Daily Memorabilia Storie (10/2/2010) - Pag 11
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Discussione: Daily Memorabilia Storie (10/2/2010)

Cambio titolo
  1. #151
    Mvesim
    Ospite

    NAKRANA [puntate 16/17/18/19/20]

    Citazione Jeff
    NAKRANA
    1 OLOTIPAC

    Lomgul ha proposto al Buono,il Brutto,il Fetente e il Gaio(associateli voi ai personaggi come preferite) un arduo quesito.In palio, il primo Olotipac e la Carta da Pacchi.Due orologi,di cui uno rotto.Quale sarà l'orologio più preciso?

    Lomgul:Nel frattempo, potete andare in un ssstanza che abbiamo preparato per voi.Ssseguite il mio vice, prego.Quando avrete la risssposta,tornate da me.
    Quee:Un secondo, dovrei prima controllare alcune cose...

    Quee tira fuori un orologio da un taschino,controlla l'ora,guarda gli orologi sulle pareti e si mette a scribacchiare alcune cose su un foglio, che mette poi in tasca assieme al suo orologio.

    Quee:Fatto.Possiamo andare,ora.
    Zerthgy:Se volete potete anche visitare il nostro villaggio.Abbiamo varie attrazioni,sapete...la basilica di San Gustavo dal Fosso;La scultura della "Famiglia di Castori in Marmo" del famoso maestro di Michelangelo,Splinter;
    il Museo dei Sassi Colorati e, solo in questa settimana, la visione del "Sogno di notte chiara", un film d'autore in bianco e nero dalla durata di 3 ore ambientato in una sola stanza, con un solo protagonista che dorme per tutto il film, con un grandissimo colpo di scena verso la metà.Pensate, il protagonista si gira!Ops, ma forse non dovevo dirvelo...e per finire, il nostro rinomato Cimitero in via Gufo 17.Ci sono di quelle lapidi cosi artistiche,sapete...
    Drawde: Bah, non abbiamo tempo da perdere con tali sciocchezze.Andiamo nella stanza e pensiamo a come risolvere questo dannato quesito.
    M.J.: Già, speriamo che ci vengan delle buone idee...
    Quee:Forse ne ho alcune io...dopo vi spiegherò.
    Zerthgy: Ho capito, ho capito, vi accompagno alla vostra stanza...umpf.Speravo che apprezzaste l'arte...

    Zerthgy li accompagnò, frustrato, nella loro stanza.
    Li si miserò a discutere, per trovare una soluzione.
    Quee tirò fuori il foglietto su cui aveva appuntato alcune cose.

    Quee: Allora, ci sono due orologi.Uno rotto, e uno funzionante.Ho controllato, e ho visto che quello funzionante è in ritardo.Quindi non segna mai l'ora esatta,mentre quello rotto la segna due volte al giorno.Ora sappiamo la risposta.Andiamo.

    E così tornarono dal sindaco.

    Lomgul: E mmioo,il mio tess..ah,sssiete voi.Avete la sssoluzione?
    Quee: Certo.Posso affermare con certezza che l'orologio più preciso è il...

    (fine sedicesimo episodio)

    (è un pò corto,mi sa,ma devo mantenere la suspence -EDIT:e anche un contegno grammaticale)
    Citazione Jeff
    NAKRANA
    1 OLOTIPAC

    Nessun riassunto,nessun dorma(in effetti l'ho scritto tardi sto capitolo).
    Riprendiamo da dove era stato lasciato...

    Quee:...è il mio!

    Quee pareva sicuro di se stesso.Falkin non stava ascoltando,occupato com'era a mangiarsi un dolcetto che aveva in tasca.Drawde si guardava intorno preoccupato;se la risposta fosse stata errata,avrebbe provato a prendere l'olotipac con la forza.M.J. sembrava fiducioso, convinto nella risposta dell' amico.Il viso di Lomgul, però, non tradiva espressione alcuna.

    Lomgul:Non mi assspettavo una risposta ssssimile.Non è la risposta che volevo,quesssta.

    Drawde era sul punto di agire.Il suo piano era di tramortire il sindaco,prendere l'Olotipac e la carta di Skop, e andare via come se niente fosse.Con un po di fortuna, non si sarebbero accorti di nulla prima della loro fuga.M.J. era deluso dalla risposta.Guardava il soffitto della stanza pensieroso.Falkin era in preda ad allucinazioni mistiche, dove un Uii parlava con lui e gli chiedeva di giocarci.Quee non batteva ciglio.Nella stanza,per pochi interminabili secondi, era calato il silenzio.Fù lo stesso Lomgul a spezzarlo.

    Lomgul:Però...forse la tua risssposta è più esatta della mia.Fammi vedere il tuo orologio,ragazzo.

    Quee estrasse il suo orologio dal taschino, e lo consegnò al sindaco.Gli altri rimasero impietriti.A parte Falkin, che s'era messo a saltellare per la stanza, agitando Zweibalger come se fosse un telecomando, tentando di colpire inesistenti nemici.
    Lomgul prese un orologio che aveva in tasca, diede un occhiata al suo e a quello di Quee,e glielo restitui.

    Lomgul:Non era la rissssposta che mi asssspettavo, ma la accetto comunque.L'Olotipac e la Carta da Pacchi sono vosssstri.

    Quee,Drawde e M.J. esultarono di gioia;finalmente avevano messo le mani su un Olotipac.E Falkin?
    Falkin,in preda alle allucinazioni,vide il sindaco.Ma non lo riconosse.
    Falkin: Ohhh...il Signore del Labirinto...

    E così Falkin andò verso il sindaco e gli mollo la spada di piatto sulla testa.Il sindaco cadde a terra,tramortito.Gli altri tre rimasero allibiti.

    Drawde:Falkin,ma che $%&@# hai fatto?

    La frase fù seguita da un ceffone terra-aria diretto alla faccia di Falkin.Dopo quella sberla a velocità Mach 2,Falkin rinvenne.
    Falkin:Uh...Boss...Vittoria...Cuore...

    Drawde:Ma di che diamine parli?Ma ti rendi conto di cosa hai fatto?
    Falkin:Ehm...no.Credo che quella tortina abbia fatto una strano effetto.Eppure era scaduta solo da 8 mesi...
    M.J.:Ehm,forse è meglio scappare,ora.
    Quee:Che impiastri...

    E così cominciarono a correre via.Uscirono come degli scalmanati dalla casa,correndo a perdifiato.Il vice-sindaco si insospetti ed entrò dentro.Vide il sindaco a terra e urlò, irato, chiamando le guardie del villaggio.
    Zerthgy:Allarme,allarme, i turisti hanno attaccato il nostro sindaco.Prendeteli.Vivi...o morti!!

    Il vantaggio dei quattro fuggiaschi era esile.Ad una cinquantina di metri da loro, una decina di guardie li rincorreva.Per ucciderli.Mano a mano che si avvicinavano alla nave, questi si avvicinavano.Quee comprese che non ce l'avrebbero fatta,fuggendo.Diede appello ad ogni briciolo della sua forza, e si fermò.Il circolo magico apparve nel terreno.

    Quee:Chiave da 11, rivela i tuoi poteri e dammi la tua energia.Carta da Pacchi,mostra la tua potenza!

    Dopo questa frase,Quee si accascio a terra.
    Sentendo la sua voce,gli altri 3 si fermarono a guardare.Vedendolo cadere a terra, accorserò da lui.Ma la magia della carta si era comunque attivata.Le guardie che li inseguivano erano bloccate,legate da carta da pacchi e nastrini.Sembravano quasi dei regali di natale,a guardarli.
    Falkin prese Quee in spalla.Corsero alla nave volante, e partirono in fretta e furia.Alle guardie, che nel frattempo si erano liberate,non rimase altro che imprecare mentre essi volavano nei cieli.
    Tornavano alla base,con il loro primo Olotipac.Ma Falkin,tra se e se,rimuginava,pensando all'accaduto.
    Falkin:Ancora una volta è stata colpa mia.Ancora una volta,delle persone han rischiato di morire per colpa mia.Quanti ancora dovranno soffire,restando attorno a me.Non posso lasciare che accada ancora,come quando...Rosa.Oh,Rosa...

    Drawde e M.J. si occuparono di governare la nave volante.Quee giaceva su una branda, svenuto.Falkin trascorse quelle ore ad un tavolino,a braccia conserte,singhiozzando e gemendo,pensando al passato.

    (Fine diciassettesimo episodio)

    Uhm,ho appena finito di leggere Musashi,di Eiji Yoshikawa.Un bellissimo libro,e credo che mi abbia lasciato qualche segno anche sullo stile di scrittura.Questa puntata è più seria delle altre,noto.E anche più drammatica.Spero vi sia piaciuta comunque.
    Citazione Jeff
    NAKRANA
    2 OLOTIPAC

    Il viaggio verso la base durò alcune ore.Falkin lo passò piangendo e singhiozzando pensando al suo triste passato, deluso dal suo presente, incerto per il futuro.Quee giaceva sul letto, ancora svenuto, respirando affannosamente.Drawde e M.J. governavano la nave, nell'intento di tornare alla base.Avevano trovato un Olotipac, certo, ma non potevano non pensare ai rischi occorsi.

    Ma ormai, erano arrivati alla base.Scesi dalla Flying Carriolet, portarono Quee all'infermeria della base.Ancora non si era svegliato, ma almeno ora il respiro era più regolare.Drawde, Falkin e M.J. andarono a fare rapporto ad Herta, che poi si congedò.Aveva degli affari da sbrigare con un cliente.
    Bisogna dunque far notare ai miei due lettori che, per sbarcare il lunario e per tenere una copertura, Herta aveva creato un agenzia di mercenari.I mercenari in questione erano,ovviamente, i personaggi a voi già noti.Il gruppo di mercenari era conosciuto come SiiD.Herta ne curava gli affari, e Drawde ed M.J. si occupavano di sbrigarli.
    Non erano propriamente lavori pacifici, e spesso ci scappavano le risse e i pestaggi.Per questo motivo infatti M.J. era finito in gattabuia, dopo l'ultima missione che gli era stata affidata.

    I tre si sistemarono nelle loro camere,pensando al futuro
    Ormai era giunto il momento di prendere delle decisioni.Per esempio, quale sarebbe stato il successivo Olotipac.Ma non solo.
    Qualche ora dopo, Herta li mandò a chiamare.Ma arrivarono solo Drawde e M.J.
    Di Falkin, c'era solo una lettera.La lettera recava le seguenti parole:
    "Non sono che un peso per voi.Non ho fatto che disastri, e ho rischiato di farvi morire per i miei errori.Non mi resta che andarmene per ritrovare la giusta via che ho perduto.Quando sarò pronto, ritornerò.Spero che mi rivorrete con voi.
    Eduard O'Falkin"

    M.J. e Drawde l'avevano letta mentre arrivavano.Poi la consegnarono ad Herta.Tutto sommato non la prese male.

    Herta: Oh,merda.Quel cretino...grrr...semmai tornerà, le sentirà.Ah,se le sentirà...

    Oltre ad Herta, nella stanza, sedeva un uomo, di cui riporto una foto

    Spoiler:


    L'uomo in questione si chiamava Marcello Wallus.Herta spiegò a Drawde e M.J. la situazione.Marcello Wallus era un famoso uomo d'affari, una persona le cui offerte non si potevano rifiutare, tanto buono e generoso era.A Marcello era stata però rubata una preziosa valigetta.Il loro compito sarebbe stato quello di recuperarla.Non sarebbero andati da soli,s'intende.Marcello aveva acconsentito a mandare due dei suoi uomini ad aiutarli.Due uomini vestiti elegamentemente,di nero.Impossibile non riconoscerli.Sarebbero arrivati la mattina successiva.La partenza, quindi, era fissata al giorno successivo.Decisi i dettagli, si congedarono.A Drawde ed M.J. non restava che andare a dormire, stremati.
    Arrivò la mattina, e i due erano preparati di tutto punto.Ad un tratto suonarono alla porta, ed andarono ad aprire.Alla porta,videro due persone.

    Spoiler:

    Erano gli uomini di Wallus,impossibile confondersi.Quello più basso parlò.

    ???:Io sono Jake,e lui è Elwood.Siamo in missione per conto del Signore.
    Drawde:Ah,capisco, il signor Wallus...noi siamo pronti,partiamo subito.

    E cosi i quattro partirono, di prima mattina.
    Un ora dopo,altre due persone arrivarono alla base.Andò Herta ad aprire.

    ???:Salve,siamo gli uomini di Wallus.
    Herta: ...ma allora Drawde e M.J. con chi sono partiti?

    (fine diciottesimo episodio)
    Citazione Jeff
    NAKRANA
    2 OLOTIPAC

    ???:Salve,siamo gli uomini di Wallus.
    Herta: ...ma allora Drawde e M.J. con chi sono partiti?
    ???:Uhm...già partiti?Questo è un problema.Se non recuperiamo la valigetta,Wallus ci licenzia.Meglio metterci in viaggio e andare a raggiungerli.Sappiamo dove stanno andando.
    Herta:Posso almeno sapere i vostri nomi?

    Spoiler:


    ???:Il mio nome è Fener.Darth Fener.
    ???2:E il mio è Onesto Bianchi.
    E cosi i due uomini di Wallus partirono alla ricerca di Drawde, M.J. e i loro compagni di viaggio.

    E così, in quella fresca mattina di primavera due compagnie eran in viaggio.Gli uomini di Wallus, disposti a tutto per non essere licenziati, e la bizzarra combriccola di M.J..
    E un uomo viaggiava da solo.Viaggiava alla ricerca della rettitudine, per non essere un peso.Vagava senza meta, e si fermò a mangiare ad una locanda.
    Un cappello da cuoco adornava l'insegna cigolante."Dal vecchio Tony",questo era il nome della locanda.Entrò,e pensò che fosse meno sporca di quanto pensasse.Ordinò da mangiare, e si accomodò ad un tavolino in un angolo.Pensava ancora a cosa fare, quando la minestrina leggera che aveva ordinato arrivò.Scottava, peraltro.Era intento a mangiare quando una persona si sedette davanti a lui.Indossava una vistosa cintura.Quell'uomo era abituato a quella reazione, la facevano tutti.Ad un tratto, parlò.

    ???:Comincio col presentarmi.Hai notato la cintura,immagino.E la cintura del campione di Ires Nur*.Cioè io.Puoi chiamarmi semplicemente Cam.
    Noto che qualcosa ti cruccia.Serve aiuto?
    Falkin:Sono alla ricerca della retta via.Ho commesso tanti errori, e sto cercando di espiarli.
    Cam:Forse posso aiutarti.Ora sono allievo di un anziano samurai, e da lui sto apprendendo la Via della Spada.E uno stile di vita, rinfranca lo spirito e il corpo.
    Falkin accettò.Tanto, non aveva molto da perdere.Forse era la scelta giusta.E così, dopo aver pagato, si avviarono per la città di Merora.

    Nel frattempo anche M.J.,Drawde,Elwood e Jake si erano fermati a mangiare.Approfittarono di quella sosta per fare il punto della situazione.

    Drawde:Secondo le nostre informazioni, dobbiamo andare ad una locanda a Lorgerin.Gliele cantiamo, prendiamo il necessario, e ce ne andiamo.
    Elwood:Ah,anche voi vi dedicate alla musica.Ne sono felice.Noi siamo diretti all'abbazia vicino alla città.E quello il posto che ci ha indicato il Signore.
    Jake:Già.E li che dobbiamo svolgere la nostra missione.
    Drawde:Vabbè,vabbè, a me era stato detto diversamente.Andiamo li,allora.

    Intanto, alcune persone confabulavano in una stanzetta di una locanda...
    ???:Eghor, che facciamo.Questa valigetta non si apre.E ormai ci saranno alle calcagna.
    Eghor: Tranquillo Sguts.Ora ce ne andiamo da qua.Ci rifugeremo in un posto che non si immaginano nemmeno.

    E cosi i due ladri, con il prezioso malloppo, partirono per un abbazia li vicino...

    (fine diciannovesimo episodio)

    *Nota:C'era una nota, riguardo al torneo di Ires Nur.Si era svolto nel vicino Regno di Croon, e tra i vari partecipanti erano presenti famosi combattenti come Jurambalco e Stefano Lucchi.Gli altri nomi sono illeggibili, come buona parte delle note al riguardo.Se qualcuno è in grado di aiutarmi,e dirmi qualcosa di più su questi valorosi, si faccia pure avanti.Appena avrò raccolto abbastanza materiale cercherò di ricomporre gli appunti e di scrivervi il resoconto.
    EDIT: Da alcune tavole trovate nel Mar Morto sono giunto a conoscenza che il torneo prevedeva 16 partecipanti.
    Citazione Jeff
    NAKRANA
    2 OLOTIPAC

    Darth Fener e Onestino Bianchi, intanto, stavano viaggiando verso la locanda di Lorgerin.Erano arrivati ormai su una piccola collinetta rocciosa irta di rocce aguzze, quando ad Onesto venne in mente un insignificante particolare:il territorio era pianeggiante per chilometri, e l'ultima volta che eran passati di li non c'era nessuna collinetta.

    All' improvviso sentirono delle scosse sul terreno, ma terminarono in poco tempo.Superarono cosi la montagnetta, quando la montagnetta in questione cominciò a muoversi.
    E viderò che non era una montagnetta.
    Spoiler:

    Avevano infastidito un raro tarrasque albino gigante, peraltro anche molto irascibile(nota:l'illustrazione ritrae un tarrasque normale, questo è 3 volte più grande).
    Confido nel buon senso dei miei 3 lettori quando dico che chiunque fuggirebbe davanti ad una creatura simile.E la cosa più sensata, dopotutto.

    Fener e Bianchi si prepararono a combattere.
    Fener estrasse una strana sfera da una tasca e la lanciò,urlando "Luke,scelgo te!".
    Dalla sfera uscì una creatura simile
    Spoiler:


    pronta a combattere.
    Il primo ad attaccare fu il Tarrasque, che si limitò ad un RUGGITO.Non scese solo l'attacco di Luke, ma anche un po di cacca che macchiò i pantaloni.
    Toccò poi a Fener e Luke attaccare.
    Fener: Usa la FORZA, Luke.
    Luke sradicò un albero e lo lanciò verso il Tarrasque.Egli, che osservava tranquillo il cielo, non ci fece nemmeno caso.
    Approfittando della distrazione del Tarrasque, ch'era intento a guardare una nuvola a forma di osso, il gruppetto pensò di attuare una rivoluzionaria strategia ideata da Onesto.Era la tattica 4-bis, denominata anche come "fuga".
    Fener,Luke e Onesto, parlando sottovoce:Ce ne scappiamo alla velocità della luceeeee.
    E sparirono all'orizzonte, senza badare alla strada intrapresa.
    Il Tarrasque cercò invece di inseguire l'osso.Correndo travolse 4 villaggi, e quando si accorse di non poter prendere quell'osso cadde in depressione e pochi mesi dopo si suicidò per soffocamento tentando di mangiare un tal Mauritius Costanzius.
    Ma lasciamo da parte il povero Tarrasque.

    Nel primo pomeriggio Falkin e Cam arrivarono a Merora, e si fermarono in una locanda, "Da Menoa".Cam qui lo istruì sui primi rudimenti della Via della Spada, parlando di come la rapidità di movimenti fosse essenziale, e Falkin non poteva combattere agilmente con una corazza simile.Inoltre la tecnica del suo Maestro prevedeva il combattimento a due spade, inventato da lui stesso.E così Falkin decise di abbandonare la sua corazza rosa,per lasciarsi il passato alle spalle, e la seppelli sotto un albero che sorgeva vicino alla locanda.Sotto la corazza aveva questa.
    Spoiler:

    Ad un ragazzino che passava di li,tale Solenbum, disse che se ci fosse stato bisogno di una armatura, poteva trovarla sotto l'albero di Menoa.Poi tornò nella sua camera.

    I ladri e il gruppo di M.J., intanto, erano arrivati all'abbazia.Contemporaneamente.

