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Ilùvatar85
Ok, non mi hai capito. :D
Prenderò le frasi che ho scritto prima e te le riscriverò meglio.
http://forum.gamesvillage.it/images/...s/viewpost.gif Ma io i soldi posso spenderli per acquistare anche cose non pignorabili, tipo dei servizi.
Magari invece di comprarci una casa con quei soldi ci paghi l'affitto per una casa (o un capannone, nel caso di aziende). Quando i soldi finiscono e ci sono ancora debiti verso chi quei soldi te li ha prestati, lui che fà? Pretende indietro il tempo che io ho passato in quella casa (o capannone)?
Questo e' verissimo, ma cosa cambierebbe fra interesse si ed interesse no? Davvero non capisco... cioe' ho capito quello che vuoi dire: al momento nel quale il creditore voglia batter cassa, il debitore da due di picche (per un motivo o nell'altro, magari perche' ha usato i soldi per comprarsi un bene non tangibile), ma questo accade sia con l'interesse che meno, o no?
Tra l'altro al momento esatto del prestito si dovrebbe porre la copertura della somma prestata, ovvero io vado per farmi prestare 5000 euro e mi viene chiesto "ok, nel caso non avessi i soldi, cosa avresti da darmi? hai una casa? Un orto? Proprieta'?" Che poi credo sia cio' che succede normalmente.. sbaglio?
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Inoltre i beni si deteriorano, mentre i debiti no, quindi se anche all'atto dell'acquisto quei beni coprivano il capitale prestato, all'atto del pignoramento essi possono non farlo più.
Ovvero, mettiamo che mi prestano diecimila euro con pagamento rateizzato posticipato di un anno (ovvero i soldi li inizierò a ridare indietro tra un anno) ed io ci compro dieci computer (o dei macchinari industriali, nel caso di aziende) e nell'arco di un anno li uso alla grande, ma non riesco a rimanere in attivo, quando non pago la banca dopo parecchio tempo, riuscirà a rivalersi sulle mie attrezzature, che però hanno perso valore durante il periodo di tempo tra l'acquisto ed il pignoramento (Ammortamento). Senza contare che la banca che se ne fà di macchinari industriali usati? Li deve rivendere, e probabilmente li venderà ad un prezzo anche più basso.
Un meccanismo simile è alla base del crack finanziario americano, quello dei titoli sub-prime. Se sai l'inglese ti consigio un video fatto molto bene.
Si ho appunto visto quel video, i sub-prime avevano si interessi molto bassi, ma il fattore che da quel che ho capito ha contribuito alla situazione attuale e' che potessero essere concessi a tutti, non bisognava dimostrare d'esser capaci di ripagare il debito, non bisognava avere una "copertura" della somma prestata da ridare nel caso questa fosse stata persa... non e' cosi'? Anche qui chiedo: alla fin fine, stiamo sempre parlando di un debitore che non riesce a saldare il debito, cosa c'entrano gli interessi, che ci siano o meno?
Edit: e inoltre, il debito non potrebbe svalutarsi tramite lo stesso processo d'inflazione di cui hai parlato sotto?
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Inoltre recuperare dei crediti è un attività complessa ed onerosa, talmente complessa che le banche vendono i propri crediti per avere liquidità, ovviamente a meno rispetto l'ammontare del debito.
Qui effettivamente c'è poco da spiegare. Le banche vogliono i soldi, non i beni, le motivazioni di questa preferenza sono tante e facilmente intuibili, se vuoi te le elenco ma non lo faccio ora che altrimenti mi metto a raccontare ovvietà inutilmente. :D
Beh qui non saprei cosa rispondere... forse una volta sequestrate le proprieta' di chi non riesce a pagare lo stato poi si occuperebbe di rivenderle/smistarle al resto della popolazione bisognosa? Pero' a dire questo mi sento tanto stalinista e cinico... :p beh a pensarci bene in ogni caso quello che succede oggi e' il pignoramento da parte della banca (privata) degli immobili ecc. quindi neanche troppo male... diciamo "meno peggio"!
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Poi c'è da considerare l'inflazione, se si dovesse prestatere senza interessi il creditore si vedrebbe il capitale eroso dall'inflazione.
Anche qui, poco da spiegare se sai cos'è l'inflazione. Se tu avessi prestato un milione di lire (€ 516,45) a qualcuno nel settembre del 1989 dicendogli di ridarteli dopo venti anni senza interessi, oggi ti verrebbero restituiti € 516,45 in valore nominale, ma il valore reale, ovvero quello che con quel milione di lire ci avresti potuto fare nel 1989, dei soldi che ti sarebbero stati ridati oggi sarebbe di soli €.282,34, con una perdita di €.234,11. Se poi il prestito fosse stato fatto nel 1979, il valore reale sarebbe di €.100,21 con una perdita di €.416,24. Questo perchè l'inflazione in quegli anni era molto alta.
Chiaro?
E qui mi ritrovo senza parole.. mmm.. davvero non so cosa risponderti :\ pero' qui tu parli come se io li prestassi a qualcuno, mentre io parlavo di prestiti dal ministero del tesoro/banca nazionalizzata a i cittadini.. il problema comunque sussiste... :\ e senza interessi come si risolverebbe la questione? I soldi sarebbero un po' di piu' ma pur sempre svalutati, scusami... dico boiate?
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Poi c'è il tasso di preferenza intertemporale, ovvero il puro è semplice "meglio un uovo oggi che una gallina domani" insito in tutti noi, vista la nostra ignoranza sul futuro.
Vuoi dieci euro oggi o dieci euro domani? (in caso di assenza di deflazione, ma vabbè)
Qui ammetto di aver voluto sboroneggiare un pochettino con i paroloni... :asd:
In pratica il tasso di preferenza intertemporale indica la preferenza (in merioto alla sola variabile temporale) delle persone ad avere le cose sicuramente, adesso e con quanto meno problemi possibili. Perchè per l'uomo il futuro è un incognita, e per questo preferisce avere un atteggiamento quanto più possibile avverso al rischio (di solito...) nelle scelte monetarie. Se ti dò i soldi adesso tu sei sicuro, se ti prometto che te li darò domani tu devi aggiungere ai soldi che ti devo ridare la valutazione economica del rischio che io me ne vada via con i soldi (€ + 1), il rischio che io muoia (toccatina e € + 1), il rischio che tu muoia ( qui fai tu e € +1) ed altri rischi non previsti ( € +1).
A questo punto perchè tu possa dire "per me è indifferente" gli euro domani dovrebbero essere 14. Stò volutamente esagerando per farti capire, sostituisci "tra un anno" a "domani" e forse il discorso ti fila di più.
mmm... parli sempre in termini di un individuo che presti soldi ad un altro individuo... non ci sarebbe questa necessita' se lo stato fosse in grando di stampare moneta da prestare (naturalmente sotto determinati criteri, mica cosi' a gogo)... non so, mi hai comunque lasciato parecchio interdetto...
Citazione:
Poi, la banca offre un servizio, che è quello di aggregare tanti piccoli crediti dei risparmiatori (le famiglie) per darli a pochi grandi debitori (le aziende)
Ok, la banca fà anche questo, ovvero aggrega i risparmi dei risparmiatori per poterli dare a chi li vuole proficuamente investire.
Se non esistessero le banche una grande azienda che vuole aprire un nuovo stabilimento dovrebbe o aspettare di mettere tutti i soldi da parte da sola (ed esiste la possibilità non ce la farebbe mai) oppure prendere diecimila piccoli risparmiatori, convincerli della bontà del progetto, della stabilità dell'azienda e della sua onestà.
Un lavoro praticamente impossibile, contando che quei risparmiatori si vedrebbero tempestati di richieste del genere da ditte che vogliono investire, e che il risparmiatore non ha le conoscenze ne le informazioni per poter decidere saggiamente.
Se è razionale finirebbe per tenerseli per sè, senza interessi, e dare picche a tutte le richieste, sia quelle legittime che quelle non legittime. Chi non è razionale invece finirebbe per dare i suoi soldi a ditte che sarebbero sempre più spinte (per il meccanismo della selezione inversa) a dare delle fregature ai risparmiatori.
Le banche fanno da intermediari, garantendo da una parte la sicurezza ai risparmiatori a fronte di piccoli o nulli tassi di interesse, oppure tassi di interesse più elevati a fronte di più alti profili di rischio, e dall'altra permettendo alle imprese di ottenere del credito qualora siano esse in grado di dimostrare alla banca la bontà del loro progetto.
Banca che ha, o dovrebbe avere, i mezzi necessari per stabilire se l'azienda è seria o meno e se il progetto è buono o meno, a differenza del risparmiatore che di mestiere fà il muratore e le cui competenze sono quelle di costruire ottime case, non ottime imprese.
Più chiaro?
e questo servizio costa perchè deve dare ai risparmiatori delle garanzie sui loro soldi, garanzie fornite da immobilizzi di parte del capitale nelle casse della BCE, dai beni della banca, etc, e costa perchè deve anche remunerare il lavoro dei banchieri.
Questo si ricollega al discorso di prima, che avevo lasciato sottointeso più perchè è lungo da scrivere che perchè fosse intuitivo.
Anche la banca deve convincere il risparmiatore che non è una ladra e che non scapperà con i soldi, e per fare questo sottostà a dei regolamenti nazionali e comunitari che servono anche a garantire questo.
Ovviamente ci sono dei costi correlati a tutto ciò, costi che devono essere pagati in qualche modo, per l'interesse dei banchieri che sono pagati dalle banche, dei risparmiatori che hanno dato i loro soldi e delle imprese che usano le banche per poter resistere e svilupparsi sul mercato.
E quest'opera di intermediario non potrebbe essere svolta semplicemente da filiali del ministero del tesoro e/o banche nazionalizzate rispetto a banche private? Verrebbero retribuiti tramite tasse, per esempio, come si fa con i poliziotti, i professori, gli impiegati pubblici, ecc...
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Se ci sono punti oscuri, strafalcioni, incompletezze o cazzate fatemelo notare. :D
Edit: sorridi, sei finito sul mio blog. :D
Quale blog? o.O