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Discussione: - Retro Games Museum -

Cambio titolo
  1. #241
    Erik108
    Ospite
    Titolo: Joust

    Produttore: Midway Home Enertainment

    Anno: 1982

    Piattaforma: Nintendo, Nintendo 64, PlayStation, Sega Saturn, Game Boy, Atari 2600, Atari 5200, Atari 7800, Commodore 64, Coin-Op

    Genere: Platform

    Giocatori: 1 - 2

    Screen:



    Versione dell'Atari 2600

    Descrizione:
    Avete sempre desiderato di partecipare a quei tornei medioevali, dove per conquistare il cuore della fanciulla amata vi dovrete cimentare nello scontrare il vostro rivale in amore a cavallo? Beh, se togliete il cavallo e la fanciulla avrete Joust!
    In Joust infatti siete un cavaliere e cavalcherete uno struzzo, tentando, con la vostra lancia, di abbattere gli avversari, a loro volta a cavallo dei condor. Una volta abbattuti riceverete dei punti e in più dovrete raccogliere l'uovo che lasceranno cadere, uovo dal quale, se non raccolto in tempo, essi potranno rinascere.
    Il livello di gioco somiglia un po' a quello di Super Mario Bros., a differenza del gameplay...i tasti sono molto semplici: ne basta soltanto uno, quello per volare, e il pad per muoversi... Il problema sta nello sconfiggere i nemici: avete due possibilità, quella di infilzarli con la vostra lancia o quella di colpirli da sopra con il vostro struzzo; se li colpirete un po' al di sotto della testa o saranno loro a colpirvi perderete una vita, così da ripartire da una delle basi delle piattaforma in gioco. La cosa si complica quando usciranno nemici esterni, come lo pterodattilo, che cercherà di mangiarvi le uova; l'unica possibilità che avete di abbatterlo è colpirlo con la lancia nella sua bocca (soprattutto per chi possiede la versione dell'Atari 2600 o del 5200)!
    I nemici hanno anch'essi un livello di difficoltà proprio: i cavalieri rossi sono quelli più facili da tirar giù e che vi daranno meno punti, quelli grigi sono già un po' più "tosti", mentre quelli blu sanno il fatto loro, sapranno schivare i vostri colpi e uccidervi, e sapranno darvi una caterva di punti se abbattuti.
    Nel proseguimento dei livelli ci sono delle zone Survival, nelle quali, se non vi farete uccidere (appunto Survival), riceverete dei punti bonus.
    Il gioco in 2 è decisamente divertente, in primis il fatto che il secondo giocatore cavalcherà una cicogna, e in secundis il fatto che dovete cercare di non colpirli a vicenda nel quadro decisamente piccolo, pena un minor numero di punti e soprattutto di vite.
    Il gioco è passato inosservato soprattutto sulle versioni per Game Boy e per PlayStation, a causa della presenza di titoli maggiormente famosi e più giocabili (passò inosservata soprattutto la versione da bar), ma ebbe molto successo appena uscito sulle console Atari e sul Commodore 64.
    Joust è uno di quei giochi dove divertimento, difficoltà e ancora divertimento sono una cosa sola, peccato però non sia stato gradito e conosciuto da un pubblico più giovane.
    Ultima modifica di Erik108; 11-06-2008 alle 16:43:58

  2. #242
    retrogamer juventino L'avatar di Garet
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    5.712
    Titolo: Bumpy's Arcade Fantasy

    Produttore: Loriciel

    Anno: 1992

    Piattaforma: Amiga, Amstrad CPC, Atari ST, DOS

    Genere: puzzle-platform a schermo singolo

    Giocatori: 1

    Screen:



    Descrizione:

    In questo titolo che può essere considerato una via di mezzo fra un platform e un puzzle game impersoniamo Bumpy, una simpatica pallina la cui missione è quella di entrare nei livelli di gioco, raccogliere tutti gli oggetti al suo interno e di scappare attraverso il passaggio che si apre una volta svuotato lo schema. Il gioco è tutto qui.
    I livelli (divisi in 9 mondi) possono essere affrontati nell'ordine che si preferisce ma è consigliato affrontarli uno dopo l'altro secondo l'ordine con cui sono disposti nello schermo visto che sono di difficoltà crescente. Nel primo mondo sono di una facilità disarmante ma proseguendo in quelli successivi possono raggiungere picchi di difficoltà a dir poco scriteriata.
    La palla rimbalza sulle piattaforme che costituiscono i vari schemi e può compiere balzi alti a seconda di quanto si decide, a complicare le cose queste piattaforme non sono tutte uguali: ve ne sono di appuntite su cui e sconsigliabile andare, di scivolose che possono far perdere il controllo della palla, alcune che sopportano un certo numero di balzi prima di sparire, altre che sono dei trampolini e così via.
    Una sfida immediata ma di difficoltà crescente che può fare letteralmente impazzire i giocatori, anche tenendo conto del limitato numero di vite a disposizione.
    Ultima modifica di Garet; 9-10-2009 alle 22:23:12

  3. #243
    Retrogamer Ducatista L'avatar di Mad Max'78
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    9.417
    Titolo: The Elder Scrolls: Arena

    Produttore: Bethesda Softworks LLC

    Anno: 1994

    Piattaforma: Dos

    Genere: gioco di Ruolo

    Giocatori: 1

    Screen:




    Video: 1

    Descrizione:
    La serie di The Elder Scrolls è forse una delle più conosciute assieme in ambito crpg e sicuramente una delle più ambiziose di sempre.
    Arena è il primo capitolo di questa immensa saga che ci vede nei panni dell’eroe di turno alle prese con il solito cattivo, Jagar Tharn, il nostro compito sarà quello di ristabilire l’ordine all’interno del regno e liberare l’imperatore Uriel Septim VII dalla dimensione parallela di Oblivion dove è stato esiliato.
    Il gioco comincia con la solita creazione del personaggio dove ci viene chiesto il sesso, la razza di appartenenza e la classe, per passare poi alla definizione dei parametri del nostro personaggio.
    Una volta definiti gli ultimi aspetti siamo immediatamente proiettati in un mondo completamente nuovo ai nostri occhi e incredibilmente vasto, una volta usciti dal primo dungeon all’aria aperta la sensazione di smarrimento si farà subito sentire.
    Una delle peculiarità infatti della serie è proprio l’ampia area di gioco a disposizione del nostro eroe e soprattutto la completa liberta di esplorare le vaste terre che ci circondano.
    Arena si presenta con una classica visuale in prima persona e una gestione del personaggio affidata totalmente alla tastiera per i movimenti e al mouse per gestire le azioni del personaggio, raccogliere oggetti, usare la magia e combattere, quest’ultimo aspetto gestito con un sistema intuitivo e molto coinvolgente che abbina al movimento del mouse sullo schermo la relativa mossa eseguita con l’arma che si sta impugnando.
    Arena è un gioco di ruolo dalla giocabilità completamente aperta, non vi sono limiti di nessun tipo, nè di tempo nè di trama, ogni decisione su cosa fare spetta unicamente a noi ed oltre alla quest principale sono presenti innumerevoli quest secondarie che possono essere affrontate in ogni momento.
    Ruolo quindi fondamentale riveste l’interazione con i numerosi png che oltre ad offrirci informazioni utili e non al fine del gioco ci assegneranno i più disparati compiti da portare a termine in cambio ovviamente di una giusta ricompensa.
    Tecnicamente il gioco si assesta su ottimi livelli, considerando soprattutto l’incredibile mole di dati presenti, anche se il peso degli anni si fa certamente sentire, digerire oggi Arena richiede qualche sforzo e l’obbligo ovviamente di usare il DosBox.
    Concludendo Arena è sicuramente una pietra miliare per il campo dei cgdr, incredibilmente vasto, vario e ricco di opportunità, un mondo alternativo nel quale vivere una seconda vita.

    Note e Curiosità:
    - Il gioco è disponibile in versione Free sul sito della Bethesda Softworks, rilasciato nel 2004 in coincidenza con i dieci anni della nascita della serie.
    - La prima versione del gioco rilasciata era su floppy disk, una seconda versione limitata fu rilasciata in formato cd-rom, tra le varie features nella confezione era presente un mouse pad con stampata la carta del continente di Tamriel.
    Ultima modifica di Mad Max'78; 7-05-2009 alle 12:24:53

  4. #244
    Retrogamer Ducatista L'avatar di Mad Max'78
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    Titolo: The Elder Scrolls: Daggerfall

    Produttore: Bethesda Softworks LLC

    Anno: 1996

    Piattaforma: Dos

    Genere: gioco di Ruolo

    Giocatori: 1

    Screen:




    Video: 1 - 2

    Descrizione:
    Daggerfall è il secondo capitolo della famosa saga di giochi di ruolo “The Elder Scrolls”, la cui peculiarità è l’incredibile libertà lasciata al giocatore e la vastità del mondo a nostra disposizione.
    Questo capitolo, il più vasto in assoluto di tutta la serie può contare su un territorio completamente esplorabile costituito da circa 161.600 Kmq con oltre 15.000 città, villaggi e dungeon da esplorare, per fare un paragone è vasto dieci volte tanto l’isola di Morrowind, scenario del terzo capitolo della serie.
    A livello di gameplay le novità introdotte non sono molte ma risultano comunque piuttosto rilevanti, come l’introduzione delle cavalcature e il miglioramento della creazione del personaggio ora più precisa e sviluppata.
    A livello di trama e background siamo come sempre a livelli molto alti, oltre alla storia principale saranno presenti migliaia di quest secondarie e sottotrame, il nostro personaggio potrà nel corso dell’avventura scegliere la propria strada, in base alle nostre scelte potremo diventare degli onorati cavalieri, abili ladri o dei temuti assassini, l’unico limite è la nostra fantasia.
    Purtroppo non è tutto oro quello che luccica, il gioco a diversi anni dall’uscita di arena si presenta con lo stesso motore grafico leggermente ottimizzato, non abbastanza però da non risultare già vecchio al momento dell’uscita, cosa che tuttavia potrebbe anche passare in secondo piano rispetto alla mole di dati presenti.
    La pecca maggiore è forse da riscontrare nei numerosi bug presenti nel gioco che possono a volte compromettere l’esito di molte quest secondarie, per fortuna non vanno ad intaccare la trama principale che risulta quindi ultimabile senza incorrere in tali problemi.
    In conclusione l’ambizioso Daggerfall riesce in parte nel suo intento, quello di farci immergere in un mondo incredibilmente vasto e ricco di cose da fare e fallisce forse nell’intento di superare il suo predecessore che rispetto agli anni che si ritrova ne esce maggiormente a testa alta.
    In ogni caso Daggerfall cosi come Arena restano esperienze uniche da non lasciarsi perdere.