    (fine ventesimo episodio)

  2. #152
    Mvesim
    Ospite

    NAKRANA [puntate 21/22/23]

    Citazione Jeff
    NAKRANA
    2 OLOTIPAC

    E così i due gruppi, quello dei ladri(Eghor e Sguts) e quello di M.J. arrivarono contemporaneamente all'entrata dell'abbazia.
    Ormai il sole cominciava a tramontare, e il padre superiore, Fra Buonino
    Spoiler:
    (qui ritratto in un momento di preghiera)

    li invitò a cenare da loro e a passare li la notte.
    La cena era modesta, ma buona.Sedevano tutti ad uno stesso tavolo,e mentre mangiavano, si misero anche a parlare.
    Drawde: Padre, ha sentito parlare di ladri in giro da queste parti?
    Fra Buonino: No, mi dispiace figliuolo.
    Drawde: Uff,peccato.E voi?
    Eghor:No, noi non sappiamo nulla.
    Sguts:Già, non sappiamo nulla di furti di valigette.
    M.J.: Ma non ha mai parlato di valigette, come facevi a saperlo.
    Sguts: Ma io dicevo per dire...
    Eghor:Ma potevi anche non dire, babbeo.
    Sguts: Comunque noi non siamo dei ladri, e non ruberemmo certo qualcosa a Wallus.

    Eghor cominciò a sentire un crescente impulso di strozzare il compagno.

    Drawde: E come fai a sapere che si trattava di Wallus?
    Jake: Ora che ci penso, quei due hanno una valigetta...
    Elwood: Già, e da come parlano sembra quasi che...
    Drawde: ...che siano loro i ladri!

    Eghor e Sguts, essendo stati scoperti e in inferiorità numerica tentarono di scappare.Fecero soltanto qualche centinaio di metri di corsa,ma non fù faticoso per M.J. e Drawde raggiungerli.Dopo un sano pestaggio i ladri scapparono via lasciando la valigetta.Quando Drawde e M.J. tornarono dentro l'abbazia trovarono Jake ed Elwood a parlare con il padre superiore.
    Jake: Il Signore ci ha guidato qui per aiutarla, sappiamo che ha bisogno di soldi per l'abbazia.
    Fra Buonino:In effetti ormai è quasi in rovina.Ma cosa intendete fare?
    Elwood:Un concerto.Inviteremo la gente del villaggio e guadagneremo i soldi per le riparazioni.
    Fra Buonino,commosso: Vi ringrazio di cuore.

    Vedendo che avevano finito di parlare, Drawde andò dai due.
    Drawde: Ecco qua la valigetta di Wallus.
    Jake: Wallus? E chi è?
    Drawde:Ma...volete dirmi che non siete gli uomini di Wallus?
    Elwood:Non sappiamo chi sia.Noi abbiamo seguito le indicazioni del signore.
    Intanto due persone erano all'entrata della stanza, osservando la scena.Uno parlò.
    Darth Fener: Infatti, gli uomini di Wallus siamo noi.

    (fine ventunesimo episodio)
    Citazione Jeff
    NAKRANA
    2 OLOTIPAC

    Onesto Bianchi: Già, e quella è la valigetta del nostro capo.L'avete recuperata,allora.
    Darth Fener: Ma quei due impostori, chi sono?
    Jake: Noi siamo stati inviati dal Signore per portarli qua.Credevamo fossero musicisti.
    Elwood: Già.Egli ci ha chiesto di venire qui per salvare questa abbazia in rovina.
    M.J.: Vabbe, quel che conta è che la valigetta sia stata recuperata.
    Onesto Bianchi: Già.Meglio controllare che ci sia tutto.

    Onesto aprì la valigetta e da essa scaturi una forte luce.
    Dopo un rapido controllo, andò da Drawde con una busta.

    Onesto Bianchi:Questa era dentro la valigia, l'avran lasciata i ladri.Tenetela pure voi, al nostro capo serviva solo il contenuto della valigetta.
    M.J. : Ma cosa contiene la valigetta?
    Darth Fener: Una cosa...bellissima.

    E così dicendo, se ne andarono.

    Drawde e M.J. salutarono il frate e i due suonatori e si incamminarono verso la base.
    Durante il viaggio pensarono di aprire la busta.
    Li dentro c'era la Carta di Credito(aveva il potere di teletrasportare un ammontare di banni da un luogo alle vicinanze dell'utilizzatore, purchè quei soldi fossero suoi o avesse il permesso di prenderli) e un Olotipac.

    Falkin invece stava per incontrare il Maestro.Lui gli avrebbe insegnato la sua tecnica di combattimento e lo avrebbe riportato sulla Via della Spada.
    Cam gli aveva già fatto vedere una foto del Maestro, ma ai tempi non aveva ancora inventato la sua tecnica.
    Spoiler:

    Combatteva infatti solo con una spada e uno scudo.
    Falkin stava dunque per incontrare il Maestro Miyamoto.
    Egli li accolse nella sua casa, e dopo un buon the cominciò a spiegare la sua tecnica
    Miyamoto: ...perchè vedete, non è naturale tenere una sola spada con due mani, quando se ne possono usare due...
    Fino a quando non si accorse che, in effetti, Falkin non aveva due spade.Ma era pronto a rimediare lui.Andò nel ripostiglio(che era anche piuttosto grande)
    Spoiler:

    e prese la sua vecchia spada, che diede a Falkin.La Master Sword.

    (fine ventiduesimo episodio)
    Citazione Jeff
    NAKRANA
    3 OLOTIPAC

    M.J. e Drawde erano rimasti stupiti alla vista dell'Olotipac.Ma durante il viaggio trovarono una spiegazione logica:quelli eran ladri, dopotutto, ed evidentemente dovevano averlo rubato da qualche parte.Restava da capire dove, però...sicuramente non era quello custodito da Gorlex, il castello reale è troppo ben sorvegliato per due ladri da strapazzo, e poi nemmeno sapevano che fosse quel foglio di plastica.Era più probabile che l'avessero rubato alla Banca Reale.
    E discutendo discutendo, arrivarono alla base.Purtroppo li attendeva una cattiva notizia.
    Difatti trovarono Herta e un altro signore a discutere nella camera di Quee. Quest'ultimo era molto pallido, e pareva che le sue condizioni fossero peggiorate dall'ultima volta, anche perchè respirava a fatica.
    M.J. interruppe la discussione tra Herta e il signore per chiedere spiegazioni.

    M.J. :Ma che succede?Che ha Quee?

    A quel punto il tizio si girò verso di lui
    Spoiler:

    e gli rispose:

    Dr. Home: E un vaaaiirus!
    M.J. :Ma è terribile! E spaventoso! E...che virus,scusi?
    Dr. Home: Uno spaventoso vaaaiirus! Ha preso la Kvaister!
    Drawde: La che?
    Dr. Home: E una terribile infezione che si può prendere nelle foreste tropicali.Attacca il corpo quando è debole e lo abbatte...di questo passo non resisterà più di 4 giorni.Esistono pochi rimedi per curarla, e sono tutti estremamente rari.
    Drawde: E...che rimedi?
    Dr. Home: Uno stufato di puffi blu, ad esempio...
    M.J. :Ma è impossibile, sono stati tutti sterminati dal potente stregone Garagamel 500 anni fa, nella Guerra di Puffopoli.
    Dr. Home: Un infuso della Pianta della Salute, allora...
    M.J. : E come facciamo, l'ultimo esemplare conosciuto è marcito 20 anni fa per una malattia.
    Dr. Home: Allora non resta che la Pannacea.E una magica bevanda a base di latte risalente ai tempi degli antichi eggizi. A quanto ne so ne esiste anche una fonte, ma è pericoloso raggiungerla.
    Herta: E dove si trova?
    Dr. Home: Nelle profondità della Piramide di Tutankamion, ecco dove. Solo in pochi sono tornati vivi da quel posto. E pieno di trappole e bestie feroci.

    Herta, con un sinistro bagliore negli occhi, si girò verso Drawde e M.J..Ormai avevano capito le sue intenzioni, infatti Drawde si guardava in giro facendo finta di niente e M.J. stava già sgattaiolando verso la porta.

    Herta: D'accordo.Allora voi due andrete a prendere questa magica medicina.E partirete...ora.

    Alchè i due si rassegnarono e prepararono la Flying Carriolet per il nuovo viaggio.

    Intanto Falkin continuava con gli allenamenti. Erano un po' particolari, ma secondo il Maestro avrebbero avuto il loro effetto e lo avrebbero reso più forte, rapido e preciso.

    Maestro: Metti la cera, togli la cera.Metti la cera, togli la cera.
    Falkin: Si Maestro!

    Ma per ora, l'unico effetto era quello di far splendere i pavimenti di Casa Miyamoto.

    (fine ventitreesimo episodio)

  3. #153
    Mvesim
    Ospite

    Il torneo di Ires Nur [introduzioni]

    Citazione Jeff
    Il Torneo di Ires Nur
    Introduzione-Tutto cominciò una fresca mattina

    Correva l'anno 1067 D.B.(Dopo Barba).A quei tempi, ogni 5 anni, si svolgeva nel regno di Croon un importante torneo.Questo torneo si svolgeva nella capitale, la città di Myrradin, e veniva chiamato il Torneo di Ires Nur in onore al fondatore e primo re del regno, che si chiamava appunto Ires Nur.Al vincitore spettava il titolo di campione di Ires Nur, la cintura del campione e un congruo premio di 1000 nagott d'oro.
    Al vincitore spettava anche fama e gloria.Alcuni dei guerrieri più potenti del regno erano arrivati per parteciparvi, ed era giunta perfino gente da altri regni o addirittura dimensioni.Dopo aver superato i tornei di selezione svoltisi nel regno, ora i partecipanti erano pronti per le fasi finali, e si dirigevano alla capitale.
    Tutto cominciò una fresca mattina del quarto giorno del mese di Nyr, un giorno prima dell'inizio del torneo.Ormai buona parte dei partecipanti erano arrivati alla capitale.Folle di gente brulicavano al lavoro, per preparare le locande e le bancarelle in vista del giorno successivo.Quel torneo era visto come una manna dal cielo per i commercianti, che speravano di guadagnare parecchi nagott dai turisti.
    E in una delle locande,nella zona ovest della città,due persone sedevano ad un tavolo in un angolo della sala comune, e parlavano.Una di loro leggeva un libro, nel frattempo.
    Mvesim:...e Moon Tsu disse:"Prendi l'arrosto, se è caldo;Prendi il gelato,finchè è freddo.Fa le tue considerazioni e mangia"...
    Squall ido:Ehi Mvesim,ma che diamine stai leggendo?
    Mvesim:Shhh.Sai che sono ricercato, qui.Chiamami col mio falso nome, Mvesin.Comunque si tratta de "L'arte della cena" di Moon Tsu.
    Squall ido: Mah, io ste robe di cucina mica le capisco...

    Squall ido e Mvesim si erano conosciuti alcuni anni prima, durante un viaggio di quest'ultimo.Squall ido viveva con la sua famiglia nelle Terre Occidentali, a quei tempi.La madre era morta giovane,e anche il padre,il Conte Karnaugh,Signore delle Colline di Nyquist e Capo del Casato dei Lagrange, era assai malato.Si era rivolto a vari medici e curatori,spendendo quasi tutta la fortuna, fino a quando non arrivò Mvesim.Gli bastarono solo poche ore per capire la causa e preparare una medicina per il conte, che guarì in poche settimane.Squall ido gliene era grato, e diventarono buoni amici.Passarono alcune settimane insieme e decidettero di partecipare entrambi al torneo, uno per riportare alla gloria il suo casato e l'altro per la cospicua somma utile a finanziare le sue ricerche.

    Un altro uomo,seduto in un tavolo poco lontano, fissava Mvesim.Uno sguardo interrogativo gli brillava negli occhi mentre era intento ad osservarlo senza farsi notare, e intanto pensava.

    Roanoke:Che possa essere...Lui?

    Intanto, nella zona sud, una persona dall'aria cupa usciva da un cimitero.Si trovava bene, in quei luoghi.Vestito completamente di nero, la sua presenza dava i brividi.Sembrava quasi che nemmeno il sole accettasse di bagnarlo con la sua luce.
    Il suo nome era Lucas94.

    In una taverna li vicino un menestrello si guadagnava da vivere.Cantava storie di re,regine e tempi passati e suonava canzoni da lui create.Alcuni avventori le giudicavano insopportabili, ma era meglio che facessero attenzione a criticarlo.Perchè non era solo un menestrello, ma anche uno dei partecipanti al torneo.Egli era Babboleadoro.
    Ormai era quasi mezzogiorno, e una persona appena arrivata in città si avviò alla ricerca di una buona taverna.Arrivò al Nientin D'or e prese una birra scura e una zuppa di verdure.Mangiò senza proferir parola, pagò quel modesto pasto con qualche nagott di rame, e si mise a visitare la città.Vestiva con lunghi giacconi e portava occhiali scuri.Lui era Jurambalco,ed era un maestro delle sabbie.

    E la mattina giunse alla conclusione...

    (fine primo episodio)

    Mi spiace di non poterlo fare più lungo, ma questa sera mio fratello dovrebbe scrivere un capitolo del suo Daily Kombat, e devo quindi lasciargli il pc.Ma ho deciso,comunque,di scrivere una prima parte dell'introduzione in cui presenterò i vari personaggi e dirò qualcosa di loro.Probabilmente il prossimo capitolo sarà venerdi sera o sabato, e spero di aver completato le iscrizioni per quel giorno.
    Citazione Jeff
    Il Torneo di Ires Nur
    Introduzione parte 2-Vecchie conoscenze



    Ormai il sole batteva alto in cielo, baciando la terre e le acque della sua luce.Era l'una del pomeriggio, e c'era ancora molta gente nelle taverne a pranzare e a bere del buon vino nardiano o della birra scura di Farigor.

    Erano arrivate molte persone a visitare la città, in vista del torneo imminente.Una buona parte di loro ne approfittava anche per visitare le case di piacere, di cui era pieno il quartiere Senkoppu, a nord-est della città.Le giovani ragazze erano affacciate ai balconi, ammiccando agli uomini che passavano.E ora la loro attenzione era incentrata su un ragazzo alto, con occhi neri come la notte e un fisico mozzafiato.Si faceva chiamare Il principe di Persia.E continuava a camminare per la sua strada.

    In una taverna, un tizio robusto stava ancora mangiando.Era ormai il quarto piatto di wurstel e fagioli che mangiava, accompagnati da abbondante birra.Alcuni avventori lo guardavano divertiti.Uno si alzò e cominciò a parlare ai suoi amici.
    Buck: Ora vado da quel grassone a divertirmi,ah ah.
    Così dicendo si alzò, andò al tavolo del tizio e gli tolse il piatto dal tavolo.

    (è consigliato l'ascolto di questa musica -fate click destro e salvatela)

    Buck: Ehi, grassone.Piantala di mangiare, tanto con quella ciccia che ti ritrovi non muori certo di fame.
    Il tizio, che di nome faceva Bud Spencer, posò la forchetta sul tavolo e si alzò.
    Prese Buck per la testa con una mano e con l'altra prese il piatto e lo mise sul tavolo.Dopodichè cominciò a tirargli delle sberle velocità Mach2 sulla faccia.
    Quando si stufò prese Buck con le due mani e lo lanciò violentemente contro un tavolo vuoto.Dopodichè tornò a sedersi e a mangiare i suoi wurstel con fagioli, ormai freddi.Nessuno osò più disturbarlo.

    (potete anche fermare la musica,ora)

    Nel frattempo, fuori dalla città, due persone stavano accendendo un falò.Manuel prendeva interi tronchi e li spezzava in tanti tronchetti con tecniche di rottura e ssj4paolo si occupava di accendere il falò con lingue di fuoco che sputava dalla bocca.Il falò riscaldava bene, ma lui continuava ad avere freddo dentro.

    Dopo la morte del suo maestro Manuel cominciò a viaggiare per il paese, alla ricerca di nuovi avversari.Al torneo avrebbe trovato i migliori combattenti del regno, ed era felice alla prospettiva di emozionanti scontri.
    Ssj4paolo invece viaggiava alla ricerca di una persona.Aveva perso tutto ciò che aveva per colpa sua, e ora contava di ucciderlo.Mentre pensava a quegli avvenimenti, aveva freddo dentro.Sapeva che avrebbe partecipato al torneo, ed era deciso a vendicarsi.

    Nei boschi vicino alla città c'era anche un gruppetto in viaggio, intenti a visitare il luogo.Eran un uomo e tre spiritelli che solo lui vedeva, infatti era considerato un po' tocco dalla gente, soprattutto quando si metteva a parlare con loro.Stavano raccogliendo degli slime che l'uomo metteva poi in una borsa.Gli sarebbero serviti presto, pensava, e continuava a camminare alla ricerca.Era un uomo vestito di nero, con i capelli bianchi a spazzola, ed era anche un partecipante del torneo.Si faceva chiamare Don Zauker.

    Nel tardo pomeriggio Mvesim si concesse una passeggiata in un parco.Nel frattempo leggeva.
    Mvesim: " ...e Moon Tsu disse:Se conosci te stesso e conosci il panino, il pasto sarà perfetto;se conosci te stesso ma non conosci il panino, potresti morire per allergia..."
    Non si sentiva molto a suo agio, gli pareva di essere osservato.I giornali con i buchi per gli occhi visti in giro gli davano qualche sospetto, peraltro.
    *frush*
    Un rumore proveniente da un albero gliene diede la conferma.Mantenendo la calma e la compostezza, mise il libro in tasca e parlò pacatamente.
    Mvesim: So che c'è qualcuno li.Scendi giù, e dimmi perchè mi stai osservando.
    Roanoke scese con un balzo dall'albero, e Mvesim rimase sorpreso dalla sua presenza.Entrambi si fissavano.
    Roanoke: E così ti sei accorto di me...complimenti.
    Mvesim: Era da parecchio che non ti vedevo..da quel dannato giorno.Cosa ci fai qui?
    Roanoke: Sono venuto a reclamare la mia vendetta.Da te.


    (fine secondo episodio)
    Citazione Jeff
    Il Torneo di Ires Nur
    Introduzione parte 3-Notte prima dei duelli

    Mvesim:Sai anche tu che non è stata colpa mia.L'avevo avvertito che era un luogo pericoloso, quello.
    Roanoke:E io ti avevo avvertito di non farne parola con lui! Sapevi benissimo che non avrebbe tollerato le ricerche proibite che facevano li.
    Mvesim:Ma non mi aspettavo certo che Jonas andasse li, e per di più da solo.La missione al "laboratorio" era fissata per la sera successiva, se non erro.
    Roanoke:Si...e quando siamo arrivati abbiamo trovato il suo corpo,freddo, in un angolo.E tutta colpa tua, dannato.
    Mvesim:Capisco la tua rabbia, ma...
    Roanoke:Zitto.Avrò la mia vendetta.Ora c'è troppa gente in giro, e l'unico che deve morire qua sei tu.Ma quando ci scontreremo, al torneo, di te non rimarra che un corpo esanime.

    Così dicendo, se ne andò.Mvesim rimase a riflettere.Alcuni anni addietro si era già allenato con Roanoke, e spesso i loro scontri finivano con dei pareggi.Ma ora lo aspettava uno scontro mortale.
    Ma rimuginare sul passato non serviva a nulla.Ormai si avvicinava la sera, e il freddo si faceva sentire.Meglio tornare alla locanda e preparare qualcosa per domani, si disse.
    Una volta arrivato andò alla sala comune, e si sedette vicino al fuoco.

    Non era il solo.Li vicino un altra persona fissava il fuoco, e lo considerava l'unico suo vero amico.Il suo nome era Asheart.Quest'ultimo strinse i pugni mentre i funesti pensieri gli tornavano alla memoria...sua madre, la sua famiglia,il villaggio...tutti morti.Non gli rimaneva che combattere al torneo, ormai.Sarebbe diventato un campione o sarebbe morto da perdente.Ormai non gli importava più nulla.

    Intanto un furfante da quattro soldi,Voyliaf, era al lavoro.C'erano poche persone in giro, e aveva adocchiato un signore in jeans e camicia che pareva esser pieno di nagott.Era intento a pedinare la preda, ma si trovo ad un vicolo cieco.E del tizio,nessuna traccia.
    Voyliaf: Dannazione.E scomparso.Ma dov'è fini..che cosaahh...
    Non fece in tempo a finire la frase, ch'era morto.Strangolato, con un filo per la precisione.Venne trascinato dietro a delle casse
    M:E questo è quel che succede ai miei nemici...
    E con noncuranza M si allontanò, soddisfatto.

    Due persone intanto erano arrivate alle porte della città.Nonostante la tarda ora, li fecero entrare senza troppi controlli.Erano entrambi calvi e muscolosi, e uno di loro era anche parecchio alto.E pareva anche di cattivo umore.
    Stefano Lucchi: Eccoci alla capitale,finalmente.Ora cerchiamoci una locanda, che ne ho abbastanza di camminare.
    Callisto: Già già, dobbiamo prepararci per domani.Il Torneo è vicino,ormai.
    Ed andarono a riposarsi in una locanda li vicino.

