- Retro Games Museum - - Pag 9
  • In diretta da GamesVillage.it
    • News
    • -
    • In Evidenza
    • -
    • Recensioni
    • -
    • RetroGaming
    • -
    • Anteprime
    • -
    • Video
    • -
    • Cinema

Pag 9 di 23 PrimoPrimo ... 678910111219 ... UltimoUltimo
Visualizzazione risultati da 121 a 135 di 344

Discussione: - Retro Games Museum -

Cambio titolo
  1. #121
    retrogamer juventino L'avatar di Garet
    Registrato il
    03-04
    Località
    A casa mia
    Messaggi
    5.712
    Titolo: Rainbow Islands extra version

    Produttore: Taito

    Anno: 1990

    Piattaforma: Arcade, Amiga, Atari ST, Commodore 64, NES, Sega Mega Drive, Game Boy Color, Amstrad CPC, ZX Spectrum, PC Engine, TurboGrafx-16

    Genere: platform

    Giocatori: 1 o 2 in alternanza.

    Screen:


    Descrizione:

    Nel 1990 Taito rilascia un'altra versione del gioco chiamata Rainbow Islands extra per le sue differenze rispetto all'originale. Dalle prime schermate saltano subito all'occhio lo sfondo meno vivace e meno in stile Taito della prima isola, procedendo nel gioco però la situazione migliora nettamente. Il comparto grafico è rimasto praticamente immutato, così come il sonoro e la giocabilità.
    I nemici e i boss invece sono decisamente diversi non solo per quanto riguarda l'aspetto (alcuni di essi ora ricordano alcuni nemici di Bubble Bobble) ma anche per quanto riguarda il comportamento, ciò li rende più ostici da eliminare, specialmente i boss (nel terzo screen quello della prima isola). Questi fattori aumentano la difficoltà di questa versione ma non per questo la rendono meno godibile dell'originale.
    Le cose cambiano anche per quanto riguarda la musica, che ora non rimane più la stessa che non ci abbandona per tutto il gioco ma cambia da isola ad isola (anche se non è vivace come l'originale), cosa che per le orecchie non può che essere un toccasana.
    A conti fatti è un buon remake di Rainbow Islands, consigliato.

    Note e curiosità:

    1) Sulla console SEGA è possibile selezionare la versione originale o extra, ma anche selezionando l'originale la cromaticità degli sfondi rimane quella della versione extra.
    Ultima modifica di Garet; 22-12-2010 alle 11:18:19

  2. #122
    Fulvio84
    Ospite
    Titolo: Wonder Boy III - The Dragon's trap

    Produttore: Sega

    Anno: 1989

    Piattaforma: Master System, Game Gear, Virtual Console, TurboGrafx-16 (rinominato come
    Dragon's Curse)

    Genere:
    Piattaforme, Action GDR

    Giocatori: 1

    Screen:





    Descrizione:

    Seguito del leggendario Wonder Boy in Monster Land, The Dragon's Trap ha inizio proprio nel livello finale del suo predecessore, con il protagonista pronto a sconfiggere una volta per tutte il terribile Meka Dragon. Dopo aver percorso un brevissimo livello ambientato all'interno del castello e raggiunto la stanza in cui risiede il mostro ha inizio lo scontro finale che una volta portato a buon fine riserverà al valoroso eroe un'amara sorpresa: la maledizione che il drago avrebbe inflitto a colui che sarebbe stato in grado di sconfiggerlo si abbatte proprio su quest'ultimo, tramutandolo in un drago antropomorfo a sua volta. La sua nuova missione è quindi quella di recuperare la Salamander Cross, l'unico oggetto in grado di farlo tornare alla sua forma originaria.
    Dopo essere fuggito dal castello in rovina a causa della sconfitta del Meka Dragon ha inizio la nuova avventura che porterà il protagonista a esplorare un mondo fantasy ricco di creature di ogni tipo, come granchi, piante sputafuoco, nuvole fulminanti, piovre oltre che di simpatici personaggi tra cui il commesso maialino o l'affascinante infermiera.
    Il gioco ha la struttura classica dei giochi di piattaforme a scorrimento laterale a cui abbina ottimamente elementi presenti nei giochi di ruolo, come la possibilità di acquistare equipaggiamenti scegliendo tra spade, armature e scudi, il potenziamento della propria salute e l'uso di particolari magie legate agli elementi.
    Una delle caratteristiche che lo contraddistingue dai precedenti Wonder Boy è la completa libertà di esplorazione delle aree, non dovendo quindi seguire un percorso delineato, alla ricerca di forzieri contenenti oggetti utili come pozioni o cuori, ovviamente non tutte accessibili all'inizio: proseguendo nel gioco infatti il protagonista subirà nuove mutazioni in altri animali entrando in possesso di nuove abilità e ampliando il suo raggio di esplorazione.
    Le ambientazioni sono molto varie, si passa da aree tropicali per raggiungere navi affondante sott'acqua, vasti deserti da attraversare, piramidi da esplorare, grotte sotterranee, oscuri boschi e antichi manieri, tutte accompagnate da musiche molto carine e simpatiche.
    Definito come uno dei migliori giochi per Master System, Wonder Boy III - The Dragon's trap merita veramente questo titolo, rappresenta infatti uno degli action GDR più originali e belli del passato, piuttosto lungo per i tempi di allora tanto da necessitare del sistema delle password in quanto era piuttosto difficile finirlo tutto in una volta.
    Da giocare assolutamente, soprattutto se si il genere a cui appartiene attira.

    Note e curiosità:

    - Nonostante il titolo, si tratta del quarto capitolo della serie Wonder Boy: viene preceduto infatti dal primo e originale Wonder Boy, da Wonder Boy in Monster Lair e da Wonder Boy in Monster Land.