    Note e Curiosità:
    - La trama principale di Daggerfall ci riservava la bellezza di sei finali differenti, a seconda delle nostre scelte e azioni nel corso della Main Quest.
    Ultima modifica di Mad Max'78; 7-05-2009 alle 12:26:46

  5. #245
    Erik108
    Ospite
    Titolo: Metal Slug: Super Vehicle-001

    Produttore: SNK Playmore Corporation.

    Anno: 1996

    Piattaforma: Coin-Op, Neo Geo; in seguito fu portato anche su Sega Saturn, PlayStation, GBA, Wii, Xbox360.

    Genere: Sparatutto a scorrimento orizzontale

    Giocatori: 1 - 2

    Screen:




    Video: Prime 2 missioni - Ultima Missione

    Descrizione:
    Uno dei migliori sparatutto che sia mai approdato nelle sale giochi, una serie che ha fatto e che ancora oggi fa appassionare e divertire migliaia di giovani e non, una delle saghe sempreverdi, che non deludono mai il giocatore; si, signori, stiamo parlando di Metal Slug!
    I protagonisti di questo stupendo pezzo di storia videoludica sono Marco Rossi e Tarma Roving, tenenti del corpo dei Marines, i quali hanno l'obbligo di fermare il Generale Morden, capo dei Ribelli. Per far ciò i Marines costruiscono un potente carrarmato, il Super Vehicle-001; la situazione però sfugge di mano, e i Ribelli riescono a rubare i suddetti carri.
    Così i due tenenti cominciano la loro (dis)avventura nell'intento di recuperare i loro carri.
    Le missioni sono in tutto 6, 5 più quella finale, nelle quali il giocatore si verrà a trovare sempre davanti una miriade di nemici, un vasto armamentario e anche una buona difficoltà di gioco. Come tutti i giochi da bar infatti, non si ha la possibilità di salvare i propri progressi, e avendo a disposizione solamente 3 vite (potendole aggiungere tramite gettoni) la riuscita delle missioni non è sempre compiuta.
    Il gameplay è molto semplice: il giocatore dovrà correre e sparare per tutto il livello, cercando (se possibile) di arrivare a finire ogni missione sempre con tutte le vite, salvando anche dei prigionieri, in grado di darci armi potenti, bonus, punti e aiuti di vario genere. A fine livello,
    con una buona dose di proiettili e una gran manciata di granate, si dovrà sconfiggere il boss finale.
    La grafica di gioco è una delle più belle e più definite mai viste in un videogioco: dettagli di alto livello, sfondi ottimamente disegnati, che danno l'impressione di vivere l'esperienza di gioco sulla propria pelle, rimandando a luoghi reali, e una tecnologia 2D che disegna perfettamente animazioni e personaggi, con uno stile cartoonesco rimasto invariato nel tempo e sempre presente anche negli episodi successivi.
    Un gioco pienamente consigliato a tutti, grandi e piccini, che fa venir voglia di spendere un sacco di quattrini in gettoni, pur di mettere il proprio record nella bacheca dei vincitori.

    Note e Curiosità:
    - Alcune versioni Coin-Op erano censurate, infatti al posto di cacciar sangue, i nemici cospargevano il terreno di acqua.
    - Il gioco, una volta finito, permette la visione di filmati di chiusura diversi, a seconda di cosa abbiamo fatto durante le missioni.
    - Questo episodio è possibile trovarlo nel gioco-raccolta Metal Slug Anthology, disponibile per PSP, PS2 e Wii.
    Ultima modifica di Erik108; 20-06-2008 alle 09:42:02

  6. #246
    Erik108
    Ospite
    Titolo: Metal Slug 2: Super Vehicle 001/II

    Produttore: SNK Playmore Corporation.

    Anno: 1998

    Piattaforma: Coin-Op, Neo Geo

    Genere: Sparatutto a scorrimento orizzontale

    Giocatori: 1 - 2

    Screen:






    Video: Seconda Missione - Battaglia Finale

    Descrizione:
    Il Generale Morden è tornato, e questa volta più "alleato" che mai! Il suo piano? Dominare il mondo...grazie all'aiuto degli alieni. Toccherà sempre ai nostri eroi salvare la terra dall'invasione, ma questa volta con 2 compagni in più, Eri e Fia.
    Questo il dietro le quinte di Metal Slug 2, seguito del primo capitolo realizzato due anni prima, il quale ha letteralmente stra-appassionato i giocatori di tutto il mondo.
    In questo nuovo episodio si ha l'implementazione di nuove armi, come le molotov o la laser gun, e i personaggi possono anche trasformarsi; nella seconda missione il nostro eroe potrà diventare mummia se colpito dall'alito di questa, perdendo l'arma speciale e subendo una diminuizione della velocità di movimento. Nella quarta missione invece, se collezioneremo viveri, potremo ingrassare, ma questa volta diventando più forti e in grado di aumentare la potenza dei nostri colpi (anche se non riusciremo ad entrare in nessun veicolo).
    Altra utilissima aggiunta sono proprio tre nuovi veicoli, infatti avremo la possibilità di cavalcare un cammello, di pilotare un aereo o di guidare un simil-mech.
    La grafica è stata migliorata di non poco, esplosioni e fiamme disegnate alla perfezione, scenari da far rimenere a bocca aperta, animazioni divertenti e curate nei dettagli.
    Metal Slug 2: Super Vehicle-001/II rimane ancor oggi il titolo più giocato nelle sale giochi: grazie al suo fascino e alla sua giocabilità elevata, soprattutto nella modalità 2 giocatori, non finisce mai di annoiare; se avete qualche gettone, usateli per giocarlo!