    Anche Prince si sentiva ormai stanco.Era stato tutto il giorno chiuso nella sua casa, ad allenarsi in vista del torneo.Aveva preparato tutte le sue armi e aveva lucidato la sua corazza d'argento.Non gli restava che godersi il meritato riposo.

    Ormai era giunta la notte, e i partecipanti stavano tutti dormendo.Per alcuni di loro poteva anche esser l'ultima.

    (fine introduzione)

  4. #154
    Mvesim
    Ospite

    Il torneo di Ires Nur [Episodi 1/2/3/4]

    Citazione Jeff
    Il Torneo di Ires Nur
    Episodio primo:Il tempio dove riposano gli dei


    Sorgeva l'alba di uno strano giorno. Oggi i destini di varie persone si sarebbero incrociati, e quando la matassa sarà slegata alcuni di questi fili saranno rotti, per sempre.
    I partecipanti dovevano andare prima di mezzogiorno al palazzo reale, e sarebbero poi andati alla cerimonia inaugurale al Sacro Tempio di Beruskon. Dopo aver bevuto alla fonte consacrata a Lete dovevano quindi presenziare alle estrazioni per decidere il luogo e i partecipanti del primo incontro.
    Dovete dunque sapere delle cinque principali divinità che proteggevano quelle lande.
    Il Libro dei Cinque Dei diceva:


    "Cinque dei erano giunti nelle nostre terre, e hanno portato i loro doni.
    Buush, dio della guerra e delle forge, ci ha portato le armi per proteggerci.
    Lete, dea delle sorgenti e delle piogge, ci ha dato la sua acqua per irrigare i campi e dissetarci.
    Leghamb, dio delle foreste e delle radure, ha dato la vita alle nostre terre e ci ha dato le piante da coltivare.
    Eenel, dio del sole e dei cieli, ha portato la sua luce su di noi per scaldarci e illuminarci e i suoi venti per rinfescarci.
    E infine Beruskon, il Divino Padre. Lui ci ha dato la saggezza e la sua infinita bontà, e ci ama come fossimo suoi figli.
    Questi sono i cinque dei.
    Onorateli e ascoltateli, e loro vi aiuteranno nel momento del bisogno.
    Derideteli, e la loro ira si abbatterà su di voi."


    Erano arrivati tutti in anticipo alle porte del palazzo reale, e le guardie li fecero
    accomodare in una grande sala. Gli enormi arazzi che raffiguravano lo stemma della famiglia reale di Croon, ovvero una marmotta alata coperta da due spade, erano appesi alle pareti e davano ben idea della magnificenza del posto.
    Il Re arrivo scortato da una decina di guardie e dagli stregoni di corte.
    Portava sul dorso la Miracle Blade, una spada che solo i legittimi Re potevano impugnare, donata all'alba del regno da Buush stesso ad Ines Nur.
    Re Weierstrass Nur II parlò.
    Weierstrass Nur II: Voi siete i guerrieri scelti dal destino per combattere al cospetto della mia gente. Saranno duelli duri e dolorosi, e qualcuno di voi potrebbe anche morire. Volete dunque continuare?

    Tutti i partecipanti annuirono.

    Weierstrass Nur II: E così sia, allora. Seguiteci e venite al Tempio.

    E cosi i guerrieri, seguendo il re e le guardie, si dirisero al Tempio.Intorno a loro cominciava a formarsi una ingente folla, tutti venuti per assistere al torneo e incuriositi dai partecipanti.Non ebbero comunque problemi ad arrivare al Tempio. Circondato da verdi giardini, quel posto era di un insolita bellezza.
    Una volta entrati, la vista dell' interno gli mozzò il fiato.Enormi statue delle cinque divinità erano state scolpite nel pavimento e nelle pareti di roccia, una fonte sgorgava dal centro della stanza, e tutto era intriso di una forte energia sacra.Poi Callisto svenne.

    Si trovava ancora in quella stanza.Almeno, cosi gli sembrava.La stanza era proprio quella, ma qualcosa pareva diverso. Una delle statue era sistemata in modo differente. E lo fissava.
    Incapace di sostenere il suo sguardo, Callisto abbasso il volto.La statua parlò.
    Buush: Non avere paura, figlio di Croon.Noi vegliamo su di te.L' ascia che tu porti è stata forgiata da me nell'alba dei tempi, ed era destinata a te.Il suo nome è Cercatrice di Verità, e rispecchia il suo scopo. Lei ti aiuterà a trovare ciò che hai perduto.
    Ora svegliati e preparati a combattere, e sappi che io tifo per te.

    Callisto si svegliò.Era caduto a terra bruscamente, e Jurambalco e Mvesim si erano preoccupati vedendo che non si riprendeva. Ad ogni modo era tempo di iniziare la cerimonia.
    I due stregoni Kasanof e Othelm porsero a ognuno un calice riempito d'acqua della sacra fonte, ed essi bevettero.Intonarono quindi una preghiera ad ognuna delle divinità.
    Poi tornarono al palazzo reale, ed andarono nella stanza adibita per il sorteggio.
    I due stregoni cominciarono le estrazioni dal luogo: il combattimento si sarebbe svolto nella Piana di Eshbar.
    Poi fù il turno dei combattenti. I primi a combattere sarebbero stati Jurambalco e Roanoke.
    Citazione Jeff
    Il Torneo di Ires Nur
    Episodio secondo:
    Inizia uno scontro di lame e astuzia:Roanoke Vs. Jurambalco


    I due stregoni Kasanof e Othelm consegnarono ad ognuno dei due un bracciale.In esso era sito un potente incantesimo, e i due incantatori potevano rilevare da essi le condizioni dei combattenti.Nel caso uno dei due fosse svenuto...o morto, la vittoria sarebbe stata assegnata al avversario, questo anche nel caso si fosse arreso.
    Detto ciò, li fecerò andare via. Avevano due ore a disposizione per prepararsi al duello.

    Considerata l'ora, pensarono entrambi di andare a pranzare. I due combattenti erano entrambi forti, e il combattimento sarebbe potuto durare a lungo, quindi era meglio cibarsi immediatamente.
    E cosi Jurambalco si avvio verso una vicina locanda, chiamata Calice e Spade, e vi entrò.C'era poca gente all'interno, ma l'ambiente pareva confortevole.

    Ma non vide che Roanoke lo stava seguendo.Roanoke guardo dalle finestre e vide che Jurambalco si era seduto dando le spalle alla porta, e ciò gli conferiva la possibilità di entrare senza farlo insospettire.Nell' andare verso la porta pestò la coda ad un gatto, che emise un acuto miagolio, ma Jurambalco nemmeno l'aveva sentito da quanto era concentrato sul pasto da prendere e forse anche sulla battaglia che lo aspettava. Roanoke entrò e prese posto davanti al bancone. Non si accorse che anche il gatto era entrato.Ma stranamente non sembrava arrabbiato, ma si acquatto in un angolo e tenne d'occhio le mosse di Roanoke. Jurambalco decise di ordinare: prese della buona birra scura e dell'arrosto. Quando un garzone gli stava portando la birra, Roanoke agì.Finse di andare addosso al garzone e mentre questo era distratto versò qualche goccia di uno strano liquido nel boccale.
    Era un potente acido, inodore e insapore.Una fialetta poteva sciogliere leghe metalliche in pochi secondi e qualche goccia era sufficente per uccidere una persona nel corso di una ventina di minuti.
    E lui avrebbe vinto il combattimento, senza alcun sforzo.

    Quando il boccale arrivò al tavolo di Jurambalco Roanoke uscì dal locale e si dirise in un altra locanda. Ormai era sicuro della vittoria.
    Jurambalco prese il boccale e cominciò ad alzarlo per bere...
    ...ma il gatto, che aveva visto tutto, saltò sul tavolo e gli spinse via il braccio.Fece cadere il boccale sul tavolo e la birra finì sul tavolo di legno, creando in pochi istanti un buco.L'avevo scampata per un pelo, pensò Jurambalco.
    Doveva essere riconoscente a quel gatto, e in effetti lo era.Decise di usare la sua empatia animale per ringraziarlo, quando si accorse di un fatto bizzarro.Il gatto sosteneva di non essere tale.Si chiamava Kikko, a quanto diceva lui, e a quanto diceva era un essere umano trasformato in gatto non si sa come.Ma Jurambalco, purtroppo, non aveva la benchè minima idea di come aiutarlo.Tuttavia poteva restare con lui, se voleva, e Jurambalco si sarebbe occupato del suo sostentamento.Poi, finito il torneo, avrebbero cercato qualche potente stregone per invertire la trasformazione.Kikko accettò.


    Dopo le due ore convenute, entrambi i contendenti tornarono al palazzo reale.Roanoke era sorpreso di vederlo ancora vivo, ma dovette cercare di non farglielo notare.Dopotutto Jurambalco non sapeva che fosse stato lui a cercare di ucciderlo.Ma la sua morte era solo rimandata, perchè durante il combattimento nessuno avrebbe potuto salvarlo.
    Gli stregoni condussero Jurambalco e Roanoke al luogo del combattimento, la Piana di Eshbar, che era situata a poche centinaia di metri dalle Porte Orientali ed era gia preparata e delimitata per lo scontro.
    La Piana, nonostante il nome, aveva alcune folte macchie boscose e un rigagnolo scorreva da est a sud-ovest, tagliando cosi il terreno del combattimento.
    Roanoke e Jurambalco si prepararono ai lati opposti della Piana, aspettando il suono delle trombe che segnava l'inizio del combattimento.
    E le trombe squillarono.
    Citazione Jeff
    Nota:Una buona musica epica potrebbe aiutare nella lettura del racconto.Considerando che io mi intendo di musica come un sasso si intende di ingegneria termonucleare, l'unica musica che posso darvi è questa(che è stupenda,secondo me).Buona lettura.

    Il Torneo di Ires Nur
    Episodio terzo:
    Battaglia sulla Piana:Maestri di sabbie e omicidi


    La piana si estendeva per alcune centinaia di metri, con alcune macchie boscose a colorare il paesaggio e il fiumiciattolo Bode che attraversava la piana da est a sud-ovest.Questo era il terreno dove i due combattenti avrebbero rischiato la loro vita, e forse anche persa.Jurambalco aveva iniziato ad est, vicino al fiume, e da li riusciva a vedere solo alberi ed erba, ma nessuna traccia del suo avversario. L'aria però era tesa, e perfino i volatili non emettevano rumori.Se c'erano, erano ben nascosti.Jurambalco fece appello ai suoi "occhi del deserto" per vedere attraverso gli alberi, e in lontananza vedeva un puntino in mezzo a una macchia boscosa.Rimase ad osservare quel puntino per alcune decine di secondi, ma pareva rimaner fermo. Forse Roanoke sperava di tendergli un agguato.
    E in effetti era proprio quella l'intenzione di Roanoke, che aveva cominciato dalla parte ovest. Roanoke, infatti, aveva analizzato i dintorni della sua zona e aveva deciso di tendere un agguato a Jurambalco;dopo aver visto una zona boscosa adatta si nascose in attesa, cospargendo di veleno le sue armi mentre attendeva il suo arrivo.Prima o poi sarebbe passato di li, e a quel punto l'avrebbe attaccato di sorpresa...dopotutto, una persona normale non avrebbe potuto vederlo in mezzo a quella fitta boscaglia.Ma Jurambalco non era una persona normale.
    Quest'ultimo decise di far finta di niente, e imbracciando il suo fucile si avvicinò alla zona dove si nascondeva Roanoke, tenendosi al riparo dietro agli alberi che troneggiavano sulla piana.Ora riusciva a vederlo abbastanza chiaramente, e poteva vedere che teneva saldamente dei pugnali nelle mani e guardava nella sua direzione...ma non poteva che vedere l'albero che lo copriva,ovviamente.Tuttavia questa era una scocciatura per Jurambalco, perchè non poteva prenderlo di sorpresa in questo modo e quindi non gli restava che usare una potente magia:decise di ricorrere al "Movimento Sotterraneo", usandolo per arrivare alle spalle di Roanoke e da li, facendo ricorso all "Evocazione Eterea", lo avrebbe colpito ad una spalla.Dopotutto non aveva motivo di ucciderlo, quindi non c'era bisogno di colpire in punti vitali, e un braccio fuori uso sarebbe stato già un buon vantaggio anche se non si fosse arreso.
    Mise quindi in pratica i suoi pensieri, arrivò alle sue spalle sbucando dietro un albero distante una ventina di metri dal suo avversario, si sporse e sparò.
    Ma non aveva fatto i conti con gli eccellenti riflessi di Roanoke, che sentendo lo scoppio si girò di gran fretta e parò il colpo con un pugnale che volò via a svariati metri dalla sua posizione per il forte urto.
    Quest'ultimo si rese conto di aver sottovalutato il suo avversario...altro che agguato, per poco ci rimetteva la pelle.Se non poteva batterlo con l'astuzia, doveva batterlo con l'agilità.
    Rimise il pugnale nel fodero ed estrasse le due eleganti e letali sciabole, e cominciò a correre verso una distesa pianeggiante a nord dove avrebbe potuto combattere più facilmente.Anche Jurambalco decise di cambiare arma, optando anche lui per la sua sciabola, e lo seguì evocando nel frattempo una brezza per assisterlo ed aiutarlo nei movimenti.
    Una volta arrivati nella radura cominciarono a combattere,concentrati nella lotta, le loro armi erano ormai estensioni dei loro arti e un errore poteva porre fine alla loro vita, ed erano impegnati in una danza di lame vorticanti che si muovevano con velocità fulminea, passando prima vicino alla testa di Jurambalco e poi ferendo Roanoke ad una spalla, colpendo lievemente Jurambalco ad una gamba e tagliando poi un lembo dei vestiti di Roanoke. Intorno a loro tutto era silenzioso e solo il clangore delle lame che si scontravano rompeva quel silenzio.
    Continuarono la loro danza per diversi minuti immersi in quella musica metallica e Jurambalco notò che si trovava in difficoltà, poichè i colpi di Roanoke si facevano via via più precisi e di questo passo sarebbe potuto essere colpito a morte in breve tempo.
    Doveva quindi trovare un modo per contrattaccare, e aveva già in mente come.
    Chiamò in suo soccorso il vento per aiutarlo contro il suo avversario, ed esso si scaglio
    da Jurambalco verso Roanoke in potenti raffiche.Quest'ultimo non riusciva a resistere all'impeto del vento e si trovò costretto a indietreggiare di una decina di metri per non cadere davanti a Jurambalco, cosa che avrebbe segnato la sua sconfitta e forse anche la sua morte.
    Ma era esattamente la reazione che si aspettava Jurambalco, che evocò allora un cono di vento che ebbe l'effetto di accecare Roanoke.
    Egli si sforzò di resistere al dolore che aveva agli occhi e si affidò al suo udito.Sentiva Jurambalco che si avvicinava e attaccava con la sua sciabola, ma in quelle condizioni non poteva che schivarlo e spostarsi.Riuscì a riaprire gli occhi appena in tempo per parare un colpo al ventre, e cominciò a contrattaccare.Jurambalco aveva speso parecchie energie per quelle tecniche e pareva ormai stanco, cosa che si notava anche dai suoi movimenti, più lenti rispetto a prima.Con un potente colpo di piatto Roanoke disarmò l'avversario e poi lo attaccò di nuovo.
    E lo colpì alla gola.
    Citazione Jeff
    Il Torneo di Ires Nur
    Episodio quarto: Vittoria e vendetta.

    Ed egli esplose in un vortice di vento e sabbia.
    Roanoke fù sbalzato indietro dall'impeto del vento e rotolò per alcuni metri, dopodichè si alzò, sorpreso. Intanto la sabbia ostacolava la vista e gli impediva di vedere oltre qualche metro da lui, ma aveva capito cosa doveva essere successo.Quello non era Jurambalco, e il vero Jurambalco doveva essere nascosto da qualche parte.Ma dove?
    E la sabbia non si diradava.Anzi, quel vento sabbioso pareva aumentare e aumentare ancora...
    "Questa è opera di Jurambalco", pensò Roanoke, "e cercherà di prendermi alla sprovvista. Se non posso vincere con i metodi ortodossi, ricorrerò a quelli straordinari".
    Roanoke prese la sua pistola in argento..."evidentemente è giunto il momento di usarla", pensò.
    Impugnò la pistola nella mano sinistra e la sciabola nella mano destra, e cominciò a guardarsi attorno.Poi sentì una voce dietro di lui.

    Jurambalco: Sei stato un duro avversario, ma ora questa battaglia è giunta alla fine. Se non ti arrendi, dovrò ucciderti.Fai la tua scelta.

    E Roanoke fecè la sua scelta, che consisteva nel girarsi rapidamente e sparare.Forse avrebbe colpito quel dannato, finalmente.E anche se l'avesse solo ferito, il veleno in cui aveva intinto i proiettili avrebbe fatto il resto.
    Poi sentì un sibilo in risposta, e il suo istinto gli consigliò di spostarsi.Fortunatamente gli diede retta, perchè una veloce raffica di vento passò dove si trovava un secondo prima...lasciando vistosi tagli sul manto erboso. Non era il caso di farsi colpire, evidentemente.
    E poi sentì altri sibili. Altre lame di vento venivano verso di lui, e non gli rimaneva che indietreggiare e schivarle, indietreggiare e schivarle. Fortunatamente era ancora abbastanza agile per schivarle, ma la fatica cominciava a farsi sentire.Alla sua sinistra c'era un fitto gruppo di alberi, e decise di ripararsi li.
    Si appoggiò ad un albero, ansimante, sperando di non esser stato visto. In effetti non sentiva più le lame di vento.
    Ma qualcosa ora gli toccava le gambe.Abbassando lo sguardo vide una radice che si stringeva ad esso, bloccandolo.Tentò di tagliare la radice con un colpo di sciabola, ma ora anche le braccia erano immobilizzate da alcuni rami.E stringevano, sempre più forte, fino a lasciarlo senza forze.

    Jurambalco: Sei caduto nella mia trappola, Roanoke. E ormai hai perso. Arrenditi, ora.
    Roanoke: Uccidimi, piuttosto.

    Jurambalco rispose con un forte pugno sullo stomaco, e Roanoke svenne.
    Era finito il primo incontro, con la vittoria di Jurambalco.
    Roanoke venne portato nella sua camera, mentre Jurambalco andò ad assistere all' estrazione dei successivi combattenti.
    Gli stregoni estrassero il luogo: la Foresta di Markov.
    E questa volta avrebbero combattuto Lucas94 e Ssj4paolo.
    Il combattimento sarebbe cominciato al tramonto.

    Roanoke si alzò dopo un paio d'ore. Si sentiva umiliato dalla sconfitta, e voleva lasciare quella schifosa città il più presto possibile. Prese quel che rimaneva delle sue armi - aveva ancora le sciabole e la pistola, ma un pugnale era rimasto nella piana. Pazienza, pensò.
    Pagò per il soggiorno e usci dalla locanda, dirigendosi verso l'uscita dalla città.
    Ma mentre passava per un vicolo un gatto gli saltò in faccia, graffiandolo e lacerandogli il passamontagna e lasciandogli cosi il viso scoperto, dopodichè si allontano di corsa. Kikko era contento di essersi potuto vendicare di quel brutto ceffo, e ora rideva sotto i baffi mentre correva via.
    Roanoke lo rincorse per gli stretti vicoli per vendicarsi, fino a quando non lo vide nascondersi dietro a una persona.
    Quella persona era Callisto, e lo guardava.
    Callisto lo aveva visto in volto.

  5. #155
    fiffo ci regala un trèd di come non se ne vedevano da mesi.
    Citazione fiffo


    Un "buco" in fondo all'Oceano



    NAPOLI - Scoperta SENSAZIONALE nei fondali dell'Atlantico: grazie all'ALVIN è stato ritrovato un vero e proprio BUCO sottomarino! L'incredibile scoperta ci è stata comunicata da un pesce rosso, che dice di essere in continuo collegamento telepatico con il suddetto ALVIN, ormai dato per perso da tempo. Il possessore del pesce rosso in quesione ha notato che da giorni stava muovendosi in modo alquanto bizzarro. Pertanto ha tirato fuori il pesce dall'acquario, gli ha procurato una scatola di matite GIOTTO e l'ha appoggiato su di un foglio. In pochi attimi il pesce ha dipinto ciò che vedeva attraverso gli OCCHI DELLA MENTE. Poi è morto.
    (6 marzo 2007)

    FONTE: http://forumgamesradar.futuregamer.i...0#post12565830

    Che dire... La scoperta si preannuncia interessante...

    Bene, in esclusiva per Gamesradar abbiamo il disegno del pesce rosso.
    Vi preghiamo di visionarlo solo in seguito alla lettura dell'articolo. Ne va dell'incolumità di vostra madre.