    - Nel libretto di istruzioni della versione USA viene riportata un'immagine contente una password che se immessa permette di disputare l'avventura con il protagonista nella sua forma umana (immagine 4), potendo esplorare quindi gran parte delle aree, disporre di tutto l'inventario trovabile nel gioco non potendo usare però le magie elementali. Si può accedere inoltre alla stanza segreta in cui è possibile cambiare forma animale (comunque accessibile in una partita "normale").
    Una volta che dalla forma umana si passa a quella animale, quella umana non sarà però più disponibile.
    La password in questione è: 3YGU PYZ ZY7K NRR.
    E' disponibile una seconda password che produce il medesimo effetto: WE5T0NE, in onore dello sviluppatore del gioco.
    Ultima modifica di Fulvio84; 19-07-2009 alle 19:25:07

  3. #123
    PC Engine owner \m/ L'avatar di Stefano Lucchi
    Registrato il
    09-06
    Località
    Viale Mani Dallezinne
    Messaggi
    18.216
    Titolo: Puzzle bobble (conosciuto anche come Bust-A-Move)

    Produttore: Taito

    Anno: 1994

    Piattaforma: Arcade (versione esaminata), SNes, Neo Geo CD, Neo Geo Pocket, VG Pocket, Game gear, 3DO, Windows, WonderSwan, Ps1, Ps2, Psp, Dreamcast, Xbox, Gamecube, Game boy Advance, Nintendo DS, Wii, Mobile, N-Gage

    Genere: Puzzle

    Giocatori: 1 o 2 competitivo

    Screens:


    Video: One credit run (gioco completato con un credito)

    Descrizione:
    Di nuovo nei panni di Bubby e Bobby in forma di draghetti, il giocatore deve completare le schermate di questo Puzzle game facendo scoppiare le bolle che lo riempiono: per farlo deve unire tre palle dello stesso colore sparandole dal basso verso l'alto e usando i bordi della schermata come sponda. Il gameplay tanto semplice quanto ipnotico di questo gioco trasformò all'epoca i suoi cabinati in autentiche macchine mangia-monetine ancor più di quanto già non fece il precedente Bubble Bobble; la grafica colorata, fumettosa e molto tenera unita ad un tema sonoro tanto divertente quanto impossibile da levarsi dalla testa una volta memorizzato, fecero sì che questo gioco divenne uno dei più grossi successi tra i giochi arcade di sempre e uno dei titoli più convertiti in assoluto: da quando è uscito è stato convertito praticamente per ogni piattaforma esistente, compresi i cellulari. La grafica 'kawai' ('carino' in giapponese) ebbe anche il merito non da poco di avvicinare le ragazze ai videogiochi (per lo meno quelli da sala), cosa assai rara all'epoca.
    A tutt'oggi questo gioco rimane ancora magnetico, zuccheroso allo spasmo e ancora perseguitante con il suo tema musicale ripetibile all'infinito.
    Se non l'avete ancora giocato potete fornirci una vostra foto e sarà premura dello staff appenderla all'ingresso del retro museo accompagnata dalla scritta Noi qui non siamo i benvenuti.

    Note e curiosità:
    - nei palloni sono contenuti i nemici di Bubble Bobble; nella modalità VS in mezzo ai due giocatori c'è Chack'n di Chack'N Pop.
    - il tema musicale tendeva ad aumentare di velocità con l'approssimarsi della sconfitta del giocatore per sottolineare la tensione generale e a rallentare quando il giocatore svuotava lo schermo. Nel video linkato si può facilmente notare.
    Ultima modifica di Stefano Lucchi; 9-03-2008 alle 17:51:42

  4. #124
    PC Engine owner \m/ L'avatar di Stefano Lucchi
    Registrato il
    09-06
    Località
    Viale Mani Dallezinne
    Messaggi
    18.216
    Titolo: Pang

    Produttore: Ocean software

    Anno: 1989

    Piattaforma: Arcade, Amiga (versione esaminata), Amstrad CPC, Atari ST, Commodore 64, Spectrum ZX, Dos, SNes, Game boy, Msx, Supervision, Psx

    Genere: Puzzle

    Giocatori: 1 o 2 cooperativo

    Screens:


    Descrizione:
    Nato come arcade per mano della Mitchell Corporation e convertito poi per svariati formati (fra cui una versione per Amiga qui esaminata) dalla Ocean software, Pang! fu un gioco dal successo fulminante e travolgente alla stregua di Puzzle bobble e famiglia.
    In Pang! il giocatore deve colpire dei palloni colorati con un arpione; una volta colpito, il pallone si sdoppia in due palloni più piccoli, e così via fino a quando non rimangono le palline. Man mano che i palloni diventano più piccoli, tendono a rimbalzare di meno e a limitare i movimenti del giocatore che non può nè saltare nè abbassarsi, ma solo spostarsi a sinistra e a destra e farsi 'scavalcare' dai rimbalzi di palloni e palline - è sempre possibile anche con le più piccole, ma quando iniziano ad essere tante evitarle tutte diventa un problema. Ci sono in tutto 17 località sparse per il mondo costituite ognuna da 3 scenari (tranne l'ultimo livello ambientato sull'isola di Pasqua che ha un solo schema che fa livello a s&#232 e lo scopo del gioco è quello di ripulire ogni scenario di ogni località dai palloni. Naturalmente il gioco è influenzato da ogni variante del caso: dalla raccolta di bonus a armi alternative, passando per mattonelle frangibili, scale e pavimenti scivolosi.
    Il gioco si presenta oggi come allora con una grafica colorata e dettagliata (meritano un plauso i fondali), un comparto audio ispirato e un'ottima giocabilità. Il livello di difficoltà può sembrare basso, ma l'alto numero degli scenari, mista alla difficoltà di alcuni di essi e dalla reticenza del computer a rilasciare vite bonus, possono rendere il gioco meno semplice di quello che ci si può aspettare inizialmente.
    Attenti: questo gioco è uno di quelli che trasmettono la terribile sindrome del ancora una e poi smetto, quindi iniziate a giocarci solo quando avete a disposizione MOLTO tempo.
    Ultima modifica di Stefano Lucchi; 9-03-2008 alle 17:55:34

  5. #125
    PC Engine owner \m/ L'avatar di Stefano Lucchi
    Registrato il
    09-06
    Località
    Viale Mani Dallezinne
    Messaggi
    18.216
    Titolo: Street fighter

    Produttore: Capcom

    Anno: 1987

    Piattaforma: Arcade (versione recensita), Pc Engine, Commodore 64, Amiga, Dos, Spectrum ZX, Atari ST, Amstrad CPC

    Genere: Picchiaduro

    Giocatori: 1 o 2 competitivo

    Screen:


    Descrizione:
    Street fighter venne lanciato sul mercato da Capcom nell'anno di grazia 1987 e rappresentò, oltre che l'inizio di una delle saghe più fortunate e longeve nella storia dei videogiochi, anche la nascita del genere dei picchiaduro a incontri.
    Nei panni di un karateka di nome Ryu bisognava attraversare quattro Paesi ai quattro angoli del globo e battere per ognuno i due migliori lottatori. Fatto questo si finiva in Thailandia dove ci si scontrava con i due boss. Il gioco presentava un'inedita (per l'epoca) sequenza di incontri contro una serie di personaggi caratterizzato ognuno da un proprio set di mosse specifico. Per eseguire le mosse, venne creato il sistema dei sei tasti dedicati ai pugni e ai calci di tre diverse intensità che tutt'oggi viene ancora regolarmente utilizzato nella serie. Il gioco si concentrava sulle vicende di Ryu e, anche se era possibile giocare in due con l'assegnazione al secondo giocatore di Ken (simile nelle mosse a Ryu), i giocatori finivano con lo stufarsi presto del gioco a due a causa dell'impossibilità di scegliere altri personaggi al di fuori dei due protagonisti.
    La storia: Ryu partecipa al primo torneo di lotta organizzato da Sagat, arriva in finale ma viene messo all'angolo. Quando Sagat, ormai convinto di aver vinto, gli porge la mano per rialzarsi, Ryu, spinto dall'ossessione della vittoria, si trasforma per un attimo in Evil Ryu e colpisce Sagat, sconfiggendolo e procurandogli una profonda cicatrice. Dopo il torneo Ryu torna dal suo maestro Gouken per avere chiarimenti sulla sua trasformazione, ma incontra Ken che gli dice che il loro maestro nel frattempo era stato sconfitto e ucciso dal fratello Gouki (Akuma nella versione europea). Ryu inizia a viaggiare per il mondo per scoprire il perchè della sua trasformazione e per vendicare la morte del maestro.
    Nonostante la trama interessante e il gameplay originale, il gioco era funestato da non pochi difetti che finirono con affossarlo anzitempo: tanto per cominciare si palesò quasi subito come la mancaza di una modalità a due giocatori maggiormente rifinita rappresentava un'occasione sprecata in quanto avrebbe potuto dare al gioco una marcia in più; in secondo luogo c'è da annoverare come il livello di difficoltà del gioco fosse notevolmente alto e il sistema di controllo basato su sei tasti era tutt'altro che facile da padroneggiare (all'epoca per i giochi basati sui combattimenti non se ne usava più di due). Come ciliegina sulla torta c'è da segnalare che molte delle conversioni per i sistemi casalinghi erano tecnicamente povere (ricordiamo su tutte quella per Amiga), non rendendo onore all'invece ottimo lavoro eseguito per la versione arcade.
    Il gioco, rigiocato oggi non riesce ad entusiasmare come potrebbe -esattamente come allora-, anche in virtù delle grandi cose messe in mostra dal suo diretto sucessore qualche anno più tardi. Da giocare solo se volete colmare una lacuna delle vostre conoscenze della storia videoludica..

    Note e curiosità:

    - la bontà delle idee profuse in questo capitolo la si può vedere nel fatto che quasi tutti i personaggi e le caratteristiche di questo gioco sono poi stati ripresi nei capitoli successivi: alcuni scenari sono stati ripresi così come anche certi personaggi (Birdie, Adon e Gen sono riapparsi nella serie Alpha). Ryu e Ken sono inoltre diventati presenze fisse nel cast di ogni capitolo della saga.
    - I due direttori dello sviluppo di Street fighter, dopo la release del gioco, lasciarono la Capcom per entrare in forze alla SNK, finendo con lo sviluppare i picchiaduro che hanno rappresentato alcuni degli antagonisti storici di questa serie.
    - Ryu e Sagat sono ispirati a persone realmente esistite.
    Ultima modifica di Stefano Lucchi; 9-03-2008 alle 19:21:19

  6. #126
    retrogamer juventino L'avatar di Garet
    Registrato il
    03-04
    Località
    A casa mia
    Messaggi
    5.712
    Titolo: Reactor

    Produttore: Gottlieb

    Anno: 1982

    Piattaforma: arcade

    Genere: via di mezzo fra Shoot'em up e Pinball

    Giocatori: 1 o 2 in alternanza.

    Screen:

    Descrizione:

    Ispirato da Warlords, Missile Command e Pinball questo titolo dimenticato dai più presenta una grafica caratterizzata da uno sfondo nero, qualche immagine confusa e un comparto sonoro gracchiante e arrangiato quanto quello grafico; ma dimostra fin dal primo livello che per essere completato necessita di buoni riflessi e di un tocco molto delicato.
    Siamo all'interno di un reattore nucleare con al centro il nocciolo e guidiamo una particella il cui fine è semplicemente quello di restare l'unica intatta. A complicare le cose ci pensano le altre particelle fluttuanti che danno pericolose spinte verso le pareti, cosa sempre più facile visto che il nucleo tende a espandersi e a ridurre quindi lo spazio disponibile. Noi dobbiamo spingere le altre particelle verso le pareti del nucleo per passare al livello successivo. Riuscire a superare i livelli senza morire (morire significa perdere i punti ottenuti oltre che la vita) e distruggere particelle può far ottenere alcuni bonus come altre esche o l'aumento della velocità della nostra particella.
    Il gioco è tutto qui. Naturalmente man mano che si superano i livelli la velocità di gioco aumenta e gli atomi si fanno più fastidiosi fino anche dividersi in due o in tre. Nonostante all'inizio appaia semplice è un gioco che impegna non poco anche se è difficile che qualcuno ci giochi a lungo.

    Note e curiosità:

    1) Atari ha riveduto questo gioco rilasciando Reactor 2600, una versione corretta del vecchio Reactor in cui si usa una comoda joystick e in cui sono rilevanti gli effetti della gravità del nucleo.

