Vedo gabbiani volare in un cielo di cartapesta
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Oggi ho alzato gli occhi e ho visto volteggiare nell'azzurissimo cielo di Napoli tre gabbiani. La limpidezza assoluta del celeste faceva stagliare le bianche forme dei tre uccelli in una maniera quasi poetica ed estremamente rilassante.
Tutta la sicurezza derivante da questa immagine pressocchè bucolica ha incontrato però i profondi recessi del mio animo; recessi che nemmeno Johnatan Livingstone avrebbe il coraggio di esplorare. Fatto sta che l'incontro di queste due energie fece si che risalisse un pensiero, un ricordo, una citazione di Pirandello.
Perchè?
Ma soprattutto quale frammento pirandelliano?
Ebbene, sicuramente tutti voi sapete chi è Pirandello, probabilmente la stragrande maggioranza avrà sentito parlare del suo libro "Il fu Mattia Pascal" così come molti lo avranno anche letto.
Dunque ci sono ottime possibilità che qualcuno si ricordi anche il passaggio in cui viene espresso la metafora del teatrino dal cielo di cartapesta.
Non voglio stare qui a riportare il significato di quella figura retorica nè tanto meno voglio fare un saggio su Pirandello, ma allora vi chiederete dove voglio andare a parare e, soprattutto, sarete arrivati a chiedervi quale sia il reale senso di questo thread.
Se siete arrivati a leggere fi qui allora avete buone probabilità di riuscire a legere il tutto fino alla fine, perchè io adoro le lunghe introduzioni.
Sennò potete andare direttamente all'ultimo paragrafo separato di un rigo da questo preludio e saltarvi così i miei deliri sulla tastiera.
Ma torniamo ai tre gabbiani e al cielo di cartapesta del teatrino.
Dopo aver riportato alla memoria questo frammento pirandelliano mi chiesi se avesse qualche fondamento di verità e se non potesse stracciarsi anche l'azzurro cielo dove volavano i gabbiani e rovinare così quell'atmosfera celestiale creatasi.
Insomma, mi chiesi se e come da quella pace dei sensi potesse venir fuori una ammuina come "l'annunciazione" di Massimo Troisi e Lello Arena.
Poteva quella realtà crollare come un castello di carte oppure è solo la mente dell'uomo a poter crollare su se stessa e, per contrazione, generare tutto ciò che cnosciamo adesso e che cnosceremo nel futuro?
Massimo delirio. Sono quasi al punto da essere ricoverato in manicomio, ancora un po' di fusione mentale e potrò scrivere un saggio filosofico di grande successo.
Ma è giunto il momento di rendervi noto il senso di questo thread, ebbene, quello che state leggendo non è metateatro!
Questo thread non è infatti nè un racconto come la Tempesta, nè un qualcosa di indefinibile come l'angolo del retrò nè un delirio come la rappresentazione grafica del forum.
E che cos'è allora?
Ebbene questo è un topic che mi servirà a raccogliere i collegamenti a tutti questi thread da me aperti e magari parcheggiare un po' di mie idee.
Bisogna ringraziare L'uomo che sapeva troppo per la nascita di questo thread, la sua genialata assurda de " L'Angolo dell'Onniscenza [Racconti e Follie] " è in verità una buona cosa. E sebbene inizialmente avessi proposto io stesso di usarlo come topic per parcheggiate i vari racconti singoli di ognuno di noi mi sono presto reso conto dell' irrealtà di questo pensiero. Per essere veramente funzionale un topic di raccolta deve essere in sintonia con ciò che vi si trova, e tutti noi siamo troppo diversi gli uni dagli altri per riunre il tutto in un unico topic.
Come avrete capito dunque questo è un topic di raccolta per molte delle idee che mi balenano intesta e che non avevo mai avuto il coraggio di postare perchè troppo a breve termine, infatti io adoro le cose lunghe e complesse. Ma per quanto possano piacermi tutto ciò provoca un grande bordello pèoco consigliabile, dunque questa è la mia decisione.
Siate bohèmici
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La robba bbuona
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