    Spoiler:



    Notizia Straordinaria!
    IL PESCE ROSSO NON E' MORTO!!
    "STAVO SOLO FINGENDO"

    (fotografia 1)

    NAPOLI : Miracolo in Piazza Dante: IL MAGICO PESCE dalle doti telepatiche è vivo e vegeto! Grandissimo shock per il possessore, che MUORE SUL COLPO!
    Il pesce ne rimane SBALORDITO (fotografia 2)


    e balbettando dichiara: << NON E' COLPA MIA >>
    Ma intanto balza nella sua pescemobile e se ne fugge in MESSICO con la MOGLIE DEL DEFUNTO! (figura 3)



    Con l'amaro in bocca, ci chiediamo come terminerà la vicenda DEL PESCE TELEPATICO.

    (7 marzo 2007)

    Fonte: STO CANE QUA

    La pazzia dilagherà... un giorno...

  6. #156
    Parte 3 e 4
    Citazione fiffo
    Cronache Messicane
    <<IO QUA NON MI CI TROVO BENE>>
    ..RAZZISTA?


    Città del Messico: Il pesce rosso ha varcato il confine indenne, e dopo un mese di soggiorno a Città del Messico ha dichiarato che
    "Io qua non mi ci trovo bene MANCO PER IL CAZZO"
    Parole dure dal criminale più ricercato della GALASSIA
    "Qua i pesci son troppo DIVERSI" (figura 1)



    Un brivido percorre la schiena dei FANS: SARA' MICA RAZZISTA?

    Il pesce isbianca (figura 2)



    per la DUREZZA delle accuse e smentisce tutto: "IO COI NEGRI MI CI FACCIO PURE LE PARTITE A CANASTA!"

    Ma una consonante lo tradisce e le minoranze LO RINCHIUDONO IN UNA SCATOLETTA (figura 3)



    E' la fine per il PESCE ROSSO piu' famoso della rete? (questa è una battuta)

    (08 APRILE 2007)

    FONTE: TOMMY E OSCAR CHE VIAGGIANO NEL TEMPO!




    Il pesce rosso in GATTABUIA
    ma non confessa il segreto della telepatia
    SISTEMA FALLACE?

    Monculi Sotto Empoli: Il pesce rosso è stato deportato nelle prigioni di MONCULI, ma dopo innumerevoli interrogatori NEANCHE IL SIGNOR BEPPE è riuscito a fargli confessare UNA MAZZA. (figura 1)



    Intanto il Pesce Rosso si burla del sistema e si mostra perfino annoiato dalle torture dei secondini (figura 2)



    Che non si riesca più ad usare il POLSO DI FERRO neanche con un pesce rosso? Inoltre il pesce rosso fa bella mostra del lardo accumulato dietro le sbarre (figura 3)



    ebbene... IL SISTEMA FA ACQUA?
    In piazza le prime proteste
    "Le prigioni non sono alberghi a cinque stelle: DEVE PAGARE!"
    Accuse PUNGENTI dalla sede di Forza Italia:
    "Perché è ROSSO?"

    Nessuna reazione da parte delle autorità. Attendiamo di conoscere gli esiti della vicenda.

    (16 Aprile 2007)

    FONTE: Il robottino magico

    La pazzia dilagherà... un giorno...

  7. #157
    Ultima parte, profilo utente.
    Citazione fiffo
    TUTTA LA VERITA'
    il pesce rosso confessa tutto e anche di più
    ED E' SUBITO SCANDALO!

    Sarzana: Dopo giorni e giorni di interrogatori ai limiti del sopportabile per un qualsiasi essere umano, il pesce rosso ha deciso di confessare. Spiega:
    << I fagioli mi sono venuti a noia >>

    Ecco le scottanti VERITA':
    <<IO SONO UN ROBOT!>> (figura 1)


    <<E PURE COSTRUITO COI PIEDI>>

    All'improvviso sbuca fuori uno SCIENZIATO PAZZO (figura 2). Ammette:
    <<ERA TUTTA UNA TROVATA PUBBLICITARIA>>



    La folla acclama lo scienziato pazzo che però inventa sul momento una POZIONE PER IL TELETRASPORTO e si ritrova IN TEXAS dove viene CONDANNATO A MORTE per l'omicidio del possessore del PESCE ROBOT.

    Sulla forca CONFESSA:
    <<NON SONO UNO SCIENZIATO PAZZO: SONO UN CAVALLO>>

    e corre via nelle riserve eschimesi.



    Questa è la fine di uno dei piu' grandi eventi mediatici che la storia ricordi.
    E' una storia profonda, una storia che ci insegna che bisogna essere sempre se stessi, tranne che quando si è su di una sedia elettrica.

    (20 Aprile 2007)

    FONTE: Mike Bongiorno


    Firma del giornalista: fiffo
    La pazzia dilagherà... un giorno...

  8. #158
    Mvesim
    Ospite

    Ultimo skotch per Luckhi Perry Mason [prologo/cap.1/cap.2/cap.3/cap.4]

    Citazione Stefano Lucchi
    Prologo

    Era il tardo pomeriggio di un giorno come tanti. Una figura incappucciata lesse la targhetta su quella sgangherata porta del secondo piano “Luckhi Perry Mason – Investigatore privato” e la aprì. Da quella mattina sarebbero cambiate molte cose in città.
    Citazione Stefano Lucchi
    Ultimo skotch per Luckhi Perry Mason

    CAPITOLO 1

    Era un tardo pomeriggio, il tempo era così cupo che sembrava fosse già notte fonda. Che schifo di giornata. Dalla finestra entrava poca luce, e quella poca doveva prima chiedere il permesso alla dogana. Tenendo conto che il mio ufficio non era il massimo della pulizia, si capisce subito quanto la stanza fosse immersa nella penombra.
    “Prima o poi le farò quelle maledette pulizie”, pensai tra me e me.

    Erano passate già tre settimane dal mio ultimo caso e l’affitto non si paga da solo. Merda.
    Mi stavo per accendere una sigaretta quando la mia porta si aprì e si fece largo una figura imbacuccata.
    Si tolse il cappuccio. Figura di donna. 30 anni circa. Vestito rosso come il mio conto in banca dopo una notte all’Excelsior e due occhiali da sole scuri, di quelli che non fanno vedere gli occhi.
    sconosciuta: lei è il noto investigatore Luckhi Perry Mason?
    Luckhi Perry Mason: questo è quello che dice la targhetta. Chi lo vuole sapere?
    sconosciuta: io. Avrei un caso per lei
    L.P.M.: sentiamo.
    sconosciuta: qualcuno mi sta pedinando, probabilmente mi vuole uccidere. Lei deve scoprire chi è e fornirmi le prove per incastrarlo.
    L.P.M.: ha qualche idea di chi possa essere? Ha dei nemici?
    sconosciuta: se sapessi qualcosa non sarei venuta qui. Qual è la sua parcella?
    L.P.M.: un acconto di 500 dollari in monete di cioccolata per le spese iniziali e un’indagine base, 250 per ogni giorno aggiuntivo
    sconosciuta: eccole i soldi, si metta all’opera subito
    L.P.M.: mi lascia un nome e un recapito telefonico?
    sconosciuta: no, la chiamerò io fra tre giorni. Non le posso dare più tempo.
    L.P.M.: va bene..
    sconosciuta: la prego, incominci subito le indagini. Ci rivediamo fra tre giorni.
    Detto questo la donna si alzò, mi salutò con un cenno del capo e si allontanò.
    Le donne sono sempre portatrici di guai, quelle nascondono qualcosa sono le peggiori e il mio istinto mi disse che stavo per ficcarmi in un bel guaio.
    Citazione Stefano Lucchi
    CAPITOLO 2

    Se davvero rischiava la vita, la prima cosa da fare era pedinarla. Il nostro uomo si sarebbe senz’altro fatto vivo, prima o poi. Presi al volo l’impermeabile, ma la palla purtroppo no e ruppe un vetro. Il vicino dal dente avvelenato urlò “mò ve ‘o buco ‘sto pallone”. Presi il cappello, una manciata di monete di cioccolato, passai per le scale antincendio che scendevano nel vicolo sul retro del palazzo e iniziai a pedinarla. Non c’era tanta gente per strada, se qualcuno l’avesse aggredita fisicamente avrei potuto facilmente individuarlo e stenderlo con un coppino.

    Ma non succedeva niente.

    Passavano le ore, passavano i minuti, passavano i secondi. Passarono anche i terzi, mi consegnarono di una medaglia di legno con scritto “grazie per aver partecipato ^^”.
    La donna entrò in bar, si sedette e stette lì per un po’ guardando nervosamente l’orologio.
    Sembrava che stesse aspettando qualcuno.
    Faceva freddo. Avrei voluto bere dello skotch per scaldarmi, ma l'Ikea a quell'ora era chiusa.
    Ad un certo punto, un riflesso di luce mi fece notare la figura di un uomo in un appartamento al primo piano del palazzo di fronte. Non potevo sbagliarmi, si stava montando un fucile da cecchino.
    Corsi dall’altra parte della strada, entrai nel palazzo (il portone era aperto) e raggiunsi la porta dell’appartamento.
    Un colpo e la porta era sfondata. Sorpresi il gaglioffo con il fucile montato a metà.
    Per fortuna aveva dimenticato le istruzioni a casa.
    Prima che se ne potesse rendere conto gli saltai addosso e lo misi schiena a terra.
    Lui riuscì a divincolarsi, prese un vaso, lo ruppe e mi minacciò:
    ????: Non so chi tu sia, ma ti pentirai di questo.
    Cercò di colpirmi al volto, ma riuscii a schivare l’affondo e approfittai del suo slancio per atterrarlo e immobilizzarlo faccia a terra.
    L.P.M.: chi sei? Chi è il tuo capo? CHI TI HA MANDATO?
    ????: Sprechi il tuo fiato, amico da me non saprai un cazzo.
    L.P.M.: vuoi il gioco duro, vero?
    Tirai fuori dalla tasca dell’impermeabile una delle mie inseparabili puntine da disegno. Non mi hanno mai tradito quelle.
    L.P.M.: dimmi chi sei e chi ti ha mandato o ti sfiguro le sopracciglia!
    ????: Non lo faresti!
    L.P.M.: te la sentiresti di rischiare?
    ????: Dai amico, non fare lo stronzo. Io sono solo un pesce piccolo, se il capo scopre che ho parlato mi scioglie nell’anidride carbonica!
    Stavo per infilargli la prima puntina
    ????: VA BENE, VA BENE, PARLO!!! Mi chiamo Dexter89, mi ha mandato Don Zauker, mi ha dato l’incarico di uccidere quella donna.
    L.P.M.: Perchè?
    Esitava a parlare. Gli avvicinai la puntina al volto.
    Dexter89: NON LO SO! Eseguo gli ordini e basta! Ti prego, lasciami andare..

    Piagnucolava.

    Tsk.
    Lo lasciai andare, sapevamo entrambi che era fottuto dal momento in cui aveva aperto bocca e non gli rimaneva che scappare il più lontano possibile, sperando di non essere mai scovato dagli uomini di Don Zaucker.
    Citazione Stefano Lucchi
    CAPITOLO 3

    Quando mi affacciai alla finestra dell’appartamento notai che la donna non era più nel locale.
    Scesi in strada, ma niente. Non c’era.
    E’ un casino proteggere (e allo stesso tempo indagare..) su una persona di cui non si sa nulla, che è anche sfuggente come un’anguilla. Per fortuna Don Zauker era all’estero per affari (sporchi, naturalmente) e non sarebbe rientrato prima della fine della settimana, perciò per un po’ la donna non correva rischi.
    Riflessi sul da farsi la luce della luna, perché il sole era ormai calato.
    Tornai a casa, sempre che rientri nella definizione di “casa” quello schifo d’appartamentucolo puzzolente dove perfino topi e scarafaggi si rifiuterebbero di stare.
    Avevo pianificato la mossa successiva, ma ormai era tardi. Decisi che mi ero meritato una cena a base di pasticcio di catrame alla Cacciatori e poi una bella dormita.

    Quando mi svegliai, il giorno dopo, era tarda mattinata. Francamente non avevo voglia di uscire ma c’era una cosa che dovevo controllare.
    Mi vestii e uscii. Il tempo era ancora brutto. Ormai erano già due settimane che pioveva a sprazzi.
    Quelli di sprazzi erano molto seccati, in effetti.

    Mi recai nel locale dove il giorno prima si fermò quella donna. L’insegna recitava “Bar-ristorante Cazzo leggi?”. Entrai. Era l’occasione buona per fare un po’ di domande e fare anche colazione.
    Mi sedetti al tavolo, ma non su una sedia perché le avevano finite, perciò ripiegai su un barilotto. Ordinai qualcosa da mangiare. Il cameriere obbiettò che “qualcosa” era finito. C’era rimasto solo “un po’” e “della roba”. Quando il cameriere mi portò un po’ da mangiare gli chiesi:
    L.P.M.: ehi Uomo che sapeva troppo, mi serve un’informazione: per caso ricordi la donna di questa foto?
    non chiedetemi come facevo ad avere una sua foto..
    Dovete sapere che L’uomo che sapeva troppo era soprannominato così per via del suo VERO lavoro, l’informatore. Naturalmente era il migliore sulla piazzola di sosta dell’Autogrill di Pistoia ovest.
    Uomo: sempre dritto al sodo tu, eh? Comunque sì, come si può non notarla?! E’ stupenda, era qui, ieri.
    L.P.M.: sai per caso se si è vista con qualcuno?
    Uomo: non ricordo..
    L.P.M.: - porgendo delle monete di cioccolato - queste ti possono aiutare?
    Uomo: certamente.. - disse prendendo le monete - si è vista con un tizio, alto, capelli castani, italiano, direi. Quando è arrivato sono andati via subito. La signora non ha nemmeno bevuto il caffè che aveva ordinato e già pagato.
    L.P.M.: interessante. Hai per caso notato qualcosa di particolare?
    Uomo: la donna sembrava nervosa, durante l’attesa. Sembrava inoltre che i due si conoscessero bene.
    L.P.M.: capisco. Grazie, Uomo, mi sei stato molto utile.
    Uomo: figurati, quando hai bisogno, sai dove trovarmi.

    A quanto pare la sconosciuta aveva qualcosa da nascondere. Si era vista in segreto con una persona. Avrei dovuto farle qualche domanda..
    Citazione Stefano Lucchi
    CAPITOLO 4

    Stavo fumando una delle mie Camel light but not too much, quando all’improvviso la porta si aprì e lei entrò preceduta dal suo inebriante profumo di benzene. Si sedette sulla sedia davanti alla mia scrivania e senza tanti convenevoli mi chiese:
    sconosciuta: mi dica, ha scoperto qualcosa?
    L.P.M.: naturalmente sì.
    sconosciuta: la sua fama è meritata..
    L.P.M.: la ringrazio. Veniamo a noi. L’altro giorno l’ho seguita e ho impedito ad un furfante di nome Dexter89 di assassinarla. L’ho fatto confessare, lavorava per il boss Don Zauker. Ho anche parlato con una persona ed ho scoperto che lei in quel locale si è vista con qualcuno quella sera. Ora lei mi deve chiarire alcune cose:
    1)Chi è lei e perché gli uomini di Don Zauker le stanno alle costole
    2)Chi era la persona con cui si è incontrata e si è allontanata in tutta fretta
    sconosciuta: - dopo un sospiro - va bene, le racconterò tutto. Ne va pur sempre della mia vita. Io mi chiamo Breznev e deve sapere che Don Zauker è mio marito. Sospetto che alcune persone vogliano uccidermi come ritorsione nei suoi confronti e non posso fare affidamento sui moderatori (i nostri uomini) perché buona parte di loro è andata all’estero insieme a lui. Io sono rimasta qui perché mi dovevo incontrare, al posto di mio marito, con una persona con cui la nostra famiglia doveva stringere degli accordi molto importanti. Si tratta della persona del ristorante. Non le conviene sapere di più di queste cose. L’uomo che ha sorpreso nel palazzo non era uno dei nostri, era un infiltrato, sospettavamo di lui già da qualche tempo e sapevamo che in questi giorni avrebbe agito.
    L.P.M.: ora capisco, di conseguenza si è dovuta affidare ad un esterno per non correre rischi.
    Breznev: già. Per fortuna l’ha fermato. Ha fiuto, detective. La invito a proseguire le indagini, voglio sapere chi attenta alla mia vita. Per ora mio marito è fuori città, tornerà domani mattina. Le lascio un recapito, questa volta.
    La donna scrisse su un foglio un indirizzo e me lo porse.
    Breznev: ecco, questo è l’indirizzo. Può chiedere direttamente di me.
    L.P.M.: va bene, le farò sapere.

    Breznev, dopo aver salutato, andò via lasciandosi dietro di sé una scia del suo profumo.

    Ripensai a quando, sotto minaccia, Dexter89 mi disse di lavorare per Don Zauker. Se Don Zauker non era il suo vero capo, perché mentire? Era troppo spaventato in quel frangente, non poteva aver mentito.
    E se invece mi avesse detto la verità? Quale motivo avrebbe potuto avere Don Zauker di uccidere la moglie?
    Qualcosa non quadrava, Breznev doveva per forza avermi tenuto nascosto qualcosa. Erano necessarie ulteriori indagini. Il luogo migliore per indagare era proprio la casa di Don Zauker, probabilmente avrei trovato dei documenti o delle prove che potessero spiegare questo tentato omicidio.

  9. #159
    Mvesim
    Ospite

    Ultimo skotch per Luckhi Perry Mason [cap.5/cap.6/cap.7/cap.8]

    Citazione Stefano Lucchi
    CAPITOLO 5

    La notte era calata ormai da un pezzo e non sarei riuscito a trovare un cane per strada neanche promettendo un condono edilizio sulla seconda cuccia. Questa volta il tempo non dava scampo, pioveva come neanche se alla Madonna gli si fossero rotte le acque. Proprio la serata ideale per lavorare.. Purtroppo c’era tempo da perdere, la mia cliente rischiava la pelle e, indirettamente, io con lei.
    Davanti alla residenza del boss, che aveva l’ingresso rivolto verso sud, non c’erano guardie. Non ce n’era bisogno. Si dà per scontato che nessuno sia tanto pazzo da cercare di violare l’abitazione dell’uomo più potente (e vendicativo) della città (se non dello stato). Poi, comunque, ci sarebbero state delle guardie all’interno.
    Naturalmente non era il caso di cercare di intrufolarsi dal lato principale, perciò mi spostai sul lato ovest del villino. Mi avvicinai al muro silenziosamente e riuscii a scavalcarlo senza troppi problemi, aiutandomi con un albero che cresceva vicino al muro. Ero già inzuppato marcio.
    Ad un certo punto vidi un’ombra sulla mia destra.
    Veniva verso me.
    Mi spostai il più silenziosamente possibile verso sinistra fino a nascondermi dietro un angolo della casa e osservai: un moderatore di ronda aveva sentito un rumore.
    Voce sconosciuta: ehi, Dex, dove cazzo vai, piove! Vieni dentro! Nessuno sarebbe così stupido da fare un’irruzione qui dentro, ancor meno con questo tempo. Ho preparato il caffè, vieni a prendertene una tazza, và..

    A quanto pare Dexter89 o non era stato punito, o non era stato ancora scoperto.. Ma che ci faceva ancora qui?

    Dexter89: - dopo un momento d’esitazione - ok… hai ragione. Arrivo Skop’s!