    Note e Curiosità:
    - Anche questo episodio si può trovare in Metal Slug Anthology.
    Ultima modifica di Erik108; 20-06-2008 alle 10:42:06

  7. #247
    ヴァレンス L'avatar di >V@len$<
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    Titolo: Mario Clash

    Produttore: Nintendo

    Anno: 1995

    Piattaforma: Virtual Boy

    Genere: Arcade Platform

    Giocatori: 1

    Screens:

    Video: 1

    Descrizione:
    Fu nel luglio del 1995 che Nintendo mostrò la sua opera più bizzarra: il Virtual Boy, console che faceva uso di particolari occhiali. Essi, attraverso un complesso sistema di specchi, lenti e LED, permettevano la visione di immagini tridimensionali monocromatiche: si tratta di una vera e propria base operativa per la realtà virtuale. La macchina di Gunpei Yokoi, (che sarebbe dovuta essere una console portatile) nonostante avesse una struttura molto innovativa e promettente per l'epoca, fu un vero e proprio fallimento (sparì dai negozi solo un anno dopo la sua uscita) e non fu mai portata in Europa.
    Tra i pochi giochi disponibili per Virtual Boy spicca sicuramente Mario Clash, una rivisitazione del classico arcade Mario Bros. che sfrutta le peculiarità della console: il nostro idraulico, infatti, dovrà muoversi lungo due serie di piattaforme, l'una in primo piano, l'altra in secondo piano.
    Ma stavolta, per eliminare i nemici, non dovremo tramortirli con una testata sotto la piattaforma su cui si muovono (come nell'originale), ma colpirli con un guscio di tartaruga. Malgrado quasi ogni nemico vada debellato secondo una propria strategia, possiamo dire che la tecnica di fondo è una: Mario dovrà raccogliere un guscio Koopa (costingendo l'animale a rintanarvisi con un salto in testa) e lanciarlo addosso ai mostriciattoli che escono dalle tubature. La maggior parte dei nemici non va colpita frontalmente (come accade nei normali Platform), ma di fianco: il nostro dovrà, infatti, trovarsi nella piattaforma parallela a quella che pattuglia il nemico e lanciare il guscio verso la profondità del campo (cioè verso il punto di fuga se Mario si trova in primo piano o verso di noi se si trova in secondo piano). Centrato il nemico, esso cadrà a terra confuso ed in quel momento sarà sufficiente calciarlo (o colpirlo nuovamente con il guscio Koopa), ma prima che esso si riprenda.
    Chiaramente, proseguendo nel gioco, troveremo sempre nuove trappole e nuovi nemici (pescati dall'universo di Mario) e i 40 livelli si faranno mano a mano più complessi (e difficili), ma sarà possibile scegliere con quale cominciare all'inizio. Il ritmo di gioco all'inizio può sembrare un po' lento, ma la sensazione scomparirà appena superati i primi livelli.
    Mario Clash è davvero un bel gioco: una splendida rivisitazione di un classico, davvero spassoso e divertente. Le uniche note negative sono la totale assenza di una qualsivoglia modalità in multigiocatore, che aveva reso tanto divertente il gioco originale e una musica davvero ripetitiva, ma ciò non intacca più di tanto un titolo tanto ben fatto. C'è da dire che il prezzo attuale del Virtual Boy (e dei relativi giochi) non è affatto accessibile, dato il suo valore collezionistico, e procurarlo costerà denaro e fatica. Se però siete dei cultori di Nintendo o dei collezionisti di pezzi rari, il gioco è consigliatissimo.

    Note e curiosità:
    -Il gioco fu sviluppato dal team RD#1, capitanato da Gunpei Yokoi.

    -Il sito ScrewAttack ha attribuito a Mario Clash il titolo di secondo peggior titolo di Mario. Cosa inspiegabile, visto comunque il buon riscontro critico.
    Ultima modifica di >V@len$<; 25-05-2009 alle 11:28:07

  8. #248
    PC Engine owner \m/ L'avatar di Stefano Lucchi
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    18.216
    Titolo: Crash Bandicoot

    Produttore: SCEA

    Anno: 1996

    Piattaforma: Playstation

    Genere: Platform

    Giocatori: 1

    Screens:


    Descrizione:
    Il malvagio Dott. Neo Cortex, aiutato dal suo braccio destro Nitrus Brio, ambisce alla conquista del mondo e decide di ottenere questo risultato costruendo l'Evolvo Ray, un raggio in grado di trasformare gli animali in umanoidi. Cortex usa il raggio con Crash Bandicoot ma per un malfunzionamento della macchina questi esce fuori troppo stupido per poter essere di qualche utilità, perciò Cortex decide di cacciarlo; Crash, però, prima di finire in mare si innamora di Tawna e decide così di tornare indietro a salvarla.
    Quello che avete appena letto è l'incipit narrativo di Crash Bandicoot, platform per Playstation datato 1996 nonchè capitolo d'esordio di una delle serie che contribuirono a rendere questa macchina la più diffusa della sua generazione insieme a Tomb Raider, Gran Turismo e WipeOut.
    Il gioco all'epoca fece scalpore per essere un platform interamente 3D che dava un massiccio spazio all'esplorazione. Il gioco è così strutturato: ci sono tre isole da attraversare, contenenti in totale 26 livelli di cui 2 nascosti. Lungo i livelli sono presenti frutti Wumpa la cui raccolta di cento unità regala una vita; sono inoltre presenti casse contenenti altri frutti Wumpa o bonus di vario tipo e pericolose casse esplosive. La raccolta delle casse (vengono contate anche quelle esplosive) permette a sua volta di ottenere particolari gemme la cui collezione permette l'accesso ad aree segrete e, una volta raccolte tutte, si può liberare Tawna senza scontrarsi con Cortex.
    Il gioco presenta buone idee e buona personalità ma ha un livello di difficoltà molto alto e soffre del pesante difetto che le casse che fanno da Checkpoint non memorizzano quelle già ottenute nell'arco del livello, obbligando il giocatore a ricominciare continuamente daccapo per poter prendere le gemme mancanti rendendo il gioco un trail & error che potrebbe portare a spazientire i giocatori meno devoti. Come se non bastasse c'è l'impossibilità di spostare la telecamera che non sempre riesce a seguire correttamente l'azione - problema, comunque, presente in tutti e tre i capitoli per Ps1.
    In definitiva il gioco è un titolo valido ma porta facilmente alla frustrazione e i suoi seguiti meglio bilanciati possono tuttosommato avere la precedenza.

    Note e curiosità:
    - l primo nome pensato per Crash fu Willy The Wombat
    - I bandicoot esistono veramente, sono dei marsupiali di dimensioni molto piccole, simili a topi. Per maggiori informazioni consultare la Pagina di Wikipedia
    Ultima modifica di Stefano Lucchi; 24-06-2008 alle 02:54:36

  9. #249
    PC Engine owner \m/ L'avatar di Stefano Lucchi
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    18.216
    Titolo: Crash Bandicoot 2: Cortex Strikes Back

    Produttore: SCEA

    Anno: 1997

    Piattaforma: Playstation

    Genere: Platform

    Giocatori: 1

    Screens:

    Descrizione:

    Dopo il successo ottenuto con il primo Crash Bandicoot, la Naughty Dog decide di realizzarne un seguito e lo pubblica ad appena un anno di distanza. Fortunatamente il gioco si rivela essere qualcosa di pi&#249; di un semplice "more of the same" e questo per via in prima battuta del level design, in grado di sfruttare pienamente le nuove mosse di Crash -ovvero la scivolata e il salto pi&#249; alto ottebile da essa- e in secondo battuta la risoluzione di alcuni magagne che avevano caratterizzato il primo titolo come la "mancanza di memoria" da parte del gioco dei risultati ottenuti una volta che si ripartiva da un checkpoint. Le aree segrete sono ora molto pi&#249; difficili da raggiungere e completare il gioco richieder&#224; ancora una volta una buona dose di pazienza ma la facilit&#224; con cui si pu&#242; guadagnare vite in certi livelli e la curva di difficolt&#224; tuttosommato ben calibrata rendono le cose meno frustranti che in passato.
    Da segnalare come sia stato interamente ridisegnato lo schema di accesso ai livelli: adesso questo avviene tramite la Warp room, ovvero una sequenza di stanza su piani diversi da ognuna delle quali si pu&#242; accedere a 5 dei 25 livelli del gioco: &#232; inoltre presente un piano nascosto che fa da hub alle aree segrete e a due livelli extra. Per variare la formula, inoltre, i programmatori hanno implementato due tipi di attraversamento di livelli diversi basati uno sulla corsa in groppa ad un cucciolo d'orso e l'altro basato sulla corsa con un jetpack. Purtroppo &#232; in queste due situazioni che si riscontrano i difetti pi&#249; vistosi di questo secondo capitolo: durante le corse sul cucciolo d'orso al giocatore vengono inspiegabilmente sottratte le maschere bonus precedentemente acquisite e durante le corse con i jetpack lo spostamento in verticale ha gli assi invertiti rendendo il controllo abbastanza scomodo. Come ulteriore difetto c'&#232; da segnalare una compenetrazione di poligoni in un paio di livelli che porta il giocatore a rimanere incastrato in qualche piattaforma o a morire perch&#232; trapassa un muro di troppo ma, per fortuna, nulla che possa realmente intaccare il divertimento. Menzione d'onore per la colonna sonora, giudicata giustamente dai fan la migliore della serie.
    In definitiva un netto passo avanti per la serie che rende questo gioco caldamente consigliato.
    Ultima modifica di Stefano Lucchi; 26-06-2008 alle 01:19:56

  10. #250
    PC Engine owner \m/ L'avatar di Stefano Lucchi
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    18.216
    Titolo: Crash Bandicoot 3: Warped!

    Produttore: SCEA

    Anno: 1998

    Piattaforma: Playstation

    Genere: Platform

    Giocatori: 1

    Screens:


    Descrizione:

    Non c'&#232; 2 senza 3, come si suol dire ed infatti ad appena un anno di distanza da Cortex Strikes Back la Naughty Dog realizza il terzo capitolo della serie Crash Bandicoot con in mostra un bel p&#242; di novit&#224;.
    La trama riparte esattamente dove si era fermata quella del secondo capitolo: N. Brio utilizza il proprio raggio con le gemme raccolte da Crash sul Cortex Vortex mandandolo in pezzi ma uno di essi precipita sulla prigione di Uka uka (alter ego negativo di Aku aku), liberandolo. Quest'ultimo si allea con Cortex per tentare la conquista del mondo e a Crash e Coco toccher&#224; ricominciare la caccia a cristalli e gemme per bloccare il loro piano.
    Il gioco si ripresenta con un inevitabile upgrade grafico ma con il medesimo gameplay; a tutte le vecchie caratteristiche, per&#242;, ne vengono aggiunte di nuove: tanto per cominciare la prima novit&#224; &#232; che si controlla anche Coco, anche se il suo uso viene deciso dal gioco e non si distingue particolarmente visto che i livelli d'azione li fa solo Crash; in secondo luogo c'&#232; da segnalare che i livelli alternativi a dorso di orsetto visti nel 2 sono stati riproposti in pi&#249; varianti (vedi la corsa in groppa al tigrotto, la gara in motocicletta e molti altri); c'&#232; inoltre da segnalare che le gemme si ottengono prendendo tutte le casse mentre effettuando la traversata entro il tempo limite si ottiene una reliquia. L'attraversamento dei livelli permette di raggiungere i boss intermedi i quali, una volta battuti, permettono a Crash di apprendere abilit&#224; -tutte nuove- come il doppio salto o l'uso del bazooka. Ritorna inoltre la Warp room per&#242; ridisegnata: questa volta i livelli sono tutti accessibili dallo stesso piano; dal centro della stanza partono cinque ponti alle estremit&#224; dei quali ci sono gli accessi ad altrettanti gruppi di livelli di diversa collocazione temporale. Ci sono dei sotterranei che danno 5 nuovi accessi che per&#242; si ottengono solo sbloccando le varie reliquie nei livelli "normali".
    Una buona grafica, un buon comparto audio e una buona variet&#224; di gioco sono alla base di un capitolo forse pi&#249; difficile del predecessore (che gi&#224; non era facile) ma comunque divertente e ancora piuttosto fresco. Consigliato.
    Ultima modifica di Stefano Lucchi; 20-07-2008 alle 00:32:19

  11. #251
    ヴァレンス L'avatar di >V@len$<
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    Titolo: Donkey Kong '94

    Produttore: Nintendo

    Anno: 1994

    Piattaforma: Game Boy

    Genere: Arcade Platform

    Giocatori: 1

    Screens:



    Video: 1-2

    Descrizione:
    Dopo numerosi porting e remake più meno fedeli all'originale, ecco che nel 1994 esce per Game Boy una vera e propria rivisitazione (ed espansione) del classico Donkey Kong. Stavolta fu proprio Nintendo EAD a curare il titolo, che chiaramente si rivelò essere un vero e proprio capolavoro. Donkey Kong '94 riprende le meccaniche dell'originale (ma anche del seguito Donkey Kong Junior), ampliandole ed approfondendole, conferendogli grande spessore.
    La trama è la stessa della versione dell'81: la bella Pauline è stata rapita dal gigantesco gorilla Donkey Kong. A Mario il compito di salvarla, ma stavolta l'impresa non sarà tanto facile: l'idraulico dovrà inseguire lo scimmione attraverso mari e monti (letteralmente) lungo nove mondi, per un totale di 101 livelli (vi è infatti la possibilità di salvare).
    Mario, stavolta, non sarà in grado solo di saltare (come accadeva nell'originale), ma avrà a disposizione un vasto numero di azioni, tra i quali spiccano i salti rovesciati (che poi verranno ripresi in Super Mario 64) e la possibilità di raccogliere e portare oggetti, esattamente come in Super Mario Bros. 2.
    Dopo i primi quattro livelli (che costituiscono l'originale Donkey Kong) che fungono quasi da introduzione, comincia il gioco vero e proprio. I nuovi livelli hanno una struttura molto differente da quella originale ed includono parte delle meccaniche dei Puzzle Game: il giocatore dovrà ingegnarsi su come aprire la porta che pone fine al livello, che necessita di un'apposita chiave posizionata da qualche parte nello stage. Per trasportarla dovremo farci strada tra numerosissimi nemici, piattaforme, diversi marchingegni e trappole e risolvere gli intricati enigmi su cui si basa il gioco. Capiterà, ad esempio di dover attivare un interruttore per attivare un ponte, passarlo e gettarvi la chiave sopra per poi disattivarlo e farla cadere esattamente in prossimità della porta oppure di utilizzare i nemici come piattaforme di fortuna su un terreno spinoso o ancora, di dover posare la chiave su di un nastro trasportatore e dirigerne il percorso tramite interruttori. Ma attenzione, se ci separiamo dalla chiave, scatterà un timer di qualche secondo al termine del quale essa scomparirà, per ricomparire esattamente dove si trovava all'inizio del livello. Ciascuno di questi enigmi richiede strategia, ragionamento e pianificazioni, ma anche la coordinazione occhio-mano tipica della serie di Mario. I livelli sono realizzati in maniera eccellente e con cura minuziosa, tutti divertenti (quasi) allo stesso modo: i primi sono piuttosto elementari, ma proseguendo si faranno sempre più impegnativi e "cervellotici". Non mancano livelli bonus e scontri con i boss.
    Il tutto è accompagnato da una grafica minimalista ma pulita ed elegante e da una colonna sonora gradevole.
    Un arcade vecchia maniera, puro e semplice ma molto profondo e longevo, realizzato tra l'altro in maniera davvero eccellente. Da avere.

    Note e curiosità:
    -Il titolo del gioco è in realtà semplicemente "Donkey Kong", ma in genere si aggiunge l'anno in cui è stato pubblicato per differenziarlo dall'originale.