    2) Il gioco non finisce mai. Continua all'infinito.
    Ultima modifica di Garet; 22-03-2011 alle 22:38:10

  7. #127
    Fulvio84
    Ospite
    Titolo: James Pond 2 - Codename: Robocod

    Produttore: U.S. Gold (Master System/Game Gear), Electronic Arts (Genesis/Megadrive), Ocean (SNES), Millennium Interactive (Atari, Amiga, Commodore 32, Commodore 64, DOS), Plat It Ltd (Game Boy Advance, Playstation, Nintendo DS)

    Anno: 1991 (Megadrive, Amiga, atari), 1992 (CD64), 1993 (CD32, DOS, SNES, Master System/Game Gear), 2003 (Game Boy Advance, Playstation), 2005 (Nintendo DS)

    Piattaforme:
    Master System/Game Gear (versione esaminata), Genesis/Megadrive, SNES, Atari, Amiga, CD32, CD64, DOS, Game Boy Advance, Playstation, Nintendo DS

    Genere:
    Piattaforme

    Giocatori: 1

    Screen:






    Descrizione:

    Uno dei giochi di piattaforme più simpatici e divertenti dell'era 8-bit è sicuramente James Pond 2 - Codename: Robocod, parodia di celebri film di spionaggio e d'azione come James Bond e RoboCop con protagonista un buffo pesciolino in grado di camminare e rivestito di una particolare armatura in grado di far allungare a piacimento il suo corpo.
    Il gioco è ambientato nella fabbrica di giocattoli di Babbo Natale, un grosso edificio dalle fattezze di un castello situato nel gelido Polo Nord dove il protagonista si dovrà inoltrare per ritrovare tutti i pinguini e i giocattoli che il perfido Dr. Maybe ha sequestrato.
    La fabbrica è composta da una serie di porte, ognuna corrispondente a un livello oppure a uno degli scagnozzi del malvagio scienziato da affrontare come boss, generalmente situata ogni due porte di livello.
    I livelli sono molto carini e colorati, ognuno relativo a un particolare tipo di giocattolo o cibo in tema col periodo natalizio come orsacchiotti di peluche, trenini e macchinine, bon bon, caramello e il mitico Lego, uno dei più belli e originali stage da completare, con un arrangiamento di Jingle Bells ancora oggi indimenticabile, così come le musiche delle altre zone, che rendono l'atmosfera di gioco ancora più piacevole.
    Lo scopo di ogni livello è quello di trovare tutti i pinguini sparpagliati all'interno di esso in modo da sbloccare il pannello per avere così accesso all'uscita da quest'ultimo e completarlo, divertendosi a raccogliere i vari oggetti e bonus presenti per incrementare il proprio punteggio, il numero di vite a disposizione e la propria energia, facendo attenzione ai bizzarri nemici che si incontreranno lungo il cammino come aeroplanini di carta, pupazzi, macchinine e soldatini Lego, il tutto avvalendosi dei poteri dell'armatura indossata da James Pond.
    Anche l'area esterna della fabbrica, che rappresenta la zona in cui è possibile scegliere il livello da affrontare, è pieno di oggetti, bonus e di stanze segrete da scovare dove fare incetta di punti, energia e vite, aree che sono comunque presenti anche all'interno dei normali livelli.
    Il titolo risulta inoltre poco frustrante, l'ideale per una partita spensierata e rilassante, con un'atmosfera di gioco gioiosa e simpatica come il periodo a cui fa riferimento.

    Note e curiosità:

    - Il gioco è il successore del primo episodio, James Pond e precede il terzo e ultimo capitolo della serie, James Pond III: Operation Starfish.

    - Le versioni di Master System e Game Gear sono nel complesso simili, anche se in alcuni frangenti vi sono delle modiche nei livelli o in alcune zone di essi.
    Ultima modifica di Fulvio84; 19-07-2009 alle 18:57:30

  8. #128
    THE VIRTUA SERGEANT L'avatar di PREDATOR SAGAT
    Registrato il
    11-04
    Località
    Cagliari "J6 ZONE"
    Messaggi
    6.644
    Titolo: Killer Instinct

    Produttore: Rare, Midway e Nintendo

    Anno: 1994 (ottobre)

    Piattaforma: arcade (versione esaminata)

    Genere: picchiaduro 2D

    Giocatori: 1-2 competitivo

    Flyer, CD & screen:





    Video: Intro & gameplay - Gameplay & Jago ending - Bug 80 HIT & Orchid No Mercy

    Descrizione:

    KI, prodotto dagli sforzi di Nintendo, Rare e Midway sfrutta la Silicon Graphics (SGI) e la terza dimensione, regalando al pubblico un insieme di effetti particellari e rotazioni 3D pre-renderizzate decisamente all'avanguardia per l'epoca. Impressionanti anche i filmati di intermezzo e le sequenze finali, rese possibili grazie ad un HDD interno all’arcade.
    Il gioco è comunque bidimensionale: ruota solo la telecamera e non si ha la reale possibilità di muoversi liberamente all'interno dello stage.
    Le caratteristiche fondamentali sono: le combo lunghissime per un peculiare gameplay (le più devastanti sono le ULTRA), che possono superare i 20 hit facilmente, per arrivare ai 40 e oltre; la violenza e l'atmosfera cupa, accompagnata dal sangue; la barra di energia doppia che si consuma in un solo match, con un breve intervallo quando finisce la prima, lasciando però invariata quella del nemico, che non viene resettata. Non mancano i riferimenti sessuali, soprattutto tramite la bella Orchid.
    Per giocare abbiamo 6 tasti, 3 (debole, medio e forte) per i pugni ed altrettanti per i calci. Il sistema di combo prevede delle mosse di apertura che, unite ad una serie di colpi normali e/o speciali, danno un "tot" di hit in automatico. Le più canoniche mosse speciali (uppercut, fireball, teletrasporto, ecc.) possono essere utilizzate anche al di fuori delle combo. Altri movimenti eseguibili sono: le Combo Breaker, che ci permettono di spezzare le combinazioni avversarie; le No Mercy, con cui uccidere il nostro nemico al termine del match; le Humiliation per deriderlo. E' possibile eliminare l'avversario pure buttandolo giù da alcuni stage con tanto di animazione dedicata.
    Il cast comprende 11 lottatori, tutti molto diversi tra loro: il tibetano ninja Jago, il pugile TJ Combo, la provocante Orchid, il lupo mannaro Sabrewulf, l'indiano Chief Thunder, lo scheletro Spinal, l'alieno (stile T-1000 di Terminator 2) Glacius, il lucertolone Riptor, l'uomo torcia Cinder, il cyborg Fulgore ed il boss a due teste Eyedol, selezionabile tramite un cheat.
    La storia gira intorno alla potente organizzazione Ultratech che, oltre ad organizzare il torneo, è responsabile di vari esperimenti, alcuni dei quali hanno dato origine ai protagonisti del titolo.
    Nonostante i molti pregi, KI mostra i suoi limiti a causa: di alcuni bug che sbilanciano pesantemente gli incontri; dell'eccessiva precisione per utilizzare la Combo Breaker e per le esigue manovre difensive.
    Per concludere, pur non diventando il punto di riferimento dei picchiaduro, che per anni hanno visto dal lato tecnico/strategico le produzioni CAPCOM e SNK primeggiare, KI è riuscito a ritagliarsi un posto d'onore grazie alle sue peculiarità dovute principalmente alla SGI ed alle combo interminabili, persino a 14 anni di distanza rimane unico, insieme al suo seguito KI 2.