    Dexter tornò dalla guardiola situata poco lontano, all’altezza dell’ingresso principale. C’era un altro moderatore con lui. Non potevo passare dal portone della villa, sarei stato avvistato sicuramente. Provai allora a proseguire in direzione nord, per vedere se ci fosse stata un’entrata sul retro, ma mi fermai accanto ad una finestra. Si sentivano delle voci. Provai a dare uno sguardo dentro: nella stanza c’erano Jurambalco, braccio destro del boss, e un moderatore di grado abbastanza elevato (lo s’intuiva dalla divisa) la cui identità mi era ancora ignota.
    Jurambalco: Dexter89 ha fallito la missione. A quanto pare Breznev ha assunto una guardia del corpo. Dobbiamo agire in fretta, gli ordini sono di ucciderla prima che il capo ritorni.
    moderatore: te la posso fare una domanda indiscreta? Perché il capo vuole che la moglie venga assassinata?
    Jurambalco: devi sapere che la moglie ha un’amante e ha intenzione di scappare con lui con i soldi della cassaforte della villa. Quando il capo l’ha scoperto è andato su tutte le furie. Lui prese con sé Breznev dalla strada che era ancora giovane e si è occupato della sua educazione e della sua cultura. Dopo tutto questo e tutti questi anni, per il capo è stata una ferita enorme. Inoltre lui è un boss e non può mostrare segni di debolezza, senza contare poi il danno economico. La conseguenza è che ora Breznev deve essere fatta fuori.
    moderatore: capisco. Come dobbiamo agire allora?
    Jurambalco: tanto per cominciare, dobbiamo liberarci della guardia del corpo perché costituisce il nostro principale impedimento per la missione. Scopri di chi si tratta.
    moderatore: già fatto. Si tratta dell’investigatore privato Luckhi Perry Mason. E’ piuttosto noto in giro per essere un duro, e anche per essere piuttosto bravo nel suo lavoro.
    Jurambalco: bravo Mvesim, ottimo lavoro. Si vede che sei uno dei miei uomini migliori. Luckhi Perry Mason, eh? Questa non ci voleva.. Quel bastardo è un osso duro..
    Mvesim: per caso lo conosci?
    Jurambalco: sì, è una vecchia storia, un giorno te la racconterò. Ci sono delle vecchie “ruggini” tra noi.. Tu intanto rafforza le difese, conoscendolo, non mi stupirei se fosse qui da qualche parte a cercare di smascherarci o, peggio ancora, di tenderci qualche trappola..
    Mvesim: sarà fatto. Ci aggiorniamo a domani?
    Jurambalco: sì, vai pure.

    Guarda un po’ chi si rivede: Jurambalco.
    Erano anni che le nostre strade non s’incrociavano, da prima che lui entrasse nella “famiglia” di Don Zauker. A quanto pare la situazione stava precipitando. Adesso avevo anch’io alle calcagna i moderatori, e colui che li dirige è l’ultima persona sulla faccia della terra che mi sarei augurato d’avere come nemico.

    Sentii delle voci: Mvesim stava dando ordini ai suoi uomini di pattugliare approfonditamente il perimetro della villa. Mi conveniva tagliare la corda in fretta. Risalii velocemente su per l’albero da cui ero arrivato e mi allontanai in tutta fretta sotto la pioggia che continuava a battere.
    Citazione Stefano Lucchi
    CAPITOLO 6

    La sera prima, Breznev non era in quella casa. I moderatori la volevano morta, sicuramente lei lo sapeva e se ne doveva essere andata da là già da un pezzo. Perché, allora, mi aveva dato quell’indirizzo? Prima mi aveva chiesto di proteggerla e poi mi aveva mandato a morire?
    Piano piano emerse forte un sospetto dentro di me: mi stava usando. Probabilmente si era nascosta da qualche parte per prepararsi a fuggire e mi aveva mandato alla villa Don Zauker per usarmi come “diversivo”. Dovevo assolutamente incontrarli, mi dovevano chiarire molte cose, quei due.
    C’era solo una cosa che potevo fare: scoprire dove stava questo fantomatico amante. Era giunto il momento di fare una nuova visita all’Uomo che sapeva troppo. Mi bevvi l’ultimo sorso di skotch che era rimasto nella bottiglia sulla mia scrivania. Purtroppo i raggi del sole, usciti fuori questa mattina dopo molte settimane di pioggia, lo avevano riscaldato. Faceva veramente schifo, sembrava piscio.
    Di calabrone.

    Mi recai al “Cazzo leggi?” ed entrai. Mi diressi verso l’Uomo che sapeva troppo, lo presi da parte e gli chiesi senza mezzi termini:
    L.P.M.: qualcuno mi ha giocato un brutto scherzo. Dimmi subito chi è e dove sta l’amante di Breznev!!
    Uomo: calma Luck, le informazioni mica le dò gratis. Posso farti credito, visto che sei un cliente fidato, però..
    L.P.M.: il prezzo per le tue informazioni è la vita, parla e ti salvi il culo! I miei nemici sono i moderatori di Don Zauker, ed è probabile che siano già diventati anche i TUOI nemici. Tra l’altro oggi è Sabato e Don Zauker è tornato questa mattina, perciò ti consiglio di parlare perché non ho tempo da perdere e non ce l’hai neanche tu!!
    Uomo: ok, ok!! Si chiama Jeff, è un tizio che lavora giù al porto, lo trovi all’hangar 18.

    Uscii in strada. Ero troppo lontano da casa per tornare a prendere la macchina, perciò decisi di prendere un taxi.
    Se, come avevo ipotizzato, ero stato usato, avrebbero dovuto risarcirmi e di parecchio, anche.
    Vidi un taxi arrivare. Lo fermai e salii.
    L.P.M.: al porto, per favore. E faccia più in fretta che può.
    Il tassista si gira, si leva il berretto e si rivela essere Skop’s:
    Skop’s: la tua corsa finisce qui, Mason!!
    Skop’s alzò la pistola carica, ma con un colpo sul braccio riuscì a fargli sparare verso l’alto. Iniziò una forte colluttazione: ad un pugno di Skop’s, risposi con una gomitata. Cercai di avventarmi su di lui, lottavamo per il dominio della pistola.
    Partì un colpo.
    Il sangue di Skop’s iniziò a colare dal corpo ormai esanime del moderatore, impregnando il sedile del taxi. Mi guardai intorno: non c’era nessuno. Probabilmente la gente era scappata tutta già al primo sparo, quindi, quasi sicuramente nessuno aveva assistito all’omicidio.
    Dato che non potevo certo lasciare il cadavere per strada, lo spostai sul sedile posteriore, mettendolo supino.

    Guidai il taxi fino al porto.
    Leggendo le scritte, arrivai nelle vicinanze dell’hangar numero 18.
    Mi fermai.
    C’erano diverse auto nere più avanti. Sicuramente Don Zauker ed i suoi uomini mi avevano preceduto. Questa non ci voleva. Nascosi il taxi dentro un container aperto ed estrassi la mia pistola. Era giunto il momento di affrontare il grande pubblico.
    Citazione Stefano Lucchi
    CAPITOLO 7

    Era impossibile entrare dall’entrata principale dell’hangar, era sorvegliato a MsVista. Provai a spostarmi sul retro, ma c’erano guardie anche lì. Provai a tornare indietro e mi accorsi che da un lato, in alto, c’era una finestra che era appena stata aperta. Attivai il cheat Fly e raggiunsi la finestra. Buttai un’occhiata dentro: la finestra dava su un piano rialzato, una specie di soppalco. Sulla sinistra c’erano le scale che scendevano, sulla destra c’era un gabbiotto. Doveva essere la sala comandi delle gru montate sotto il soffitto dell’hangar. C’erano due moderatori che facevano la guardia, stavano controllando la situazione dall’alto. Erano due vecchie conoscenze.
    Mvesim: Dexter, dalla radio mi è giunta voce che è stato ritrovato nelle vicinanze un taxi abbandonato con dentro il cadavere di Skop’s. Devo andare a controllare, ti manderò al mio posto Edo Falchi, così potrai anche farti un pasto veloce.
    Dexter89: ok, capo.

    Merda, avevano già scoperto il taxi. Non pensavo che lo avrebbero trovato così in fretta. Poi non avevo neanche avuto il tempo di occultare il cadavere di Skop’s..
    Comunque, se volevo entrare questo era il momento migliore. Dexter89 era solo e il rimpiazzo di Mvesim avrei potuto batterlo, in uno scontro uno contro uno.
    Entrai, mi ripresi l’occhiata, disabilitai il trucco e aggredii Dexter. Lo dovetti strangolare con le mie mani. Non fu facile, ma riuscii a farlo silenziosamente.
    Spostai il corpo nel gabbiotto, nascondendolo, lasciai la porta semi aperta e mi appostai dietro il muro ad aspettare che arrivasse questo Falchi. Gli avrei teso una bella imboscata. Notai che su un tavolino c’era un sacchetto con dentro della roba da mangiare. Sicuramente era il pranzo di Dexter89.
    Ottimo.
    Svuotai il sacchetto e mi rimisi attaccato alla parete a fianco alla porta.
    Non dovetti aspettare tanto. Dopo poco sentii un rumore di passi. Era sicuramente lui che stava salendo le scale.
    Edo Falchi: Dex, sono qui.. Cosa ci fai nel gabbiotto? Non mi dire che ti sei messo a mangiare senza di me..
    Come mise piede nel gabbiotto gli misi il sacchetto della spesa in testa e lo strinsi più che potevo. Edo Falchi si dimenò più che poteva, per liberarsi, ma dopo un po’ non ci fu più nulla da fare, per lui.

    Ora avevo via libera. Con accortezza, uscii dal gabbiotto e scesi le scale. Mi nascosi dietro una catasta di grossi pacchi e guardai in direzione dell’entrata. Mvesim era appena rientrato e la sua espressione di rabbia in volto prometteva solo ulteriori guai per il sottoscritto.
    Citazione Stefano Lucchi
    CAPITOLO 8

    Purtroppo, io non sapevo se Breznev e Jeff erano tenuti in ostaggio o se erano da un’altra parte e non sapevo nemmeno dove fossero i soldi. L’unica cosa che sapevo è che ero nella tana del leone.
    Vidi Mvesim entrare dentro una grossa stanza sul fondo dell’hangar. Attraverso i vetri, vedevo al suo interno Jurambalco e Don Zauker in persona. Probabilmente Mvesim era andato a fare rapporto.
    Questa non ci voleva, ora sarebbe scattato l’allarme generale e avrei avuto tutti gli uomini addosso.
    Appoggiai la schiena al pacco dietro di me, sbuffando. Quando feci per girarmi di nuovo mi accorsi di essere rimasto impigliato con la cintura dell’impermeanile.
    Perfetto, ci mancava solo questa.
    Tirai con forza e il pacco si strappò, strappando anche un pezzetto di un sacchetto al suo interno. Una polvere bianca iniziò a scorrere sul pavimento.
    Era cocaina.
    Mi guardai in giro.
    A quel punto mi resi conto della situazione: quel capanno era proprio di Don Zauker!! Lo usava per fare gli scambi di droga. Sapevo che il boss aveva un capanno al porto e che lo stesso, in passato, era già stato setacciato, ma sapevo anche che non vi era stato trovato niente. Quasi sicuramente il “controllo” doveva essere stato fatto da poliziotti corrotti.
    Mi venne un’idea: avrei potuto chiamare un vecchio amico che avevo nella polizia e chiedergli di precipitarsi qui; con l’intervento delle persone giuste mi sarei liberato di tutti i moderatori presenti e in più ci sarebbero state prove a sufficienza per incastrare Don Zauker (cioè troppe per poter essere occultate).
    Dovevo trovare un telefono. Mi ricordai di averne visto uno nel gabbiotto dove avevo occultato i cadaveri di Dexter89 e Edo Falchi. Tornai lì e, tenendomi accucciato per non farmi vedere da quelli che stavano di sotto, chiamai il fidato Piepazzo.
    Pierpazzo: pronto?
    L.P.M.: ciao Pier sono Luck, lo vuoi fare il colpo che ti sistema la carriera?
    Pierpazzo: ehi, Luck! Certo che lo vorrei, ma cosa..
    L.P.M.: zitto e ascolta. Seguendo un caso, sono arrivato al porto, all’hangar 18. Ci sono Don Zauker e i suoi uomini con dei carichi di cocaina con i quali potrebbero rifornire l’intero stato. Prendi i tuoi uomini più fidati e portali qui IMMEDIATAMENTE. Questa è la volta buona che lo incastri e magari tiri me fuori dai guai. Quanto tempo pensi di metterci?
    Pierpazzo: il tempo di radunare gli uomini e arrivare; per fortuna il porto non è distante. Tra 5 minuti sono lì.
    L.P.M.: ottimo. Ti saluto, devo agganciare.
    -click-

    Se Pierpazzo diceva che in 5 minuti era lì, vuol dire che in 5 minuti sarebbe stato lì, non uno di più, non uno di meno.
    Purtroppo per me, Mvesim si accorse che Dexter89 e Edo Falchi non erano al loro posto e stava venendo a controllare. Me ne accorsi perché sbirciai dalla porta e lo vidi che stava raggiungendo la scalinata. Non potevo nascondermi, lo spazio nel gabbiotto era poco e c’erano già due cadaveri, dentro, senza contare che Jurambalco e Don Zauker si sarebbero insospettiti, non vedendolo tornare. Non potevo far altro che usare la pistola per sbarazzarmi di Mvesim, che in quel momento stava salendo le scale, rivelando così la mia posizione.

    Presi un sospiro profondo e sparai.
    Era giunto il momento di entrare in scena.

  10. #160
    Mvesim
    Ospite

    Ultimo skotch per Luckhi Perry Mason [cap.9/cap.10/cap.11/Epilogo]

    Citazione Stefano Lucchi
    CAPITOLO 9

    Mvesim si accasciò su se stesso, rotolando all’indietro giù per le scale.

    Don Zauker: a quanto pare il nostro ospite ha deciso di uscire allo scoperto..
    Jurambalco: non si preoccupi, Don Zauker, me ne occuperò personalmente. E’ giunta l’ora di portare fuori l’immondizia..

    Mentre scendevo le scale, fissavo Jurambalco che mi fissava a sua volta mentre usciva tranquillamente dal gabbiotto. Era l’ora della resa dei conti.

    Jurambalco: ehi Luck, quanto tempo.. vedo che non sei affatto cambiato..
    L.P.M.: neanche tu, a quanto vedo. Come mai dalla parte dei cattivi?
    Jurambalco: che ci vuoi fare, la vendetta è un piatto che va servito freddo e ho pensato di rivolgermi a qualche amico per preparami per l’occasione..
    L.P.M.: una vita votata alla vendetta? Non è nel tuo stile..
    Jurambalco: che ci vuoi fare, mi piace fare le cose in grande, lo sai.. I moderatori non ci daranno fastidio, ho dato ordini precisi via radio Nostalgia. Abbiamo un palcoscenico tutto per noi e anche un discreto pubblico. Ti ho organizzato proprio una bella uscita di scena, dovresti essermene grato..
    L.P.M.: troppo gentile, non dovevi disturbarti.. non credo però che sarò io a lasciare questa valle di lacrime, sai? La tua ossessione sarà la causa della tua rovina..
    Jurambalco: basta chiacchiere!!

    Avevamo raggiunto il centro dell’enorme capannone. Distavamo l’uno dall’altro una quindicina di metri circa. C’era silenzio, a parte quell’uomo che passava e gridava ‘gelatii!!!’.
    Da un lato, Morricone con un’orchestra eseguiva per noi il tema de “il buono, il brutto e il cattivo”. Una leggera brezza faceva muovere le foglie dell’albero maestro della barca in riparazione lì accanto. Una foglia si staccò, la notammo entrambi. Continuava a fluttuare sospinta dal vento.
    Quello sarebbe stato il segnale..

    La foglia toccò il pavimento.

    Subito estrassi la pistola e sparai, movendomi verso destra. Jurambalco fece altrettanto.
    Ci fu una rapida sequenza di colpi.
    Spostamenti rapidi, quasi felini, ci portano a nasconderci dietro due pile di casse in legno.
    Mi guardai intorno. C’erano alcuni moderatori che, volendo, avrebbero potuto spararmi, ma non avevano neanche la pistola in mano. Bisogna riconoscere che Jurambalco è sempre stato uno di parola..
    Sporsi solo la mano armata e sparai qualche colpo intimidatorio nella direzione del suo nascondiglio, in risposta ai colpi sparati da lui nella mia direzione.
    Mi spostai dietro un’altra pila di casse perché non era saggio farsi chiudere in un angolo. Provai a sbirciare da dietro la pila. C’era una calma irreale.
    Sentii partire un colpo e un leggero dolore si fece largo sul mio braccio destro: ero stato colpito, ma per fortuna solo di striscio. Era una ferita da poco. Mi spostai rapidamente dietro un grosso macchinario dall’utilità a me sconosciuta.

    L.P.M.: sei invecchiato Jollo, dieci anni fa mi avresti preso in pieno..
    Jurambalco: non ti preoccupare, da qui non uscirai vivo..

    Rimasi dietro il macchinario ma mi sporsi dal lato opposto.
    Lo vidi. Lo avevo sotto tiro. Mi vidi davanti gli occhi il passato in un istante, in un flashback. Quella morte.. quel fattaccio.. chissà come sarebbe stata la nostra vita senza quello spiacevole incidente..

    Premetti il grilletto.
    Lo scontro era finito.
    Citazione Stefano Lucchi
    CAPITOLO 10

    In lontananza, si sentiva via via più forte un rumore di sirene arrivare verso il capannone. Era Pierpazzo con i suoi uomini.
    Don Zauker: cazzo, gli sbirri! Andate via tutti, non ci devono prendere!!
    Rapidamente, i moderatori cominciarono a scappare in tutte le direzioni. Chi a piedi, chi in macchina, chi in barca. La polizia stava circondando la zona, non credo che i moderatori avrebbero fatto molta strada. Tra l’altro, dagli avvisi di megafono, si poteva intuire che era stata mobilitata pure la gardia costiera. Rapido ed efficiente, decisamente in stile Pierpazzo. Erano arrivati proprio al momento giusto. Solo Don Zauker sembrava rimanere al suo posto.
    Non rimaneva che uscire allo scoperto.

    Don Zaucker: finalmente c’incontriamo, Luckhi Perry Mason. Lo sai che questo Hangar è mio, vero? Sì che lo sai, e sono convinto che sai anche che uso ne faccio. Sei il benvenuto - disse sarcasticamente -, fa come se fossi a casa mia..

    Un momento di silenzio che sembrava eterno venne interrotto dallo stesso Don Zauker che riprese a parlare:
    Don Zauker: mi stai rovinando la reputazione, stai ponendo un freno ai miei affari, ti sei introdotto nella mia villa - davvero credevi che non lo avrei scoperto? - e in più hai appena ucciso i miei elementi migliori. Prima di andarmene dobbiamo regolare i conti in sospeso..
    L.P.M.: dove sono Breznev e Jeff? Dove sono i soldi? Rispondi.
    Don Zauker: siamo arrivati poco prima di te e Breznev e Jeff non c’erano. I miei informatori mi hanno detto che dovevano partire stamattina con destinazione Messico. A quest’ora saranno all’aeroporto. I soldi ce li hanno loro. Pensare che ho dato tutto a quella ragazza, e lei mi ricambia così.. che tristezza.. e che vergogna per me.. Ma ora pensiamo a noi. Avresti dovuto sparire finchè eri in tempo. Ora ti sistemerò per le feste, a Breznev penserò più avanti.

    Così dicendo estrasse la pistola e sparò un colpo.
    Fui più rapido io.

    Don Zauker: maledetto.. hhmhh.. ti prometto che ti darò la caccia.. hhuhhfhh.. non la passerai liscia..
    Faticava a respirare. Potevo anche lasciarlo lì, Pierpazzo se lo sarebbe portato via. Se poi sarebbe sopravissuto non lo sapevo, e, francamente, non m’interessava nemmeno. Dovevo correre all’aeroporto. Uscii di corsa dall’hangar 18 e incontrai Pierpazzo.
    L.P.M.: bravo Pierpazzo, ottimo tempismo. Mi serve una macchina.
    Pierpazzo: puoi prendere la mia, eccoti le chiavi. Dov’è Don Zauker? E dove sono le prove?
    L.P.M.: è tutto dentro l’Hangar. Troverai un po’ di disordine..
    Pierpazzo: lo immaginavo.. tu stare fuori da guai proprio no, eh? Vabbè, ti devo un favore. Poi, però, mi devi raccontare tutto nel dettaglio. Per ora ci salutiamo qui, abbiamo entrambi da fare, mi sembra..
    Dopo un cenno col capo, mi diressi di corsa verso la macchina, salii e misi in moto.

    Uscii finalmente da quella trappola che era il porto, presi la statale 502 e mi mossi in direzione dell’aeroporto.
    Avevo poco tempo.
    In realtà potevo anche non averne, non sapevo se erano già partiti per il Messico oppure no, ma l’avrei scoperto presto, in dieci minuti sarei arrivato.
    Citazione Stefano Lucchi
    CAPITOLO 11

    Arrivai al Mary Jane airport, erano le 11.15. Entrai, andai dritto verso il bancone e chiesi agli inservienti l’orario di partenza dei voli per il Messico in decollo oggi.
    C’erano due ragazzi sulla trentina, portavano un cartellino con il nome sul petto. Quello più vicino a me fu quello che mi rispose:
    Pipwolf: il primo parte tra 5 minuti ma non farà a tempo a prenderlo: i passeggeri sono già stati chiamati. Il prossimo c’è..
    Senza neanche rispondere, corsi verso l’area d’imbarco.
    Pipwolf: ehi, ma dove va? Non può andare di là, non ha fatto il biglietto e il cancello è già stato chiuso!! Gispette, chiama la sicurezza!!