    -Lo stile riprende quello del primo Donkey Kong. Lo stesso gorillone, infatti, appare in una versione leggermente ritoccata del suo look originale. Ma di lì a poco (novembre 1994) sarebbe uscito Donkey Kong Country, in cui il primate subì un vero e proprio restyling, atto a rendere il personaggio più adatto al pubblico moderno e a riverstire il ruolo di protagonista. Grazie al grande successo del titolo Rare, questa seconda versione sarà quella "ufficiale", utilizzata per ogni gioco in cui Donkey Kong compare (come protagonista e non). Tuttavia, la versione originaria ha continuato a sopravvivere nella serie per Game Boy "Game & Watch Gallery".

    -Donkey Kong '94 fu il primo gioco ad avere il supporto "ufficiale" del Super Game Boy, la periferica dello SNES che permetteva di giocare i titoli del Game Boy con la suddetta console.

    -Sullo stesso schema è basato il titolo per Game Boy Advance Mario Vs. Donkey Kong.
    Ultima modifica di >V@len$<; 20-07-2009 alle 08:44:45

  12. #252
    Erik108
    Ospite
    Titolo: Black Tiger

    Produttore:
    Capcom

    Anno:
    1987

    Piattaforma:
    Coin-Op, Commodore64, Atari ST, Spectrum Zx, Amstrad CPC, Amiga

    Genere:
    Platform

    Giocatori:
    1

    Screen:




    Video:
    Intro e Primo Livello - Versione Commodore64

    Descrizione:
    Dopo il successo di Ghosts'N Goblins la Capcom si fa avanti con un nuovo progetto di ambientazione phantasy: Black Tiger.
    Tre draghi scesero dal cielo e distrussero un intera civiltà, facendola sprofondare nelle tenebre; ma un prode guerriero è pronto a sfidare questi draghi, riscattando la libertà del suo regno.
    Nel gioco infatti impersonerete un valoroso eroe, abile nel maneggiare la sua mazza-frusta e nel lanciare coltelli. Sulla stessa scia di Ghosts'N Goblins Black Tiger ha sempre quella famosa difficoltà, se si perde una vita dovrete cominciare il livello da capo (o da un checkpoint) e se farete Game Over, dovete per forza ricominciare dal primo livello.
    In Black Tiger però ci sono alcune deliziose aggiunte al gioco: se salverete uno degli anziani pietrificati, sparsi per il livello, avrete la possibilità di entrare nel suo negozio e, mediante Zenny Coins la moneta in uso nel gioco), potrete comprare alcuni potenziamenti, come una armatura più duratura, un'arma più potente o una opzione che ripristina una barra della vostra vita. I livelli non sono più sviluppati solo in orizzontale, ma anche in verticale, dando un maggior senso di esplorazione e anche una maggiore difficoltà. In più, in tutti i livelli, c'è un Dungeon, ossia una zona dove potrete collezionare più punti e denaro, senza però dover mai morire, altrimenti i punti bonus conquistati si azzereranno.
    A fine livello c'è sempre un boss, da abbattere con una dose massiccia di colpi di mazza e coltelli.
    Black Tiger non è però uno dei giochi più famosi della Capcom, non ha avuto il successo che meritava, causa la moltissima fama di Ghosts'N Goblins, più giocabile e più avvincente. Ma non per questo Black Tiger è un titolo da buttare, anzi, il design dei livelli è curato, e la chicca dell'esplorazione anche in verticale non è da meno. Assolutamente da provare.

    Note e Curiosità:
    - In Giappone il gioco è conosciuto con un nome diverso, ossia Black Dragon.
    Ultima modifica di Erik108; 25-06-2008 alle 13:09:08

  13. #253
    Erik108
    Ospite
    Titolo: Alien Carnage - Halloween Harry

    Produttore:
    Apogee

    Anno:
    1993

    Piattaforma:
    Dos

    Genere:
    Platform

    Giocatori:
    1

    Screen:







    Video:
    Introduzione al gioco

    Descrizione:

    In questo favoloso gioco impersonerete l'agente Halloween Harry, che ha il compito di salvare il mondo da un'invasione aliena avvenuta nel 2030. Gli extraterrestri hanno infatti intenzione di prendere il nostro pianeta, e per conquistarlo stanno tramutando gli umani in zombie verdi: il vostro compito sarà di uccidere zombie e alieni e di salvare delle bionde fanciulle.
    Harry è equipaggiato con un potente lanciafiamme-lanciarazzi ed un jetpack,
    che gli permette di raggiungere piattaforme disposte in livelli più alti e non raggiungibili facilmente; sia il lanciafiamme sia il jetpack però hanno le munizioni in comune, bisogna quindi stare attenti a non consumare uno dei due gadget.
    Lo stile di gioco ricorda molto Hocus Pocus (come anche alcune animazioni) e i livelli sono disegnati in modo "labirintoso", perfetti per il suo stile.
    Questa, come tante altre, è una delle pietre miliari della Apogee, nonchè uno dei giochi che in molti ricorderanno, anche se l'avranno solo visto di sfuggita. Ed ora che è diventato un freeware, quale occasione migliore per prendere un must-have?

