guardian; Persona 5; Dragon Quest VII 3DS; The Legend of Zelda U; Scalebound; Street Fighter V; RiME; Tales of Berseria; Horizon; Deus Ex: Mankind Divided; Final Fantasy VII Remake HD; Nintendo NX; Fire Emblem Fates; Shin Megami Tensei X Fire Embleml; Dragon Quest XI; Ni No Kuni 2; Star Ocean V.
Ultimi giochi finiti: Luigi's Mansion 2 (8,5); The Last of Us (9;5); Mario & Luigi: Dream Team Bros (8,0); The Legend of Zelda: A Link between Worlds (9,0); Bravely Default (9,0); Super Mario 3d World (9,5); Donkey Kong Country: Tropical Freeze (8,0); Yoshi's New Island (6,5); Tearaway (8,5);The Wonderful 101 (9,5); Tales of Xillia (9;5); Castlevania: Lord of Shadows 2 (8,0); Infamous Second Son (8,5); Assassin's Creed: Unity (7,5); Child of Light (7,5); Never Alone (6,5); Captain Toad: Treasure Tracker (9,5); Kirby e il Pennello Arcobaleno (8,0); The Witcher 3: Wild Hunt (10); Batman: Arkham Knight (9,5); Xenoblade Chronicles X (10); Dragon Quest Heroes (7,5)
Credo che l'Inter preferisca Frattesi a Milinkovic-Savic perché oltre ad essere più giovane costa molto meno in termini di ingaggio (come cartellino siamo lì). Io invece per quanto stimi Frattesi come giocatore preferirei nettamente il serbo, non solo perché è un campione affermato, ma anche perché Frattesi ha detto chiaramente di voler andare a giocare in Premier League sfruttando la sua prossima squadra italiana come una tappa intermedia.
Non arriverà nessuno
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Infatti per cominciare il Chelsea ha detto no al prestito bis di Lukaku e al prestito di Koulibaly