    Avevo scavalcato il cancello; sulla scala mobile, in lontananza vedevo Breznev e, a poco distanza, Jeff che si stava occupando dei bagagli.
    Jeff si avvicinò a Breznev.
    Jeff: la valigetta la teniamo con noi sull’aereo? Non è tanto grande, non credo che ci faranno delle storie..
    Breznev: sì, preferisco tenerla con me, sai com’è, con quello che contiene.. Ah dimenticavo, c’è stato un cambio di programma: tu resti qui.
    Così dicendo Breznev tirò fuori una pistola con il silenziatore e sparò un colpo a Jeff, dritto nella bocca dello stomaco.
    Jeff: phher..cheeehh..
    Breznev lasciò cadere Jeff e, guardandosi intorno, iniziò ad andare in direzione dell’aereo accelerando sempre di più il passo.
    Io mi misi a correre e raggiunsi Breznev in prossimità della fine del corridoio. L’aereo, che stava imbarcando gli ultimi passeggeri, si trovava a poco meno di cento metri da noi.
    L.P.M.: Breznev! - urlai - perchè l’hai fatto? Perché hai ucciso Jeff? Pensavo che vi amaste. Scommetto che hai architettato tutto..
    Breznev: esatto, Mason. Sei proprio perspicace. Meriti davvero la tua fama. E’ vero, io e Jeff eravamo amanti da un bel po’, ormai, però non volevo dividere i soldi con lui. Ora posso rifarmi una vita lontano dalla criminalità e vivere nel lusso che, di fatto, non mi è mai appartenuto. Salutami mio marito quando arriverai all’inferno!
    Estrasse di nuovo la pistola silenziata, ma ancora una volta fui più rapido io e la colpii dritta al cuore.
    La sua figura si accasciò a terra senza fare rumore.

    D’improvviso, si sentii un altro sparo, non previsto, vibrare nell’aria.


    Epilogo


    Era stato Jeff a sparare. Nonostante fosse ferito mortalmente aveva trovato la forza di spararmi nella schiena. Sottovalutarlo fu l’errore che mi stava costando la vita. Probabilmente l’aveva fatto per amore, penso che lui amasse veramente Breznev. Non potrò mai saperlo..
    Mi guardai le dita, intrise di sangue. Il respiro si era fatto affannoso ed ero caduto a terra. Sto guardando il soffitto ed ho appena rivisto la mia storia in un flashback, durato un istante.
    Girai lievemente la testa, stavano arrivando le guardie, ma anche se erano vicine le sentivo terribilmente lontane.
    Ormai i sensi mi hanno quasi abbandonato.

    Non riesco più a muovermi.

    Le palpebre che si appesantiscono stanno cancellando il dolore.

    Buio.

  11. #161
    gavù99
    Ospite

    Edoardo Falchi, Gorman e il mistero di Banville... 1°/2°/3°/4° parte...

    Edoardo Falchi, Gorman e il mistero di Banville...

    Questa storia continua esattamente 2 anni dopo che le phegghe di Gnoccaradar sono tornate al loro posto e i nostri moderatori repressi hanno esultato...



    Edoardo Falchi, Gorman e il mistero di Banville...

    1° parte!



    Ormai regna la pace nel forum di Gamesradar...i commerci di tassi e membra umane di utenti continua da parte di Lex, Gorman si è felicemente sposato con Nemesis alle Hawaii ed ora condividono la casa di Chuck Norris, Gispette il Goloso si sente sempre più attratto dall'ex di Melkio e Edoardo Falchi continua a cancellare i graffiti dalla sua statua col panno di nonna Pina...........Si, proprio un giorno come un altro...o forse no...


    "Sezione Dailyrando" Topic "Il criceto gaio di Edo, nuove scottanti rivelazioni!"


    "MUHAHAAHAHAH! Manderò quel flammoso utente di Miglioman a Banville, l'ha fatta proprio grossa adesso...MUHAHAHAAH" biascicava un Ghost85 completamente ubriaco...

    Aprì con un calcio la scatola di vetro "Bannazione - da usare con cautela" e si preparò nel premere il tasto "Ban di una settimana"................................Pigio!!



    Nulla accadde...nessun aggiornamento di pagina...nessun clown festoso sotto il letto...niente di niente!


    "Sezione Movie Radar" Topic ufficiale con 3 riaperture del topic "La corazzata Kotionkin"...

    (Purtroppo quel topic era tristemente noto per essere stato aperto da un incazzatissimo Lex dopo una perdita massiccia a poker, di conseguenza ogni utente del forum doveva postare almeno una volta al giorno un commento positivo, pena la visione con contenuti extra del film "Alex L'Ariete" di Alberto Tomba!!)


    "Ah-AH! E così Ronso lo Stronso mi posta un commento negativo! Addio! Ci vediamo a Banville" sputacchiò un Dexter89 bevendo olio per motori (rigorosamente 15 W 40)...

    Aprì la sua scatola personale con una gomitata goffa e premette il fatidico tasto "Total Ban"..........



    ...NIENTE!...Nulla di nulla...Nessuna esplosione di coriadoli sopra la testa di Dexter!


    Cosa stava succedendo? Perchè non si poteva più bannare nessuno?

    La chiaroveggenza di Gorman intuì qualcosa e immediatamente nominò una assemblea nella sala ovale....


    Una nuova missione attende i nostri prodi...torneranno più in forma che mai!!


    Fine 1° parte!
    2° parte!...



    Gorman e la sua chiaroveggenza avevano intuito qualcosa ed aveva istituito un'incontro urgente alla sala ovale...la domanda era: perchè all'improvviso nessun moderatore poteva più bannare nessun utente?


    Tutti i moderatori entrarono in fila indiana, chi sofferente, chi epilettico, chi strisciando sporco di sangue con un coltellaccio in mano come Lex...incazzati per la situazione insomma...(Lex pensava seriamente di suicidarsi piuttosto di non poter più bannare...)

    Naturalmente prima di sedersi ai loro posti era stata imposta una regola: Dovevano salutare la statua d'oro di Gorman e la statua di bronzo di Edo, su quella di Gorman si inginocchiavano strappandosi i capelli scossi da tremiti terribili, su quella di Falchi optarono sul pisciarci sul lato destro, in fila naturalmente...


    Si sedettero nei rispettivi posti, tutte poltrone in cartone e carta velina...la metà di esse cedettero al peso dei moderatori...si rialzarono brontolando e si sedettero nelle loro vere poltrone...

    Gorman era al centro di essa con Lex e Edoardo ai loro lati...Gorman non era neanche seduto su una poltrona, era disteso su un letto d'oro e avorio, con al suo fianco Nemesis in reggicalze e Ualone appallotolato sotto il letto che sonnecchiava...

    Edoardo non era neanche seduto su una poltrona.................................................. ............era in piedi! (Causa mancanza poltrone)


    "Bene, tutti seduti, chiarirò questa situazione terribile!"...(qui Lex pugnalò alla schiena il primo moderatore che gli capitò con la penna bic)...


    "Ebbene, stavo bannando quel floddoso e patetico utente che risponde al nome di Breznev...come credo sia successo a tutti voi, nulla
    accadde...giusto?" chiese Gorman imperioso...

    "Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii" risposero in coro gli moderatori, (peggio che alle medie...)...


    "Ordunque miei infimi, sognando una successione di sfighe del nostro amatissimo Edoardo Falchi, mi arrivò l'illuminazione, e al tempo stesso le emorroidi..." disse accarezzando la sua Nemesis..."è successo qualcosa a Banville!!!!, percìò io e la persona che estrarrò ci teletrasporteremo in quella città abitata da utenti incazzati e scopriremo cosa è successo..." disse deciso ai presenti ormai alle lacrime...


    Edo pensò e pensò, rimuginò e rimuginò..."possibile? chissà cosa accadrà...quale sarà la soluzione di Gorman?"...attesse (in piedi) la risposta, così come tutti gli utenti trattenne il respiro........nonostante tutto un bruciore improvviso gli prese la parete dello stomaco...cercava di non pensare a quello.........


    "Ho estratto......................................EDOARDO FALCHI" disse Gorman stranamente raggiante in voltò...Il rumore della folla festante era molto alto e mancavano solo i fuochi d'artificio, svegliarono Ualone che soffiò e si appese con le unghie ad un malaugurato Dexter89...


    Edo chiuse gli occhi, abbasso la testa e tutta l'avventura precedente gli passò davanti agli occhi..................La MAXIDURELLA di Gorman, la notte in albergo con Gorman, la sodomia subita da parte di una (o un) schizofrenico puttanone.........Accettò scuotendo la testa...



    2 ore dopo erano pronti, valigie e tutto...

    "Avvicinati a me e toccami il braccio, ci teletrasportemo" disse Gorman ad un impaurito Edoardo, con tutta la folla intorno in silenzio...

    Edo ubbidì......Gorman non si toccò la fronte con 2 dita...si toccò le palle e pensò intensamente alla destinazione...Banville, ultima stella a destra dopo la bannazione...


    Non si accorse di niente finchè non si ritrovarono all'entrata di un villaggio particolarmente abitato, e lì, sopra la collina a qualche km, un castello spettrale...


    Prima di incamminarsi, controllarono il necessario, Edo aprì la valigia..........Lex ci aveva inserito un biglietto con scritto.............."FALLITO, CHE LA SFIGA SIA CON TE!!!!!!!!"

    Leggeva mentre si incamminavano e Edo pestò una merda di cammello...




    Fine 2° parte!!!
    3° parte...



    "Andiamo, incamminamoci verso il villaggio" disse Gorman ad Edoardo ancora incazzito per il biglietto di Lex...


    Si incamminarono attraversando 2 paludi, 3 foreste e un brigante forestiero bergamasco che cercava di convincerli ad acquistare un set di pentole di proporzioni enormi...

    Dopo qualche ematoma e un paio di graffi superficiali, (tutti rivolti a Edo, Gorman si vide lo spettacolo con una birra e popcorn...) ecco davanti a loro quel tetro cartello giallo tanto postato dagli ex-utenti bannati, come una cartolina della loro avventura...


    "Fermo, ci riconosceranno di sicuro, me più di te, e quel villaggio è abitato da utenti decisamente incazzati dal nostro comportamento, almeno finchè non gli finisce il ban...ci travestiremo, hai la roba che ti ho detto di mettere nella valigia?" chiese Gorman col suo sguardo un pò strano...

    "Ehm, si, scusi ma non mi ha neanche fatto vedere cosa conteneva quel involucro nero per la fretta di partire" disse Edoardo. In quel momento il suo sfigometro entrò nuovamente in funzione, segnando il livello 9!...un chiaro e brutto presentimento!

    "Prima il mio vestito" disse impaziente Gorman senza neanche averlo ascoltato...schioccò le dita (dei piedi) e il suo corpo si trasformò in un incrocio fra quello di John Holmes e il Rocco Siffredi dei tempi d'oro (quello in cui Edwige Fenech turbava i sogni di molti giovani all'epoca, intendiamoci...)


    Edo lo guardò sbigottito e quasi quasi desiderava saltarci addosso tanto era attraente quell'uomo davanti a lui ma si trattenne...

    "Ora il tuo vestito" disse Gorman sorridendo amabilmente...forse anche troppo!


    Edoardo aprì la sua valigia di cuoio simil cartone e dall'interno ne tirò fuori un cellofan nero molto grande cui dentro nascondeva il vestito di Edo...




    Aprì la sommità e scorse un rapido sguardo al suo vestito...lo squadrò...................deglutì rumorosamente e disse: "Ehm, *cofff*cofff* credo proprio che andrò ad indossarlo in quella caverna laggiù......"

    "Ti seguo..." annuì Gorman con l'aria di uno che sa quello che aveva fatto....


    Edo indossò in silenzio quel suo vestito......secondo dopo secondo...sudava tanto era deprimente.......finì di vestirsi in 10 minuti e Gorman gli porse uno specchio...ecco quale fu la reazione di Edoardo Falchi a quella vista....
    Spoiler:
    Un tutù degno dei migliori anni di Heidi e Rossella Brescia, un must di pizzo di pagliet.........."Purtroppo era l'ultimo......son dovuto farmelo spedire direttamente dal negozio di costumi di Booty Island......avevo fatto un favore al negozio d'antiquariato accanto e così..........ma non ti preoccupare nessuno ti riconoscerà!..."


    Lentamente, e con l'aria di uno che fosse appena stato bastonato da Super Mario in costume, Edoardo affrettò il passo ed entrarono nel villaggio.....


    Degno della migliore New York, il villaggio gli si presentò davanti: una scritto in alto diceva: "Banvenuti floddosi Gamesradariani...che la vostra permanenza sia felice e breve, e fate il culo a quel moderatore del cazzo che"...(seguito da messaggi in codice)...Un mercato nero era sulla destra, con tanto di parcheggio per le macchine (noleggiate) e per biciclette (rubate)...
    Molti alberghi erano presenti (sicuramente per la permanenza di ban di pochi giorni, penso Edo dall'alto del suo tutù) e poche ville, per gli utenti bannati a vita...

    Il traffico di gente era molto alto e tutti parlavano poco o niente, per la maggior parte bestemmiavano in silenzio a causa del soppraggiunto ban...

    "Ora trascorreremo il pomeriggio in quell'albergo lì, poi un giro per il mercato nero e poi si và dritti in quel tetro castello, sicuramente e lì che è successo qualcosa..." disse Gorman...

    "O o o ok" disse un balbettante Falchi, infatti gli sguardi di parecchi bannati con aria assassina si erano posati sul suo vestitino rosa e sulla sua capigliatura pazza, altro che Caparezza...


    "In albergo" fece Gorman dirigendosi in quell'edificio intonacato con diversi messaggi di morte ai moderatori...

    Edo lo seguì e nuove domande gli spuntavano come funghi nella testa:

    Cosa era quel mercato nero così vasto?

    Quale segreto si nascondeva dietro quell'immenso castello oltre la collina?

    Avrebbe cercato di resistere un giorno in più senza piangere per quel tutù?





    Fine 3° parte...

    Ps.:questo era sicuramente la parte di massima ispirazione della mia carriera...
    4° parte!!!!



    Mentre le domande color fungo sbucavano dalla testa sfigata di Edoardo Falchi, Gorman parlò..."In albergo...prenoteremo una stanza, poggeremo le (tue) valigie e poi ci faremo un giro per il "Mercato Nero dei Bannati..."


    Gorman varcò l'ingresso dell'hotel "Ban The Fucking Moderation", seguitò da Edo sempre più vergognoso del suo tutù rosa pizzato e pezzato...

    Si diresse verso la reception, tutti gli utenti bannati ai lati d'essa nel solo vedere Gorman e il suo travestimento svennero mentre i più fortunati si fustigarono pubblicamente con verze d'acciaio inox di mastrota...Mentre nel solo vedere Falchi furono in dubbio tra il pisciarci nelle scarpe o creare un topic al loro ritorno con scritto "Guardate questo sfigato a Banville...LOL"...


    Alla reception Edo riconobbe una versione femminile di Miglioman (ora ribattizzata Migliowoman) alla reception, con tanto di reggicalze incordinato con la giarrettiera da militare, Gorman invece era impenetrabile nello sguardo ed esclamò..."3 camere prego, con climatizzatore e doccia in tutte e una scatola di profilattici Durex nella mia, misura Extra Chuck Norris..."

    Edo lo fissò sbigottito...non tanto per i profilattici di misura oltre il livello di umana, animale e minerale comprensione, (c'era abituato ormai, il suo secondo sogno erotico ormai era la MAXIDURELLA di Gorman, seguito da Gispetta la Golosa al 1° posto...) quanto per le 3 camere riservatigli...oltre lui e Gorman.......chi c'era?...


    "Bene..." disse Migliowoman con una voce acutissima e straziante, tutta di gola..."Vediamo...............si per lei camera 800...per il signore, o signorina come preferisce che la chiami?" fece rivolto a Edo..."GRRR, signorina prego" nel rabbioso tentativo di non farsi riconoscere, prese mentalmente nota di rinchiuderlo per sempre nel suo arcinoto sgabuzzino al ritorno.........

    "Per lei la camera 144, e per, "*coof*coof" tossì Gorman "si, scusi, per l'occupante della terza camera, la numero 69...concluse Migliowoman con un sorriso orrendo...


    "Per lei" disse Gorman gettandogli una moneta...di cioccolato svizzero...

    Si stava dirigendo nell'ascensore quando................lo sfigometro di Edo fiutò la zona e un livello 5 era nell'aria...

    "*ETCIUUUUUUU* scusi lei" fece Migliowoman...


    Edo si voltò verso di lei con un movimento degno dei migliori film di Sergio Leone e Ritorno al futuro...

    "Sta parlando con me?" fece Edo con aria da duro, ma gli venne un pò checca... ALL'IMPROVVISO strabuzzò gli occhi e ripercorse l'avventura precedente con la mente...ricordò...e disse risentito..."non mi dica che devo pagare anche qui la sovratassa sul numero della stanza d'albergo vero?" fece quasi sull'orlo delle lacrime Falchi in ginocchio...

    "Si, fanno 20 pesos thailandesi, in contanti prego"...disse Migliowoman

    Edo pensava che cazzo centrassero i pesos thailandesi lì e perchè solo a lui gli capitassero queste sfighe ridicole...si fece nuovamente prestare i soldi da Gorman (non l'avrebbe passata liscia vista la sua tirchiaggine) e salirono nelle rispettive camere.....

    Edo poggiò i bagagli e scese nella hall dove Gorman lo aspettava fischiettando la sigla di Max Payne con una sporgenza esagerata nella tasca dei pantaloni...forse una scatola...

    "Ma quella sarebbe la scatola dei profilattici" chiese Edo turbato...


    Gorman lo fissò e disse..."no, è un singolo profilattico..."


    Uscirono dall'albergo e si diressero a piedi verso il "Mercato Nero dei Bannati"...in pratica una via di mezzo tra un ipercoop e l'ufficio comunale di Arezzo...Entrarono dalle porte automatiche........Era un normalissimo centrocommerciale, le uniche differenze erano i prodotti in vendita:
    Si partiva dall'economica tessera "Esci dal Ban prima" al "Corrompi Mod Beghelli"...dall'ufficio per la creazione di un fake con il nome di un moderatore al "Spray allontana Ghost85"...molto utile per le signore...

    Vendevano persino maschere di utenti...le più gettonate erano quelle di Lex e GeppoBerghem........comprò quella di Kaka87 per ricordo e una di Lex per crearci una bambola voodoo al loro ritorno prendendo mentalmente nota le istruzioni, qualcosa del tessuto, qualcosa della testa, qualcosa del morto e qualcosa del corpo...

    Gorman comprò uno spray allontana Ghost85 (dicendo che l'avrebbe regalata a Nemesis per sicurezza) e una mini bambola gonfiabile dell'ex di Melkio...


    Pagarono in marchi danesi e uscirono...

    Gorman decise di noleggiare un auto per il viaggio verso il castello spettrale...ormai era buio e l'auto arrivò...una Nissan Terrone con sedili rivestiti di torrone e foderati con assegni bancari della azienda Future Media Italy...

    Dopo un 2 orette di viaggio (Edo giocava con la sua nintendo mentre Gorman si divertiva a far cadere pali della luce gridando "RAVANELLO"...)

    Uscirono dall'auto, che se ne andò a gran velocità, e si diressero verso il portone di pietra...



    Altre domande tormentavano Edoardo, nuovamente...


    Chi era la terza persona con loro?...

    Quale prova li attendeva dentro il castello, e chi?...

    Perchè si era dimenticato di cambiarsi da quello squallido tutù?...




    Fine 4° parte!!!!

  12. #162
    gavù99
    Ospite

    Edoardo Falchi, Gorman e il mistero di Banville... 5°/6°/7° e ultima parte...

    Edoardo Falchi, Gorman e il mistero di Banville...

    5° Parte!!!!!!



    "Ehm, fofoforse cci conviennne bbubussare, che ne diceee?" fece Edo letteralmente crepando dal freddo, assomigliava ad un calippo, e non si poteva neanche succhiare...

    "Buona idea" concordò Gorman...l'entrata era un portone di legno e pietra e il campanello sulla destra non c'era...come fare?


    Gorman non parlò, agì!...camminò e attraverso il portone come un fantasma e Edo rimase come un pirla all'esterno al freddo...

    Fortunatamente durò pochi secondi perchè il portone si aprì (prendendo Edo proprio sui denti e facendogli saltare il ponte...) e Gorman da dentro disse "Entra presto"...


    Edo entrò: non erano soli, era proprio un ballo in maschera, tutti vestiti con costumi dell'800...un' orchestra di archi e violini era sulla destra mentre davanti a loro delle scale conducevano in una porta argentata...i presenti avevano occhi vacui e in parte rossi…come ipnotizzati...


    Salirono le scale in silenzio (Edo inciampò su una buccia di banana) e si trovarono fuori dalla porta...

    "Non sapremo cosa ci attenderà là dentro, perciò nel caso dovessi ferirmi voglio che ti getti di faccia dal 2 piano...ok?" chiese Gorman

    Edo fece finta di non aver sentito lo squallido modo di liberarsi di lui e annuì silenziosamente...

    "Bene, al 7......1...3...5...7!



    Gorman soffiò forte sulla porta che volò via in una magnifica imitazione dei 3 porcellini ed irrupperò all'interno...


    Edo lo riconobbe, si trovavano in una copia di un livello di Prince of Persia...Era un atrio enorme e da delle rientranze nei muri dondolavano ascie enormi e lame affilate...


    Gorman avrebbe potuto teletrasportarsi dall'altra parte della stanza evitando la prova...fu quello che fece, ma (sfortunatamente) lasciò Edoardo Falchi 50 metri più indietro e dovette superare la prova in velocità........dopo una decina di minuti (e la parte posteriore del vestito stracciata e dei peli del culo spezzati di netto...) Edo arrivò accanto a Gorman che in quel momento era su una sdriaio sorseggiando un FERMOSI con ghiaccio!..."Utto bene?...proseguiamo nella prossima stanza" disse Gorman euforico mentre Edo lo seguiva depresso...

    Entrarono e una strana stanza li accoglieva...si trovarono su una nave in mare aperto ed un capitano grassoccio e vestito come dopo un rave-party li attendeva con la spada sguainata...

    All'improvviso dalla finestra entrò una ragazza parecchio carina, vestita in maniera succinta, quasi una Ada Wong in carne e ossa...si avvicinò a Gorman e a un ebete Falchi, ma Gorman parlò..."Finalmente ti sei fatta viva, ai fatto il lavoro richiesto Gispetta la Golosa?"

    "Tutto a posto...ho dovuto resistere parecchio alle avance di un ammiratore che voleva scoparmi senza neanche avermi mai vista, perciò voglio un aumento" disse tutto d'un fiato trafelata...

    "Ti pagherò in natura come prestabilito...a proposito, Edo ti presento la terza persona, assassina specializzata nell'eliminare utenti scomodi..." presentò Gorman

    "PiPipipiacere Edoardo" disse rosso ma la sua attenzione era rivolta verso quel capitano corpulento che lo fissava a sfida...


    "Ehm, senti Falchi, tu vedi che vuole quello lì mentre io do l'adeguato "stipendio" a Gispetta..." disse Gorman con fare da seduttore alla ragazza ormai denudata...


    "Nessun problema" fece Edo ora rivolto verso il capitano della nave...un innaturale coraggio si era acceso in lui come un falò, avrebbe affrontato quel capitano!...


    "Che vuoi? Quale la tua sfida?" chiese Falchi tenendosi il pacco...

    "Se volete passare nella stanza del grande capo dovrai battermi in una sfida di rime, prendi questa spada...chi perde dovrà farsi schiaffeggiare il deretano da Platinette ad Amici di Mario de Filippo, chiaro?" chiese il capitano

    "Chiaro" fece Edo seriamente spaventato dall'idea di farsi vedere col culo all'aria dai suoi amici e parenti, specialmente nella trasmissione del marito di Costanzo...


    "Inizio io, IN GUARDIA" gridò il capitano punkettaro...

    "All'alba dei tempi uno smile fu creato, combinazione di 2 da un utente scalmanato...oh dimmi il nome dell'utente che delle storie fu il saccente" cantò il capitano...


    Edo era preparato..."Costantine era il suo nome che delle storie fui un ammiratore, con 4 o più omicidi erano storie da bambini, chi nutelloso o meno le leggeva come un treno" cantò di risposta Falchi stupendosi di se stesso...


    "Bene, ora l'ultima, PREPARATI!" disse il pirata...


    "Della ragazza di Melkio il cuore fu cecchinato, dal suo ex che ormai era stanco e esasperato...voglio il nome dell'utente che per questo lo considera un perdente" ricantò il pirata...


    Edo dovette pensarci 2 minuti...poi l'illuminazione...

    "Gispette il Goloso era il suo nome, il prendere in giro Melkio era la sua vocazione...apriva topic da una sezione all'altra, per farci capire quanto era..."


    "Complimenti ai superato la prova...quella è la porta" disse il capitano...

    "Grazie, ehi Gorman, finito?" chiese Edo voltandosi...

    "Si tutto a posto, ho finito" disse Gorman rivestendosi con Gispetta all'angolo stanca...

    "Ottima prova, andiamo, ci attende qualche bastardo di un bannato che ha fatto questo casino..." disse Gorman davanti alla loro prossima porta, quella finale......

    Altre domande in Edo apparvero...


    "Chi aveva combinato quel casino?"

    "Se sarebbero usciti sani e salvi?"

    "Si sarebbe cambiato quel suo mezzo vestito che ormai sembrava un delinquente uscito da un parco pubblico?"



    Fine 5° parte!!!!!!!!!!!

    6° parte!!!!!!



    "Bene, prendi questo fucile a pompa, voglio che lo usi su te stesso nel caso riuscissero a ferirmi lievemente...chiaro?" chiese Gorman fuori dalla porta che li avrebbe condotti al loro obbiettivo!!...

    Edo annuì indisponente alla nuova squallida richiesta di liberarsi di lui...


    "Ok, al numero 34 alla sesta entreremo!!!..............12 alla quinta...............31 alla quarta......................34 alla sesta!!!...


    Abbattè con una testata porta e relativa parte del castello ed entrarono con Edo che gridava "UAHAHAUAHA" non si sa per quale motivo, eeee...........un sottospecie di ominide ricurvo nella mansione di defecare gli si presentava davanti, vestito con il mantello di superpippo e il tanga leopardato firmato da Madre Teresa di Calcutta e precedentemente indossato dalla scimmia cattiva che stava nel suo armadio...........si ripulì e come se niente fosse disse "E così ci rincontriamo!"...




    "y2k!...invece di startene tranquillo nella tua villetta a contemplare invasioni aliene, ti sei dato alla criminalità..." disse Gorman sorreggendo dal colletto un piagnucolante Edo che dalla puzza quasi sviene...


    "Maledetti...non ho mai sopportato di essere stato bannato da Lex, e non potevo neanche crearmi un fake perchè gli alieni mi avevano predetto che se lo avessi fatto avrebbe abusato a turno di me per tutta alfa centauri..." spiego arrabbiato come non mai y2k...


    "Commovente.................hai un tempo proporzionale al numero di peli del tuo corpo per far tornare tutto alla normalità, sennò userò le maniere dolci e da lì fino alla tua distruzione"...disse Gorman come svolazzando a mezz'aria alla pari di un sayan...Anche Edo voleva tornare ardentemente a casa, soprattutto per togliersi quel suo vestito che ormai lo rendeva parecchio simile ad un adescatore notturno del parco della vittoria di Milano...


    "D'accordo...lo farò, farò tornare tutto alla normalità, ma ti prego voglio che vai a dire a quelli di alfacentauri che l'affitto lo pagherò con qualche giorno di ritardo......fallo e potrete tornare a casa..." disse con voce spezzata y2k...

    "Nessun problema..."...si tocco le palle e cercò la destinazione.........."Trovata, dammi 3 minuti, Edo, se non dovessi tornare fatti un endovena di adrenalina del cuore..." disse Gorman che scomparì con in sottofondo My Heart Will go on....


    3 minuti dopo tornò sanguinante strattonando un tentacolo verde e disse "Tutto a posto, abbiamo avuto una piccola discussone ma siamo venuti ad un accordo" disse Gorman asciugandosi il viso di sangue...


    "Grazie Mille...ecco la chiave universale del Ban...usala sul pannello principale e tutto tornerà come prima..." ringraziò y2k...


    Offrì loro un caffè prima di andarsene, (qualità oro per Gorman, qualità olo per Edo che si beccò un intossicazione da piombo) e abbandonarono il castello...




    Fine 6° parte!!!!!!!
    7° e ultima parte!!



    Lentamente, Edo e Gorman abbandonarono la stanza del boss y2k...

    Gorman senza anche avvisare si teletraportò all'esterno del castello e lasciò nuovamente solo Edo come un pirla...dovette riattraversare le prove precedenti (alla stanza delle lame si beccò una sfumatura alta e una chiappa mozzata!) e finalmente, misto al vento polare d'antartide e pinguini col cappotto, trovò Gorman sorseggiare grappa alpina pura, 95 % d'alcool...una tanica di benzina praticamente!!

    "Finalmente, è molto che aspetto...ehi, e l'altra chiappa?, non ti preoccupare..." disse Gorman tirando fuori della tasca una scatola che riportava la scritta "Bende Grandi"...

    Avvolse il chiappone di bende umidificate alla vaniglia e disse "Ecco, così guarirai..."

    "Ehm, guardi che delle semplici bende non guarirò mai con una chiappa mozza!" disse Edo congelato...

    "Ahhhhhhh tutte balle! A Tomb Raider funzionano sempre!...Andiamo!" disse Gorman sorridente ad un Edo visibilmente esasperato e in ipotermia avanzata...


    Si diressero in albergo e finalmente dopo molte ore potè cambiarsi quel mezzò tutù rosa nella sua camera d'albergo, si mise tuta, giacca e cappotto pesante e uscirono all'esterno...finalmente si fece giorno su Banville, il freddo di prima faceva posto ad una gradevole brezza mattutina...

    "Ok, ora che abbiamo recuperato tutto e tu ti sei tolto quel "indumento" possiamo dirigerci fuori città, ma prima voglio lasciare un segno del mio passeggio a quegli sfigati d'utenti!" disse Gorman...si diresse verso il muro all'ingresso della città e tirò una bomboletta spray rossa e scrisse "Il vostro superiore è stato qui!"...

    Alla fine entrambi andarono verso la fine del villaggio e fuori città di fronte a quel mitico cartello...e anche lì Gorman ci scarabbocchiò un pò sopra, aggiungendo malauguratamente il nome di Falchi...


    "Tienimi il braccio" comandò Gorman a Edo...


    Si toccò le palle e pensò la sua destinazione finale: "La sala ovale dei moderatori"...


    WIIIUSHHHH....


    Edò aprì gli occhi: la sala era addobbata con colori vivaci e cartelli recitavano "Bentornato Gorman" e "Edo ti ho cacato sulla statua!"...
    I moderatori erano a terra, come svenuti, qualcuno si muoveva ancora, "sicuramente erano ubriachi" pensò Edo..."No, questa si chiama "Astinenzus Bannus", non ti preoccupare, lì risveglio io!" disse Gorman leggendo il pensiero di Falchi...



    Aprì con uno scatto la scatola "Reset Ban", girò la chiave eee.........



    Lex aprì gli occhi, li strabuzzò e come una faina era già in piedi, il suo sguardo era assetato di ban, fece "stanza ovale" - "Di che Sony sei?" in 3 secondi netti...

    Anche tutti gli altri si stavano svegliando e quando ebbero vomitato l'ultima birra e pasticcino di Miglioman si espressero in un applauso scrosciante di 30 minuti!!!!


    Festeggiarono fino all'alba...persino Edo non si era divertito così tanto (anche avrebbe preferito non fare lo schiaffo del soldato con le borchie) e così come l'ultima volta gli dedicarono una statua...di platino per Gorman, d'amianto e popcorn per Edo!......

    Finalmente era tornata la normalità nel forum, la furia di Lex si era più che ravvivata e aveva istituito la segnalazione anche per presunte offese, risate sguaiate e umorismo sopraffino...

    Intanto anche gli ex bannati si vendicarono su Edoardo, mandando segnalazioni fasulle, effetti ottici sulle firme in relazione al peso e altezza e mp minatori!!!


    Edo, nonostante tutto era felice, felice che tutto si era concluso per il meglio e felice che quel dannato vestitino non esiste più...controllò la sua firma...Lex l'aveva modificata.................."Spero che il mio regalino sia stato di gradimento, piaciuto il tutù? MUUUAHAHAHAHHAAAAHAHA!!
    Fine!

  13. #163
    Broseph L'avatar di GFSan
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    The Godbrother, the Anniversary - 1° parte
    By fiffo

    Citazione fiffo
    Se volete rinfrescarvi la memoria sui vecchi capitoli, cliccate qui

    Lo scorso capitolo terminava con le parole
    Riusciranno i Battle Rollers e il Sacro Sciamano ad abbattere il regime di Frigidibido?

    Lo saprete nel prossimo capitolo de "THE GODBROTHER: il rospino"

    la risposta che avete atteso per quasi un anno, è questa:

    no.

    Ma ci sono comunque molte altre cose carine che sono successe, nel frattempo.
    Per esempio, potrei raccontarvi di quella volta che Frederich Joe Palomar andò in un cimitero e disseppellì una donna. Una vera donna, con le curve tutte al posto giusto. Una bella sorca fredda. Mentre la guardava sbavava e intanto là sotto gli s'indrizzava. Poi Joe si fece quella carogna formosa e mentre ci dava dentro, quella si svegliò. Si svegliò, cazzo, non era morta! Fred l'aveva resuscitata con la sua fava magica? A quel punto il custode del cimitero lo beccò che aveva ancora l'uccello dentro e Fred venne arrestato. Ma la donna, viva, lo guardava mentre veniva portato via. Lo guardava, e non sapeva cosa provare. Era immobile e muta. Lo guardava e lo amava. Fred venne assassinato in carcere da un albino di due metri, e la gnocca di ghiaccio non aprì mai più la bocca per il resto della sua vita.
    Ma questo, effettivamente, non c'entra proprio nulla con il secondo capitolo de The Godbrother : Il Rospino.
    Potrei raccontarvi di quella volta in cui Frigidibido aveva attuato norme proibizioniste all'interno della Grande Capitale, ma vi stufereste, non c'è né una scopata né un morto.
    A pensarci bene, penso che riprenderò la storia da dove l'avevo lasciata. A pensarci bene, è quello che avrei dovuto fare dall'inizio.
    Be', c'è poco da dire su come sono andate a finire le cose con lo sciamano e i Battle Rollers. I Battle Rollers erano tutti esaltati per il colpo di stato che avrebbero dovuto compiere a breve. Talmente esaltati entrarono in un bar, ordinarono un caffè e si dissero
    "oh, diamine, Pteromordax"
    "che CAVOLO c'è, King Kong?
    "Sono talmente infervorato che.. oh, credo che esploderò, baby"
    "Non dirlo neanche per scherzo, amico"
    "Oh sì sì sì, esploderò, baby"
    "Ehi, Pteromordax, digli di darci un taglio"
    "Ci ho provato, Ferociraptors, ma questo NON LA FINISCE"
    "Ptero, ti dico che sono talmente eccitato che esplodo! Uh, baby! Esplodo! Oh sì sì sì!"
    "Cazzo King Kong, vuoi darci un taglio, MINCHIA?"
    "Ti dico che esplodo,"

    ..e senza nemmeno aver toccato i caffè, King Kong esplose.
    Una brutta fine, indubbiamente. L'ultimo pensiero di Velociraptors fu "Maledizione, questo caffè è stato il peggior acquisto della mia vita.".
    Lo sciamano dal canto suo, si ritirò a vita privata. Dicono che passi il tempo accendendo fiammiferi e buttandoli via. Quando trova un fiammifero difettoso s'incazza, fa causa alla ditta che produce quei fiammiferi e così si guadagna da vivere.
    Ma dopo l'esplosione nel bar della Grande Capitale, Frigidibido non era stato più lo stesso. Continuava a tenere i suoi comizi una volta la settimana, certo, ma c'era qualcosa di strano. Ora concediamoci una modesta analessi su questi Comizi, o "..." come li chiamava L'Immortale.
    Ogni Frigidibiday (giorno della settimana che il Dictator Maximus aveva posto tra la domenica il lunedì ritenendo che il passaggio dalla domenica e il lunedì dovesse essere più graduale per permettere una ripresa dei propri oneri più serena e conseguentemente produttiva), sul Palco nel parco, l'Eccellentissimo teneva un "..." di dodici ore, durante il quale faceva un rapido elenco del suo operato e delle statistiche sul benestare e stronzate simili, a cui però la gente non poteva fare a meno di dare ascolto poiché accanto al Dictator c'era un simpaticissimo barbagianni che attirava l'attenzione di tutti ammiccando e ballando la polka. In realtà aveva solo dei tic ed un parkinson piuttosto critico. Ma riusciva comunque a sollazzare i presenti per mezza giornata, e questo era un motivo piu' che sufficiente per tenerlo agonizzante là sul trespolo ad ogni comizio. E insomma, e settimane e mesi ed anni, alla fine Frigidibido e il barbagianni si erano affezionati. Tanto che L'Immortale un giorno aveva interrotto il proprio silenzio per sentenziare:
    Mi sei simpatico, ti chiamerò Gianni. Gianni il Barbagianni.
    Veramente,
    aveva risposto il barbagianni, io mi chiamo Giampiero
    e Frigidibido non l'aveva ascoltato e s'era allontanato sussurrando "Gianni il Barbagianni!, Gianni il Barbagianni!, ma come m'è venuto?". A volte era un po' infantile.
    Da allora erano diventati amici per la pelle, anzi: per le penne! Ah ah ah, "per le penne!", ma come m'è venuto?
    Insomma, erano inseparabili. Più o meno.
    Fine dell'analessi o flash-back che dir si voglia.
    Be', si diceva, il buon vecchio Frigidibido negli ultimi mesi sembrava diverso. La realtà era che qualcuno lo aveva rapito, e lo aveva sostituito con dei sosia.
    E se il sosia per il primo comizio contraffatto non era per niente male,



    era anche vero che si faceva pagare una cifra spropositata. Pertanto il rapitore dovette ingaggiare un sosia di minore qualità.



    Nessuno se ne accorse. Ma anche il secondo sosia richiedeva troppo. Il rapitore allora decise che, spacciandola per una mossa sovversiva mentre al contrario voleva solo fare un golpe a buon mercato, avrebbe sostituito gradualmente l'immagine del Dictator in modo che nessuno se ne accorgesse. E così la settimana dopo ingaggiò un nuovo e piu' economico sosia.



    I sosia erano davvero a buon mercato, e si vedeva. Ma nessuno ci fece caso. La settimana dopo il livello di somiglianza tra sosia e Frigidibido arrivò a livelli a dir poco imbarazzanti.



    Ma fu solo la settimana successiva che il rapitore si tradì, proponendo un sosia che di Frigidibidesco aveva ben poco. Forse il segno zodiacale.



    Quando quel Frigidibiday il sosia salì sul palco, Gianni si accorse quasi subito dell'inganno. Al che puntò la zampa contro il presunto Dictator e cadde a terra perché con una zampa sola non riusciva a reggersi sul trespolo. Svenne. Quando tornò in sé, il comizio era finito, ma Gianni aveva capito che c'era qualcosa di strano. Entrò nel camerino del falso Frigidibido e lo trattò come fosse l'originale. E mentre faceva il disinvolto, ispezionava il camerino in cerca di indizi. Ravanò un po' ovunque, sotto il letto, nell'armadio, nei cassetti, nel gabinetto.. e proprio qui trovò un foglietto di carta spiegazzato che diceva:
    Beppe Romualdo l'Alce Pelosa
    Occupazione: Sosia a pagamento
    Altre informazioni: La mia specialità è imitare le Rane, nonostante alcuni ritengano che il mio fisico sia un handicap.. ma io dico al diavolo, in barba al loro conformismo iconologico!

    Proprio come Gianni aveva pensato: quello non era il vero Frigidibido, e qualcuno l'aveva ingaggiato per fingersi tale. Gianni intascò il bigliettino e avvicinò alla porta del bagno l'orecchio. Sentì l'Alce parlare,
    "Sì capo, tutto a posto capo, o.k. capo"
    a Gianni s'illuminarono gli occhi
    "O.k. capo, giuro che riuscirò nel mio intento, quanto è vero che lavoro per lei, Mister Panda, e giuro che lo farò nel migliore dei modi, quant'è vero che lei abita nella 5th Avenue di Orsopolis. Cristo santo."
    Gianni annotò il tutto su un blocchetto, poi uscì dal bagno con fare malizioso e un poco provocante. O forse erano solo i tic. Fatto sta che l'Alce credette che quella strizzatina d'occhio fosse ben più che l'espressione massima dell'usuale cameratismo fallocratico: credette a ragione che Gianni sapesse. Non si può essere delle alci che imitano delle rane senza un minimo di sospettosità, oh no no no. Quando Gianni fu uscito, l'Alce chiamò Panda e gli disse che Gianni sapeva. "Cosa?", chiese Panda. L'Alce spiegò e Panda avvertì subito i suoi picciotti.
    Il buon Gianni si accorse che gli stavano alle calcagna, non mi dilungo sul dir come perché è una storia lunga e non ci sono né morti né scopate. Quando Gianni se ne accorse, restò comunque dell'idea di scovare Panda ed ottenere informazioni, ma dovette prendere delle precauzioni.



    Si camuffò per passare inosservato all'autonoleggio (ormai avrete capito che non ci vuole molto per ingannare gli abitanti della Grande Capitale..), riuscì nel suo intento. Ora doveva solo scegliere la macchina. Si dovette porre un arduo quesito..



    Incapace di scegliere, decise di andare ad Orsopolis a cavallo!



    Si trovava ad OrsopoliS, la città degli orsi. Non sarebbe stato difficile scovare il Panda. Tutti lo conoscevano, là. Bastava dire "Panda?" ed ecco che tutti, dai neonati agli ultrapensionati, ti puntavano una pistola contro e BANG! SPARAVANO E POI TI SCOPAVANO LI', SUL POSTO! COME DEGLI ANIMALI!
    No, non è vero. Un clima di questo tipo si poteva trovare piuttosto nella cittadina di Lungofallo, non certo là. Non nella pacifica OrsopoliS.
    Ma trovare il Panda fu ugualmente facile. Gianni entrò in una cabina telefonica, aprì l'elenco et voilas!, trovò "Panda" al primo tentativo.
    C'era il numero di telefono, pensò a come avrebbe potuto arrivare all'indirizzo dal numero. Poi si ricordò del taccuino e si accorse che tutta la sua ricerca era stata fondamentalmente inutile. Sul taccuino aveva infatti annotato l'indirizzo di Panda quando l'Alce l'aveva urlato nella cornetta. Uscì dalla cabina telefonica pensando ma che diavolo ci stavo a fare là dentro e raggiunse la 5th Avenue, che paradossalmente si trovava prima della 4th Avenue e dopo la 6th Avenue. (Gianni si accorse piu' tardi che stava tenendo la cartina al contrario.)
    Non che le informazioni sul Panda gli fossero poi state utili più di un tanto, dato che alla fin fine Panda lo conoscevano davvero tutti. Era infatti l'uomo che stava dietro alla catena di Fast Foods "McKeddiavle", il cui slogan recitava "Mangia il tuo futuro!". Era Panda il multimiliardario creatore dei famosissimi Panini Unununctio e dei McMeitnerio. Era panda la faccia di culo sui pacchetti di patatine di gomma che venivano rifilate ad ogni benedetto cliente del McKeddiavle. Ed era Panda l'artefice della congiura alle spalle di Frigidibido. Ma Gianni gliel'avrebbe fatta pagare cara. Forse. O forse sarebbe tornato a casa con una fornitura annuale di McMeitnerio? No, non era il tipo. Non Gianni. Gianni avrebbe optato per le patatine.
    Arrivato davanti al portone della magione di Panda, Gianni non si fece scrupoli ed entrò sfondando la porta e gridando
    "Sono Giampiero!"
    e ammiccando e ballando la polka.
    Panda finì di suggere dal suo McMeitnerio e proferì un enigmatico
    "Ti aspettavo, Gianni."



    [continua nel secondo post]
    Il topic è a rischio censura (citaz.)

  14. #164
    Broseph L'avatar di GFSan
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    The Godbrother, the Anniversary - 2&#176; parte
    By fiffo

    Citazione fiffo
    "Sono qui"
    "Lo vedo"
    "Mi faccia finire, Cristo."
    "Sono qui per Frigidibido."
    "FIGHT MODE!!", rispose il Panda.
    Poi schiocc&#242; le dita e il McMeitnerio si trasform&#242; in un PANDA GIGANTE LUCIDO METALLICO!




    Gianni ne fu particolarmente affascinato, perch&#233; quello che gli si era palesato era un panda.. dentro un panda! Irresistibile.
    Nell'abitacolo di comando del Panda Gigante, il panda indoss&#242; gli usuali calzini bianchi sulle manine da panda, ed impugn&#242; la cloche del gigapanda metallico!



    Impart&#236; il comando al Panda Gigante: Distruggi Gianni!
    Ma Panda non aveva calcolato una cosa. Il nome di battesimo di Gianni era Giampiero. A causa di questo errore di calcolo, Gianni pot&#233; difendersi. E lo fece con la sua arma pi&#249; temibile:



    La sinergica combinazione di Polka e Strizzatina d'Occhio.
    Il Panda Gigante era sconfitto. Gianni sferr&#242; il colpo finale.



    Quando Panda fu stremato, Gianni gli si avvicin&#242; ancheggiando e gli chiese dove avessero nascosto Frigidibido e perch&#233; l'avessero rapito. Panda gli rivel&#242; che era stato rapito per un suo ordine ed era stato imprigionato nel maniero dello scienziato pazzo Frank Obolus, dove quest'ultimo l'aveva sottoposto ad esperimenti disumani.



    Gianni decise che avrebbe sventrato Frank.
    Facendola breve, raggiunse il maniero, ma qui trov&#242; Frank Obolus insieme alla sua famiglia



    Li vide cos&#236; vecchi e carini che decise di non sventrare il loro pargolo. Si limit&#242; a mozzargli lo scroto di fronte alla madre e a chiedergli dove diavolo avesse nascosto Frigidibido.
    Frank disse che non ne sapeva niente da almeno tre giorni, ma che avrebbe ottenuto informazioni chiedendo a Grunnius Corocotta, bizzarro suino che passava il suo tempo giocando a carte. Da solo.



    Quando lo incontr&#242; si accorse che questo Grunnius era una persona non poco interessante, e s'intrattenne a dialogare in sua compagnia per giorni, mesi, anni, dimenticando completamente Frigidibido.

    Ma da qualche parte nel mondo, probabilmente in Mauritania, lo Sciamano (la cui, ricordiamolo, unica occupazione era da anni quella di accendere cerini), inebriatosi di emanazioni sulfuree, aveva radicalmente mutato i suoi gusti esteriori (pur conservando il suo feticismo per i capezzoli laser) e la sua mentalit&#224;. Tanto che un giorno, per puro sghiribizzo se ne usc&#236; da una porta (non si specifica quale) e disse



    "Shamala Bombers, Salver&#242; Frigidibido!"
    Le migliori decisioni della propria vita si prendono per caso.
    Anche se sono tenuto a specificare che non &#232; sempre cos&#236;.
    Ad esempio, ho liberatamente scelto di non raccontarvi fiammifero per fiammifero gli anni di nullafacenza dello Sciamano.
    Tornando allo Sciamano, questo corse fino alla sede dell'166 166 166, dove il pangeomante Fliffy Spritz, leggendo Dragonball, disse allo Sciamano (che per convenzione chiameremo Shamans) di muovere una marionetta sul mappamondo anche se fosse un'azione sostanzialmente inutile.



    Finito il volumetto, Fliffy teletrasport&#242; Shamans in Australia. Qui Shamans prese un aereo ed arriv&#242; ad Orsopolis. Camminando per le impervie strade della citt&#224;, Shamans inciamp&#242; su un'acciuga, scivol&#242; dentro ad un tombino e, trasportato dalla mefitica corrente, si ritrov&#242; davanti ad un armadio di compensato. In cima all'armadio, s'ergeva Frigidibido, imperturbabile.



    Shamans lo riport&#242; a terra e lo aiut&#242; a reinstaurare il suo governo e la sua settimana. Con tanto di Frigidibiday, ma senza Gianni.
    Dov'era Gianni? Gianni aveva conservato l'abitudine di tenere comizi, ma erano adesso pi&#249; simili a spettacolini di promozione dei prodotti di bellezza che commercializzava Grunnius Corocotta. Il problema principale dei loro shows, fu l'alto costo del biglietto d'ingresso

    Ma qualcuno disposto a pagare, c'era sempre.



    E lo spettacolo del Quindici Aprile fu "Auguri, Frigidibido", una commedia gay celebrativa dell'anniversario dalla pubblicazione del primo capitolo di The Legend of Battle Rollers and The Immortal.

    --- Fin
    Il topic è a rischio censura (citaz.)

  15. #165
    James Pond
    Ospite
    Un vecchio, quattro giovani e un bosco incantato. Un racconto di una mente deviata.
    Ho corretto i file audio che DOVREBBERO funzionare.

    Citazione James Pond
    Attenzione: LEGGERE PRIMA DI LEGGERE (EH?)


    Questo racconto contiene morti, piscio, vomito, Fabrizio Frizzi, e altre cose che possono turbare la psiche dei più deboli.

    L'esperimento consiste nel fatto che i dialoghi sono presenti nella doppia forma, scritta e parlata.
    Ogni riferimento a fatti, persone o cose realmente esistenti è puramente casuale.
    Dio potrebbe non avere la voce robotica del racconto.
    Per scaricare i file audio, cliccare sul link, scrivere le tre cifre nell'apposita casella, cliccare invio ed attendere che inizi il download.



    E’ sera da un pezzo ormai e Donald North è seduto sulla sua poltrona preferita (sebbene fosse l’unica che aveva) davanti al suo camino preferito (sebbene fosse l’unico che aveva) a guardare una foto di gruppo (sebbene non fosse la sua preferita, ma era lo stesso l’unica che aveva…a proposito, non ho detto abbastanza volte la parola “sebbene”, così lo farò qui: sebbene, sebbene, sebbene, sebbene) scattata appena dodici ore prima, e mentre ripensava a tutte le incredibili cose che gli erano successe in quel lasso di tempo, si alzò dalla poltrona e andò a posare la sua tazza di porcellana per prenderne una di caffè. Rimessosi a sedere e preso atto che il caffè avesse sapore migliore della porcellana, tornò a guardare quella foto. Quell’immagine ritraeva quattro giovani sorridenti, tutti di età compresa fra gli 1 e i 100 anni, che quella mattina erano andati in gita nel vicino bosco di “Boscovicino. HEY! forse è per questo che si chiama così”, così chiamato perché l’uomo che gli diede il nome pensò che tutte le allegre famigliole che sarebbero andate lì in gita avrebbero pensato “Andiamo al vicino bosco di Boscovicino. HEY! Forse è per questo che si chiama così”, anche se a dire il vero, non si hanno testimonianze di discussioni del genere, principalmente perché Boscovicino HEY! Forse è per questo che si chiama così non era segnato su nessuna cartina geografica a causa del suo nome troppo lungo, così nessuno sapeva della sua esistenza. Tranne quei 4 ragazzi, a cui l’aveva detto Donald North, che era l’uomo che gli diede il nome. Dodici ore prima, quando era stata scattata quella foto.

    Confusi? Anch’io.

    Bene, in quella foto c’erano, da sinistra, Prepuzio Borlowsky, un nano omosessuale di chiare origini polacche (in Polonia Prepuzio è un nome diffusissimo) e italiane (in Italia Borlowsky è un cognome diffusissimo), che aveva dedicato la sua esistenza alla ricerca di un modo per vendicare la morte del suo migliore amico, Alberto Francicacazzi, un giovane disadattato, preso in giro da tutti per il suo cognome, perfino dal padre, Luciano Francicacazzi, anche lui preso in giro da tutti, che per risolvere il problema andò all’anagrafe per farsi cambiare il nome, così ora è conosciuto come Enzo Francicacazzi e nessuno lo prende più in giro. Alberto morì suicida dopo essersi rinchiuso nella biblioteca di famiglia alla ricerca del significato del verbo “Francicare”, che credeva fosse la ragione per cui venisse preso sempre in giro, ma non ci riuscì, fondamentalmente perché in casa sua non c’era una biblioteca, e quando scoprì d’essersi rinchiuso nello sgabuzzino delle scope, non volendo uscire per non essere preso in giro ancora di più, si suicidò pensando intensamente a Fabrizio Frizzi.

    Affianco a Prepuzio, nella foto c’era proprio Alberto Francicacazzi, che sarebbe morto suicida di lì a poco.

    Più a destra c’erano la figlia di Donald North, North Carolina, e Adolf Interim, detto “Alilòdbghlad” da chi riusciva a pronunciarlo. Adolf Interim, era uno stimato (o svitato, non ricordo. Facciamo così, finite di leggere il racconto leggendo “stimato”. Poi rileggetelo mettendo “svitato”. Ditemi come vi piace di più e io correggo) inventore: fu lui infatti l'autore di "Citrapido", il cemento a presa rapida al sapore di limone, e di "Frullofono", il frullatore che invece del tasto ON/OFF ha un tastierino numerico e una cornetta che ti consentono di telefonare a chiunque in qualunque parte del mondo. Unico inconveniente, si può telefonare solo quando il frullatore è in funzione, quindi non si sente mai un cazzo. Comunque, Interim, venendo continuamente confuso col fuhrer, si faceva chiamare da tutti "Ad". Un giorno, si alzò la mattina, vide che era una giornata nuvolosa e disse "Quasi quasi invento una locuzione". Ed è da quel giorno che "ad interim" significa "momentaneamente, provvisoriamente", ed è sempre da quel giorno che Adolf Interim, sulla porta di casa ha scritto “Adolf Interim, stimato/svitato inventore e linguista ad interim”, in modo che tutti quelli che passavano vicino alla sua abitazione potessero dire “Eh?”.

    La gente, perplessa
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    Su North Carolina non c’è molto da dire, se non il fatto che si trova fra l’Atlantico e i Monti Appalachi, che la sua capitale è Raleigh, ma la sua città più grande è Charlotte, e che conta circa otto milioni di abitanti.

    Questi quattro giovani dicevamo, erano in gita a Boscovicino HEY! Forse è per questo che si chiama così, perché il padre di North Carolina gli aveva detto che lì c’era un cespuglio magico, su cui crescevano dei frutti magici, che avevano un nocciolo magico in grado di farti vincere qualsiasi gara di sputo del nocciolo. Donald North si guadagnava da vivere vincendo gare di sputo del nocciolo, era un campione in questo sport, ma era ormai divenuto troppo vecchio, e non riusciva a sputare il nocciolo senza che anche la dentiera gli cascasse dalla bocca. Così decise che era il momento di appendere la saliva al chiodo e di trovare un erede, e infatti avrebbe consegnato la sua eredità al primo che avesse trovato quel cespuglio. I 4 decisero di separarsi in coppie di due: Prepuzio sarebbe andato con Alberto e Carolina con Adolf. La prima coppia si addentrò verso la parte occidentale del bosco, dove ben presto incontrò un gruppo di persone a cui chiesero informazioni. Prepuzio e Alberto scoprirono che quel cespuglio magico non era affatto l’unico motivo di interesse di Boscovicino. La storia di Boscovicino è molto antica, risale a circa un anno fa, quando un gruppo di 3 casalinghe disperate e un avvocato di Pomigliano d’Arco, decisero di far soldi facendo causa agli autori della popolare serie televisiva “Disperate housewives” perché, come diceva giustamente Gennara, una delle casalinghe, “Se quelle quattro zoccole piene di soldi e fighe da paura sono disperate, io cosa sono? Cazzo, fossi in quella serie condirei l’insalata russa col Vinavil al posto della maionese e le ammazzerei tutte!”

    Gennara, la casalinga disperata
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    Vinsero la causa, ma chiesero come risarcimento 4 paracadute, perché in fondo non era la ricchezza ciò che gli interessava, ma riscoprire i piccoli piaceri della vita, una pizza fra amici, una serata al cinema, un lancio col paracadute. Così le 3 casalinghe e l’avvocato si lanciarono in una zona a caso del globo che scelsero col classico metodo, vomitare su un foglio di carta, vedere quale chiazza assomigliasse di più a Edoardo Falchi e l’autore di tale chiazza aveva il diritto di far roteare il mappamondo e fermarlo su un posto a caso. Il caso volle che fosse proprio Boscovicino HEY! Forse è per questo che si chiama così. Così si lanciarono, atterrarono lì, videro che era una zona ancora incontaminata e decisero di stabilirsi lì, senza dire niente a nessuno e possedendosi reciprocamente per dare inizio a una nuova progenie. Questo spiegherebbe il motivo per cui il bosco, appena scoperto, è popolato. Restano tuttavia alcune incongruenze: come hanno fatto a trovare Boscovicino HEY! Forse è per questo che si chiama così, se non era segnato su nessuna cartina geografica, e soprattutto, se era passato solo un anno, come avevano fatto a generare una nuova progenie? Beh, ci sono cose che l’uomo non deve sapere.
    Fatto sta che Prepuzio e Alberto si erano fatti convincere da loro a rimanere a vivere lì, così se ne fregarono altamente del cespuglio e iniziarono una nuova vita. Se non fosse per il fatto che Alberto era voluto tornare a casa a prendere i suoi libri, per scoprire il significato del verbo “Francicare”, e il resto è storia nota.

    Tra North Carolina e Adolf nel frattempo scoppiò l’amore. “Hai pestato una merda” disse lui. “Se l’avessi fatto tu avresti come minimo un occhio nero” replicò lei. “Hahahaha” disse lui “Che cazzo ridi, coglione?” disse lei. E iniziarono a baciarsi.

    Dialogo Adolf-Carolina
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    Così si tennero compagnia. Lei lo insultava, lui rideva, poi si baciavano e poi si raccontavano una storia. Adolf le raccontò la storia di Rito da Riccione. Suo padre e sua madre volevano dargli un nome femminile che però stesse bene anche su un maschio, un po’ come per “Andrea”, per esempio. Erano indecisi tra Jessico, Saroh e Piergiacoma. Alla fine optarono per Rito. Il problema è che Rito nacque con un difetto di pronuncia, la classica “erre moscia”, cosicché tutti quelli che gli chiedevano il nome erano convinti che si chiamasse Vito. Quando i genitori scoprirono il fatto rimasero molto delusi. Vito è infatti un nome comunissimo, e loro volevano che il loro figliolo avesse un nome speciale. Così lo uccisero e adottarono due bambini, Gesualdo e Gesualdo. Sorse un nuovo problema: quando la mamma li chiamava in cucina perché era pronto il pranzo, i bambini si chiedevano sempre “Ma ha chiamato te o me?” così nessuno dei due si muoveva.

    Gesualdo domanda a Gesualdo
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    Morirono in breve di fame. Così comprarono due setter, Norberto e Bobbio, che si accoppiarono e fecero un quattordicir, Crujff. La famigliola era ora composta dal marito, Assodispade, la moglie, Vodka, e i tre cani, Norberto, Bobbio e Crujff. E non potevano essere più felici. Finita la storia, Carolina mangiò Adolf e proseguì la ricerca del cespuglio da sola. Superata una serie di prove, tutte a destra e con divieto di sorpasso, le venne ritirata la patente, mentre lei si chiedeva “Ma ci vuole la patente per camminare?”

    Carolina, pensosa
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    Beh, ci sono cose che l’uomo non deve sapere.
    Arrivò finalmente davanti al cespuglio magico. Lo si riconosceva perché era come tutti gli altri cespugli, ma ogni tanto pisciava. Così prese un frutto di quel cespuglio e lo addentò. In quel momento apparve Dio che le disse
    “TU! Hai mangiato del frutto proibito! Fuori dal mio giardino!”. Carolina, perplessa, disse “Dio, un po’ di originalità. Sei arrivato a copiare te stesso. Chi sei, Ligabue?” E Dio, bestemmiando, ammise l’errore e se ne andò.

    Dialogo Dio-Carolina
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    Carolina continuò a mangiare, arrivò al nocciolo e lo sputò. Il nocciolo colpì un contadino in Guatemala. Carolina era euforica: aveva guadagnato l’eredità del vecchio, e un modo per far soldi vincendo alle gare di sputo del nocciolo, e per la gioia non si incazzò quando vide che il cespuglio le aveva pisciato sui pantaloni. La sua gioia durò però poco. Il contadino del Guatemala, furioso, si teletrasportò a Boscovicino HEY! Forse è per questo che si chiama così, e le sparò una fucilata sulle gengive.
    Donald North ripensava agli incredibili avvenimenti che erano successi quel giorno. A lui non era successo niente in particolare, ma si era levato dalle palle quelle quattro teste di cazzo che lui detestava, figlia compresa, e si addormentò felice.
    Edoardo Falchi pappone nullafacente

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