    Note e Curiosità:
    - Uno dei nemici che potreste incontrare nei livelli è Elvis Presley.
    Ultima modifica di Erik108; 25-07-2008 alle 18:35:12

  14. #254
    24seven
    Ospite
    Titolo: M.C.Kids (a volte McDonaldLand)

    Produttore: Virgin Interactive

    Anno: 1992

    Piattaforma: NES,GB,C64

    Genere: Piattaforme

    Giocatori: 1-2

    Screen:


    Descrizione:
    McKids è uno di quei giochi difficili da giudicare. Da un lato, si notano riferimenti alla serie di Super Mario Bros, come la mappa simile, lo stile dei livelli... ma una volta cominciato a giocarci, beh, ti prende.
    Ovviamente definirlo un gioco stupendo è una blasfermia, ma anche paragonarlo ad ET... quindi diciamo che è il gioco da provare per 10 minuti in una serata di noia e, se piace, continuarlo.
    Il gioco in sè non tratta di finire semplicemente i livelli, ma bisogna raccogliere delle card sparse per essi, una volta raggiunto un certo numero di card (varia da mondo a mondo) si passa al mondo successivo.
    Ci sono diverse elementi che influiscono sul gioco, come il cambio di gravità (si può andare "a testa sotto"), i trampolini per saltare, passaggi segreti, e cosi via.
    Inoltre nel gioco c'è un sistema di energia a cuori, ed è possibile eliminare i nemici raccogliendo dei blocchi dal terreno e lanciandoli (alla Super Mario 2 per intenderci).
    Direi quindi che questo è uno di quei giochi che o li odi, o li... sopporti.

    Ultima modifica di 24seven; 8-07-2008 alle 13:57:17

  15. #255
    retrogamer juventino L'avatar di Garet
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    Titolo: Gorky17

    Produttore: Metropolis

    Anno: 1999

    Piattaforma: Windows

    Genere: Avventura - strategia a turni

    Giocatori: 1

    Screen:





    Video: introduzione + primo combattimento

    Descrizione:

    Prendete un gruppo di eroici militari, una trama e un ambiente da discreto film horror condito da colpi di scena e mostri di ogni tipo e avrete ottenuto Gorky 17.
    Il gioco comincia con il nostro gruppo che sbarca in gran segreto nel porto di una citt&#224; dove &#232; successo qualcosa di molto strano, il capogruppo, il capitano Cole Sullivan spiegher&#224; agli altri due membri la situazione e la missione che dovranno portare a termine e si ha quindi subito l'occasione di constatare la qualit&#224; del doppiaggio (accompagnato da sottotitoli) decisamente superiore alla media.
    Subito dopo ha inizio il gioco vero e proprio, ogni personaggio ha un inventario diviso in tre settori: uno per le armi, uno per medicinali e l'altro per gli oggetti chiave che servono a proseguire nel gioco.
    L'azione di gioco si divide in due momenti: uno &#232; incentrato sull'esplorazione dell'ambiente circostante che ci porter&#224; a raccogliere oggetti e indizi, a incontrare altri personaggi che si uniranno al gruppo, a conoscere altri elementi della trama; l'altro &#232; incentrato sul combattimento, che si svolge a turni come in Heroes of Might and Magic III. Durante tali e innumerevoli combattimenti a ogni turno del giocatore ogni membro del gruppo potr&#224; muoversi entro un certo numero di caselle e attaccare una sola volta scegliendo di colpire da lontano con un'arma da fuoco (stando attenti a non esaurire le gi&#224; scarse munizioni) o combattere all'arma bianca, la stessa cosa faranno i mostri al loro turno. Quasi sempre all'inizio di un combattimento ci troveremo in una situazione apparentemente senza scampo ma dalla quale con un p&#242; di cervello potremo uscirne interi, tenendo anche presente l'enorme variet&#224; di armi che si possono trovare durante il gioco.
    Durante il combattimento e a seconda di quanti nemici uccidono i personaggi acquisiscono punti esperienza che gli consentono di migliorare le loro abilit&#224; (resistenza, precisione, gittata ect.) e diventano inoltre pi&#249; esperti nell'uso delle armi man mano che le utilizzano (siano o meno armi da fuoco).
    A complicare le cose ci pensa la gi&#224; citata scarsit&#224; di munizioni per le armi da fuoco, che potremo in qualche modo compensare con l'alternanza dell'uso di fucile e pistola e di qualche altra arma trovata in giro anche se ogni volta che il pericolo non &#232; eccessivo &#232; preferibile usare coltelli, asce o spranghe che sono ugualmente letali.
    L'enorme variet&#224; di mostri, ciascuno dei quali ha le proprie caratteristiche di attacco e difesa e che pu&#242; essere immune ad alcuni attacchi, unita al fatto che proseguendo nel gioco verremo a conoscenza di sempre piccoli ma determinanti elementi della trama non d&#224; tempo al giocatore di annoiarsi ma, anzi, lo induce ad andare sempre pi&#249; avanti.
    Tutti questi elementi sono accompagnati da un'interfaccia intuitiva e da colonne sonore non eccellenti ma che accompagnano bene il gioco specialmente nei combattimenti.
    Questo validissimo titolo &#232; consigliato a chi ha pazienza e non cerca azione immediata, pu&#242; essere anche buono per un primo approccio verso gli strategici a turni. Consigliato.

    Note e curiosit&#224;:

    1) Il nome originale con il quale questo gioco venne commercializzato &#232; "Odium", in Europa venne ribattezzato come "Gorky 17".

    2) Il gioco &#232; completamente disponibile in italiano, sottotitoli e parlato.

    3) Data la sua difficolt&#224; decisamente al di sopra della media, questo gioco non pu&#242; essere completato da chiunque.
    Ultima modifica di Garet; 17-03-2009 alle 22:24:07

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