La
West mansion, un maniero infestato da mostri, zombie, fantasmi e altre miriadi di aberrazioni create dal folle parapsicologo dott. West, è l’incredibile scenario in cui si svolge la vicenda di
Splatter House.
Picchiaduro a scorrimento laterale creduto da molti il gioco di Jason di
Venerdì 13 a causa del look del protagonista che ne richiama ampiamente l’aspetto.
Rick è un malcapitato studente che in una notte di tempesta trova rifugio nella West Mansion assieme alla sua ragazza
Jennifer.
Cosa potrebbe accadere a questo punto se non l’intervento delle forze malefiche?
Infatti i due vengono assaliti,
Rick ucciso e
Jennifer rapita dai mostri, è qui che entra in gioco la vera protagonista del gioco:
the Hell Mask , quella che sembra una comune maschera da hockey è in realtà un’antica maschera sacrificale
Maya che si impossessa di
Rick, resuscitandolo e donandogli una forza sovrumana che lo aiuterà a salvare
Jennifer.
Da qui il gioco si dipana per 7 livelli nei quali dovremo farci strada utilizzando sia i pugni e i calci sia delle armi che troveremo lungo il cammino, come spranghe, coltelli, pietre e fucili, il tutto caratterizzato dall'ambientazione splatter estrema, da uno splendido comparto sonoro e da alcune finezze non da poco come le animazioni dei mostri che si stampano al muro dopo averli colpiti con la spranga, lo scontro con
Jennifer posseduta dai demoni, i cadaveri mutilati nel primo livello e la croce capovolta nel livello della chiesa miracolosamente sfuggiti alle forbici della censura solo nella versione
coin-op.
Splatter House si può definire l’antesignano dell’horror game moderno, il gusto gore splendidamente eccessivo richiama alla perfezione il feeling dei classici B-movie degli anni ’80 proponendoci una sfilata di zombi, fantasmi, sanguisughe giganti, mostri con motoseghe, sbudellamenti, cervelli, poltergeist e tanto, tantissimo sangue.
Il gioco vanta due seguiti ufficiali su
Megadrive, una versione
super deformed uscita su
Superfamicom dal titolo di
Splatter House:Wampaku Graffiti e anche una rarissima edizione portatile a
cristalli liquidi.
Divertentissimo da giocare e rigiocare vanta un finale non troppo scontato e ha come unica pecca la scarsa durata complessiva e l’azione che risulta per forza di cose piuttosto ripetitiva.