    Note e curiosità:
    • Sfruttando un bug è possibile performare combo da 80 HIT.
    • Nonostante il filmato iniziale e le dichiarazioni, il coin-op non è basato sull’ hardware dell’ Ultra64, nome in codice del Nintendo64, che è invece inferiore.
    • Esistono altre versioni del gioco, una per SNES e l'altra per Game Boy.
    • E' stato rilasciato un CD con le musiche riarrangiate (15 tracce più una segreta), chiamato Killer Cuts, la copertina è quella dell'immagine accanto al flyer.
    • Originariamente Orchid doveva gridare "Burning Panther" durante la trasformazione, ma secondo i beta testers era ridicolo che un personaggio traformato potesse parlare, d'altronde Sabrewulf e Riptor non parlano.
    • In una prima versione la mossa energetica di Chief Thunder era solo il Tomahawak, successivamente venne cambiato in Phoenix, ma poi decisero di reinserire il Tomahawak come altra mossa disponibile.
    Ultima modifica di PREDATOR SAGAT; 8-05-2009 alle 14:40:42

  9. #129
    THE VIRTUA SERGEANT L'avatar di PREDATOR SAGAT
    Registrato il
    11-04
    Località
    Cagliari "J6 ZONE"
    Messaggi
    6.644
    Titolo: Killer Instinct

    Produttore: Rare, Midway e Nintendo

    Anno: 1995 (agosto)

    Piattaforma: SNES (versione esaminata)

    Genere: picchiaduro 2D

    Giocatori: 1-2 competitivo

    Pack & screen:



    Video: Presentazione globale - Gameplay

    Descrizione:

    L'agosto del 1995 fu un mese caldo per gli appassionati di picchiaduro possessori di SNES, uscì infatti, insieme al CD delle musiche riarrangiate (ricordiamo che il sonoro del gioco è molto d'atmosfera e ben fatto), la versione casalinga di Killer Instinct!
    Durante il periodo dello sviluppo del porting furono dette molte imprecisioni, come ad esempio che il gioco avrebbe avuto "più dettagli" della versione arcade, che i comandi sarebbero stati più precisi o che le differenze sarebbero state minime! Nel contempo dissero che probabilmente avrebbero omesso completamente Cinder per problemi di spazio.
    Quando finalmente la cartuccia uscì, fu una gioia: i personaggi c'erano tutti ed il feeling con i comandi rimase invariato! Il resto un po' meno... Tuttavia la cosa importante è che anche col PAD del SNES si potessero fare le combo più disparate senza sentire la mancanza dei comandi da sala.
    Come era lecito aspettarsi, su SNES ci furono dettagli in meno e non in più, oltre che a presentare: personaggi più piccoli; diminuzione degli effetti particellari nelle mosse e nei combattenti (ad es. Cinder perse la sua aura di fuoco e scomparve per tutti l'effeto ombra all'interno delle combo); eliminazione totale delle rotazioni degli stage, che inoltre persero vari particolari; scomparsa dello zoom; taglio completo dei filmati degli intermezzi e dei finali. Al loro posto furono adottate schermate fisse, mentre per le fini fu utilizzato il motore del gioco con risultati ridicoli in confronto all'arcade.
    Nonostante ciò, la cartuccia di KI rappresentò un piccolo miracolo di programmazione per la console a 16bit della NINTENDO e seppe regalare ore interminabili di divertimento a suon di combo e No Mercy! Dopo tante omissioni, bisogna sottolineare le aggiunte di un Training Mode, utilissimo per imparare e sperimentare combinazioni folli, ed un Tournament Mode per il VS.
    Un titolo immancabile nella collezione di chi possedeva o possiede un SNES, che dimostra che ciò che conta non è solo la realizzazione tecnica, ma, anzi, è soprattutto il gameplay!
    Ovviamente chi odiava il titolo Rare su coin-op, proseguì a detestarlo nella sua versione casalinga, d'altronde ognuno ha i suoi gusti.
    Ultima modifica di PREDATOR SAGAT; 8-05-2009 alle 14:44:38

  10. #130
    THE VIRTUA SERGEANT L'avatar di PREDATOR SAGAT
    Registrato il
    11-04
    Località
    Cagliari "J6 ZONE"
    Messaggi
    6.644
    Titolo: The King Of Dragons

    Produttore: Capcom

    Anno: 1991 arcade, 1994 SNES

    Piattaforma: arcade, SNES (entrambe versioni esaminate)

    Genere: picchiaduro a scorrimento 2D

    Giocatori: 1-3 cooperativo arcade, 1-2 cooperativo SNES

    Screen: 6 arcade





    Video: Arcade gameplay 1 - Arcade gameplay 2 - SNES gameplay

    Descrizione:

    The King Of Dragons è sicuramente un picchiaduro a scorrimento orizzontale leggendario, riuscì a far appassionare moltissimi profani al mondo fantasy dei giochi di ruolo al quale si ispira! Ancora oggi sono attivi molti siti a lui dedicati che lo testimoniano.
    Scegliendo tra una rosa di 5 personaggi classici, ci potremo muovere in un mondo fantastico ben ideato in 16 livelli, sfidando mostri di ogni genere: dai comuni goblin a uomini pesce, oppure arpie, ragni giganti, scrigni animati, blob, cavalieri, uomini bestia, ciclopi ed ovviamente draghi! Tutto allo scopo di liberare il regno da un perfido dragone (foto 6) ed il suo esercito!
    Ogni combattente che potremo impersonare ha delle caratteristiche ben definite: l'elfo non è fortissimo e ha una difesa debole, ma ha attacchi ad ampio raggio, una buona magia ed è veloce; il mago ha attacchi a medio raggio, non ha una buona difesa, ma è forte in magia; il guerriero è forte in attacco ed è resistente, però scarso in magia; il chierico è "il mito" e non deve mai mancare in un team, ha la miglior difesa, un buon attacco e una buona magia, però è lento; il nano è veloce, resistente, ha il salto lungo, ma ha un range molto limitato oltre ad essere debole negli attacchi magici.
    I nostri eroi combattendo e raccogliendo tesori aumenteranno di livello in stile RPG insieme al loro equipaggiamento (1-8) ed alle loro prestazioni. Mano a mano che cresceranno avranno a disposizione armi e scudi differenti, che saranno ben visibili anche durante il gioco!
    L'unica nota stonata è che non vi sono mezzi o animali da cavalcare, ma non può essere questo a cancellare il divertimento nello studiarsi il team più adatto per sopravvivere ad ogni situazione. Da provare assolutamente in coppia o in 3!
    Per quanto riguarda i comandi, avremo: un tasto per attaccare, uno per saltare, indietro mentre si viene colpiti per parare e attacco+salto per la magia (meteora, tuono, fuoco; extra e senza danneggiarci, rana e gioiello), che ci toglierà energia vitale come di consueto.
    Una volta che un nostro compagno morirà, lascerà vagare una sfera contenente una magia, colpendola la attiveremo. E' bene non sprecare queste sfere, al fine di fare fuori i nemici più forti o più numerosi!
    Le musiche sono molto carine e l'urlo di battaglia dei nostri protagonisti fa senza dubbio il suo dovere.
    Tecnicamente molto ben fatto, risente di rallentamenti nella versione SNES che presenta, inoltre, personaggi più piccoli ed un leggero downgrade grafico. A suo favore ha la mappatura dei tasti disponibile.
    Gran bel gioco nel suo genere, da non perdere, soprattutto se siete amanti del genere fantasy!

    Note e curiosità:
    • Il gioco è incluso in CAPCOM classics collection vol.2 (PS2, XB e PSP) in una versione arcade perfect, cogliete l'occasione per utilizzare il vostro multitap! Testata anche la versione PS2.
    Ultima modifica di PREDATOR SAGAT; 8-05-2009 alle 15:39:57

  11. #131
    THE VIRTUA SERGEANT L'avatar di PREDATOR SAGAT
    Registrato il
    11-04
    Località
    Cagliari "J6 ZONE"
    Messaggi
    6.644
    Titolo: Captain America and the Avengers

    Produttore: Data East, Mindescape, Inc

    Anno: 1991 arcade, NES; 1992 Genesis; 1993 SNES, Game Gear; 1994 Game Boy

    Piattaforma: arcade (versione esaminata), NES, Genesis (versione esaminata), SNES (versione esaminata), Game Gear, Game Boy

    Genere: picchiaduro a scorrimento 2D, sparatutto, platform

    Giocatori: 1-4 cooperativo arcade; 1-2 cooperativo NES, SNES, Genesis; 1 Game Gear, Game Boy

    Screen: 2 arcade, 2 Genesis, 2 SNES





    Video: Arcade gameplay 1 - Arcade gameplay 2 - NES gameplay

    Descrizione:

    Un gioco ispirato a Capitan America & i Vendicatori come si deve!
    Impersonando il Capitano, Iron Man, Occhio Di Falco o Visione, dovremo combattere per i 5 grandi livelli di gioco per abbattere il perfido Teschio Rosso! Il tutto alternando fasi classiche di picchiaduro a scorrimento 2D a sezioni in stile sparatutto, senza dimenticare qualche elemento platform, proprio risicato a dire la verità.
    Il divertimento è assicurato, con l'utilizzo di soli 2 tasti (salto e azione) ed i direzionali, potremo fare di tutto: lanciare oggetti, distributori, nemici, sparare reggi, volare e realizzare azioni combinate. Non solo ci accompagneranno nemici classici della serie, ma anche amici, come ad es. Sub-Mariner o Quicksilver! Per non farci scordare le origini del titolo, saranno presenti i classici effetti da fumetto "BANG!", "BOOOM!" e così via. Ovviamente non mancheranno i soliti discorsi pieni di eroismo ed ideali, che faranno capolino durante le varie sezioni di gioco e tra un livello e l'altro.
    Tecnicamente è su un buon livello, anche se sente inevitabilmente il peso degli anni. La versione arcade è la migliore in assoluto, poi abbiamo quella SNES, un gradino sotto quella Mega-Drive/Genesis ed a seguire le altre. Per le due console a 16bit ha subito un downgrade grafico, maggiore in quella SEGA, ed è soggetta a rallentamenti nelle situazioni più concitate, in generale non rendono molta giustizia al coin-op. Da sottolineare il porting del NES che ha una storia leggermente differente (dovremo salvare Iron Man e Visone) ed in cui si possono usare solo Capitan America ed Occhio Di Falco.
    Se siete amanti dei Vendicatori non potete perderlo! In sala giochi vale la pena di provarlo in 2 o soprattutto in 4!
    Ultima modifica di PREDATOR SAGAT; 8-05-2009 alle 14:57:01

  12. #132
    Fulvio84
    Ospite
    Titolo: Wonder Boy

    Produttore:
    Sega

    Anno:
    1986

    Piattaforme:
    Master System/Game Gear (versione esaminata), Arcade, Commodore 64, Amstrad CPC, Sega SG-1000, ZX Spectrum

    Genere:
    Piattaforme

    Giocatori:
    1

    Screen:





    Descrizione:

    Titolo che porterà alla nascita della fortunata serie Wonder Boy, questo primo episodio vede come protagonista un ragazzo dall'aspetto primitivo di nome Tom-Tom, venuto a sapere del rapimento della sua fidanzata, Tanya, ad opera di un crudele mostro in grado di mutare la forma del suo volto.
    Scopo del gioco è quindi quello di condurre Tom-Tom al salvataggio della sua ragazza, dovendo percorrere un totale di nove aree, ognuna di esse suddivisa in quattro round e rappresentanti un diverso tipo di paesaggio, rispettivamente l'alberata foresta, la collina, la grotta e il bosco oscuro, dove avrà anche luogo un combattimento alla fine di quest'ultimo contro le varie forme in cui la creatura che ha rapito Tanya si presenta. Non mancano comunque livelli speciali o versioni differenziate degli stessi, come la grotta di ghiaccio o il paesaggio di nuvole, o livelli bonus dove è possibile collezionare parecchi punti e incrementare così il proprio score.
    Trattandosi di un platform, non presentando quindi quegli elementi in stile action GDR che contraddistingueranno i capitoli futuri della saga, l'obiettivo è quello di raggiungere la fine del round evitando i nemici presenti e raccogliendo i frutti necessari a mantenere alta la barra di vitalità, rappresentante l'energia di Tom-Tom che nel caso calasse completamente provocherebbe la perdita di una vita. Oltre alla frutta da raccogliere, che aumenta anche il proprio punteggio, sono presenti anche dei bonus ottenibili rompendo delle uova, come un martello in grado di eliminare i nemici, uno skate per percorrere più velocemente il livello e una fata che rende temporaneamente invincibili, ma anche dei malus come lo stregone che aumenta la frequenza del calo della barra di vitalità.
    In ogni round inoltre è possibile collezionare una bambola dalle sembianze di Tanya che permette di sbloccare un livello segreto e ottenere così un finale alternativo.
    Il livello di difficoltà aumenta area dopo area e portarlo a termine non è affatto un'impresa facile, nonostante la presenza di quattro checkpoint per ogni round, ma nel complesso il gioco risulta piuttosto gradevole anche se un po' ripetitivo negli scenari e nel sonoro, caratterizzato comunque da melodie molto carine e in linea con i vari livelli e le fasi di gioco.

    Note e curiosità:

    - Le versioni delle due console Sega sono uguali ad eccezione del sonoro che pur presentando gli stessi motivi hanno un tono diverso.
    Ultima modifica di Fulvio84; 19-07-2009 alle 19:23:48

  13. #133
    ... L'avatar di maxlee
    Registrato il
    10-04
    Località
    L'isola dell'Utopia
    Messaggi
    3.534
    Titolo: Eliminator

    Produttore: Hewson

    Anno: 1988

    Piattaforma: C64 (analizzato), ZX Spectrum, Amstrad CPC, Amiga, Atari ST

    Genere: Racing Anomalo

    Giocatori: 1

    Screen:



    Prendete un’attuale pista di un Wip3out, frantumate e spargete per tutto il percorso uno Space Invaders (mattoncini compresi), cuocere il tutto con il fuoco lento della tecnologia di un C64 della fine degli anni ’80 e avrete ottenuto un discreto mix di generi che di nome fa Eliminator.
    Un’astronave che corre senza freni su una pista sospesa nello spazio e che per difendere la propria incolumità non può far altro che deviare gli ostacoli che le si parano davanti, che siano inanimati come i campi di forza e fiumi d'acqua (superabili in altezza solo tramite
    apposite rampe) o “vivi” come gli alieni da disintegrare tramite le classiche armi e gli altrettanto onnipresenti power up. Questi, a forma di cristallo, permettono di potenziarle o in alternativa scegliendone uno di altro colore, di recuperare l’energia perduta. Impegnati in un frenetico zigzag ci si può imbattere in uno scontro frontale che causa la perdita di una delle tre vite, mentre un proiettile incassato si limita a mandar giù la poca energia a disposizione: il tutto per 8 interminabili livelli, in alcune occasioni frustranti e non poco.
    Tutto ciò non a causa dei comandi essenziali (destra sinistra fuoco) che svolgono egregiamente il lavoro sia per i tempi di reazione che per la precisione, non per l’aspetto futuristico ben realizzato e straordinario considerando i limiti della macchina, non per il gameplay preciso e ingegnoso e tanto meno per il sonoro superbo che resterà nella testa a risuonare in loop ben oltre il tempo necessario per completare il viaggio; non per tutti questi pregi piuttosto per l’anima di Eliminator, il suo trial and error che come in molti altri vecchi prodotti è un componente fondamentale per arrivare fino al the end. Bisogna provare e riprovare il percorso, sbagliare e memorizzare gli ostacoli in quanto le azioni hanno un tempo d'esecuzione e uno spazio piuttosto ristretto, soprattutto da metà gioco in poi.
    Eliminator può essere considerato uno di quei prodotti che permettono di sfidare tanto le proprie capacità quanto la propria pazienza. Nonostante questo aspetto negativo, un giro sulla navetta d'altri tempi è d'obbligo, anche fosse solo per attraversare il percorso proposto nel primo livello e con l'altrettanta unica prospettiva di godere della melodia offerta dalla splendida colonna sonora. Come dice il saggio, uno di quei tanti prodotti capaci di provocare amore quanto odio, quest'ultimo comunque sano e d'annata come solo i retrogiochi sono in grado di ricreare.
    Ultima modifica di maxlee; 4-01-2008 alle 13:25:23

  14. #134
    THE VIRTUA SERGEANT L'avatar di PREDATOR SAGAT
    Registrato il
    11-04
    Località
    Cagliari "J6 ZONE"
    Messaggi
    6.644
    Titolo: Knights of the Round

    Produttore: Capcom

    Anno: 1991 arcade, 1994 SNES

    Piattaforma: arcade, SNES (entrambe versioni esaminate)

    Genere: picchiaduro a scorrimento 2D

    Giocatori: 1-3 cooperativo arcade, 1-2 cooperativo SNES

    Screen: 6 arcade





    Video: Arcade boss - SNES gameplay

    Descrizione:

    Siamo davanti ad un titolo che tratta le vicende dei Cavalieri della Tavola Rotonda, mettendoci nei panni dei più famosi di loro. Uscito a qualche mese di distanza da The King of Dragons, ne possiamo notare alcuni tratti in comune: i combattimenti all'arma bianca e gli upgrade visibili addosso ai 3 personaggi disponibili, ognuno con le sue caratteristiche. Potremo impersonare: Arthur, il medio; Lancelot, veloce ma debole; Percival, lento e potente, grazie alla sua corse è il guerriero più conveniente da usare.
    Il nostro scopo, affidatoci da Merlino (foto 2), sarà quello di recuperare il Santo Graal percorrendo 7 livelli discretamente lunghi, al termine dei quali ci aspettaeranno i classici mid-boss e boss. Una nota di merito và alla realizzazione di questi ultimi, che in alcuni casi sono davvero carismatici, citiamo: Braford (foto 4), Balbars e Muramasa (foto 5), che sembra uscito dall'anime dei 5 Samurai.
    Il resto dei nemici da affrontare è molto vario, ci ostacoleranno: soldati semplici, in armatura, maghi, arceri, agili spadaccini, tigri e aquile, grassoni con alabarde, gentaglia a cavallo e giganti corazzati.
    Durante il nostro viaggio, mediante combattimenti, tesori e bonus vari, potremo alzare il livello (1-16) del nostro eroe, così facendo, oltre ad aumentarne le prestazioni, vedremo cambiare la sua arma, la sua armatura e persino il suo volto, ad es. Percival diventa pelato con la barba!
    Per giocare avremo a disposizione 2 tasti: salto e attacco, combinandoli potremo effettuare mosse aggiuntive o la più classica supermossa che ci toglie un po' di energia. In KOTR è possibile anche andare a cavallo, ne abbiamo di 2 tipi, corazzato e non, che presentano caratteristiche leggermente differenti. In sella al nostro destriero saremo in grado di effetuare alcune mosse diverse.
    Il sonoro è buono: i suoni sono carini e le musiche si sposano bene con l'atmosfera cavalleresca.
    La versione SNES ha subito il solito downgrade grafico con meno dettagli, schermo ridotto e guerrieri più piccoli, senza scordare i classici rallentamenti nelle situazioni più concitate. Inoltre è stato tolto il sangue.
    In conclusione, il gioco è molto divertente e tecnicamente molto ben fatto per l'epoca, purtroppo soffre del solito problema de genere, ovvero la ripetitività. Sarà comunque stimolante tentare di upgradare al massimo ciascun personaggio per vederne l'ultimo stadio.

    Note e curiosità:
    • Colpendo i tesori, questi si divideranno e potremo fare più punti.
    • Giocando in 2 è disponibile esperienza per far crescere al massimo solo un personaggio, quando si è in 3 è impossibile ottenere il livello 16.
    • Il boss finale si chiama Garibaldi (foto 6), ma non ha nulla a che vedere con l'Eroe dei due Mondi.
    • Il titolo è incluso in CAPCOM classics collection vol.2 (PS2, XB e PSP) in una versione arcade perfect, cogliete l'occasione per utilizzare il vostro multitap! Testata anche la versione PS2.
    Ultima modifica di PREDATOR SAGAT; 8-05-2009 alle 14:51:29

  15. #135
    THE VIRTUA SERGEANT L'avatar di PREDATOR SAGAT
    Registrato il
    11-04
    Località
    Cagliari "J6 ZONE"
    Messaggi
    6.644
    Titolo: Captain Commando

    Produttore: Capcom

    Anno: 1991 arcade; 1995 SNES; 1998 PSone

    Piattaforma: arcade (versione esaminata), SNES, PSone

    Genere: picchiaduro a scorrimento 2D

    Giocatori: 1-4 cooperativo arcade; 1-2 cooperativo SNES, PSone

    Screen: 3 SNES, 3 altre versioni



    Video: Arcade gameplay - SNES gameplay

    Descrizione:

    Captain Commando riesce ad emergere dal mare dei vari picchiaduro a scorrimento grazie al tocco bizzarro ed inconfondibile dei suoi protagonisti ed alle numerose azioni che questi possono compiere.
    Potremo scegliere tra: Captain Commando, il leader del gruppo che combatte utilizzando pugni ed elettricità; Jennety (in occidente Mack the Knife), una mummia aliena che combatte con due pugnali ed il cappellino in testa; Sho (in occidente Ginzu), un ninja in grado di dividere in due i nemici con la sua katana; Hoover (in occidente Baby Head), un baby genio che combatte sopra un mech.
    Tramite i classici 2 tasti del salto e dell'attacco potremo eseguire la solita supermossa che ci priverà di un po' di energia, ma che colpità tutti coloro che ci sono intorno. Ma non è tutto qui, durante la nostra battaglia all'interno dei 9 livelli di gioco, potremo: correre; performare qualche combo; lanciare i nemici; raccogliere ed utilizzare diverse armi da terra, anche dopo aver disarmato gli avversari; pilotare mech e surf motorizzati. Tutto per arrivare ad eliminare il cattivone di turno, Genocide (in occidente Scumocide).
    L'avventura è discretamente lunga e godibile, mentre il comparto sonoro è nella media, CAPCOM ci ha regalato musiche e suoni migliori.
    Su SNES abbiamo i soliti downgrade col ridimensionamento di personaggi, schermo e qualche rallentamento, mentre su PSone non si può giocare in 4.

    Note e curiosità:
    • Captain Commando è presente come personaggio giocabile nei due titoli della saga MARVEL VS CAPCOM e ha diverse mosse che richiamano i suoi 3 amici singolarmente ed una di gruppo. Inoltre è presente pure in NAMCO X CAPCOM.
    • Alcuni personaggi appaiono nello stage di Ken in Street Fighter ZERO 2.
    • Le prime lettere delle due parole formano la parola CapCom!
    • Esistono versioni del gioco, anche arcade, che utilizzano nomi giapponesi anche se sono occidentali oppure propongono nomi alternativi per gli altri 3 personaggi: Mummy Commando, Ninja Commando, Baby Commando.
    • Il gioco è presente in CAPCOM classics collection vol.2 (PS2, XB e PSP) in una versione arcade perfect. Testata anche questa su PS2.
    Ultima modifica di PREDATOR SAGAT; 8-05-2009 alle 12:05:11

Pag 9 di 23 PrimoPrimo ... 678910111219 ... UltimoUltimo

Regole di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •